venerdì 9 giugno 2023

Erbette ed erbacce

Ieri volevo strapparlo perché il fiore non era ancora sbocciato e nel mio orto sopraelevato devo togliere le erbacce, onde favorire lo sviluppo delle piante edibili ed un papavero rientra, a tutti gli effetti, nella categoria delle erbacce. Ma poi ho deciso di lasciargli completare il ciclo riproduttivo. Una macchia di colore, in mezzo alle lattughe, non fa mai male e l’agricoltura non può essere solo ricerca del profitto. Certo, se la mia sopravvivenza dipendesse dal cibo che coltivo, mi farei meno scrupoli e anch’io combatterei l’annosa battaglia contro le specie animali e vegetali dannose o anche semplicemente invasive. A coltivare l’insalata a terra, come facevo l’anno scorso, vi ho rinunciato, a causa delle chiocciole e delle lumache, ma con dei bancali ho fabbricato un orto sopraelevato, ad imitazione dei giardini pensili di Babilonia. L’esperimento sta dando buoni frutti, sotto forma di ravanelli e insalate. Prossimamente saranno maturi anche cavoli e cipolle. Nell’orto a terra ho solo le patate, le cui foglie, avendo la solanina, non sono gradite ai parassiti. Del resto, quel benefico tubero è in Europa solo dal 1524, grazie ai conquistatori spagnoli, e gli invertebrati nostrani non sono ancora stati capaci di organizzarsi, tranne la dorifora che è, anch’essa, d’importazione. Il fiore del papavero ha al suo interno un dittero, non so di che specie. Fra pochi giorni sarà appassito e solo allora lo estirperò. Al momento, rappresenta un valore aggiunto al mio orto pensile. Le lattughe non ne soffriranno.

2 commenti:

  1. Lotta per la vita, Contro gli insetti parassiti, ospiti non invitati, scrocconi patentati.... Demiurgo assassino giusta denominazione. Buon Dio non pervenuto.....

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    1. A proposito di Demiurgo assassino, il frate cuoco trovò nel cortile del convento una pianta che non conosceva. Pensò di fare un buon minestrone.
      Alla sera, dopo le preghiere, la mensa comune.

      Ne morirono in sei, sei confratelli, avvelenati.

      Al cuoco non so cosa capitò.

      Le mie reminiscenze si fermano qui.

      Da quel giorno, quella pianta, venne chiamata...Stramonio, perché aveva ucciso sei monaci.

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