giovedì 29 giugno 2023

So di non sapere, ma resto umile!


La cosa positiva, dopo quasi un secolo e mezzo di dibattito tra creazionisti ed evoluzionisti è che non ci sono più toni aspri e sprezzanti, ma si dialoga pacificamente, forse con l’inconscia consapevolezza della nostra comune ignoranza. Ovvero, siccome siamo condannati a non conoscere (per il momento) la verità, ci conviene portare rispetto verso chi la pensa diversamente, ché tanto nessuno ha la verità in tasca. Dei cinque ospiti della trasmissione, tre in studio e due in collegamento, forse il più “fanatico” è stato il credente nella Bibbia, tale Salvatore Di Fede, nomen omen, mentre il teologo, dietro il paravento della sua erudizione, non si è mostrato così sicuro della veridicità del creazionismo. Almeno, questa è stata la mia impressione. I due scienziati, Volpone e Pennetta, hanno brillato per le loro esposizioni, mentre Mazzucco si è meritato il premio per la migliore arguzia, compresa la sua battuta finale. Questo è un video lungo, che solo chi è veramente interessato all’argomento vedrà fino in fondo. La conclusione, dal mio punto di vista - e lo ribadisco – è che non sappiamo com’è andata, benché l’idea del “progetto intelligente”, spiegata da Mazzucco, sia indiscutibile. Manca però una cosa ed è il grosso difetto di questa trasmissione: la visione di Biglino. Che non avrebbe spiegato tutte le cose, ma che avrebbe dato un contributo riguardo all’annosa questione del “salto evolutivo”, detto anche “anello mancante”. Biglino non spiega com’è nato l’universo, perché né lui né nessun altro lo sa, ma spiega com’è nato l’Homo sapiens. E scusate se è poco!



20 commenti:

  1. Qualunque teoria che preveda la presenza di un Dio non può che essere inaccettabile, per l'impossibilità di esistere della divinità.
    Per questo l'evoluzionismo oggi non ha rivali.

    Diverso è il salto evolutivo ipotizzato da Biglino, che all'evoluzione aggiunge (ma solo per gli umani) l'intervento tecnologico degli alieni.
    I quali sono improbabili, ma non impossibili (a differenza degli Dei).

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    1. Sei stato velocissimo ad intervenire.

      In effetti, il post è dedicato a te.

      Solo non comprendo la tua convinta determinazione quando affermi: "l'impossibilità di esistere della divinità".

      Da buon agnostico mi dichiaro possibilista.
      Non sappiamo se c'è o non c'è.

      E dobbiamo rassegnarci a non saperlo.

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    2. "Da buon agnostico mi dichiaro possibilista.
      Non sappiamo se c'è o non c'è.

      E dobbiamo rassegnarci a non saperlo.

      Ma vogliamo una buona volta finirla con l'aporia kantiana, secondo la quale non si può né affermare né negare l'esistenza di Dio? Vorremo tanto finalmente sapere - più esattamente: vorrei io finalmente sapere - che cosa sia questo oggetto misterioso che i credenti chiamano Dio. Se c'è - e ci ama alla follia, tanto da aver fatto ammazzare suo figlio per "redimerci" (che però resuscitò tertia die, che pagliacciata) - batta un colpo, si faccia vivo e se ci tiene tanto l'adoreremo o gli faremo la reverenza. Questo fantomatico Dio degli abramiti è un'autentica barzelletta. E noi qui a chiederci se c'è o non c'è! Ma basta.
      Anche Melis rifiuta di dirsi ateo, preferisce dirsi agnostico (pure Ida Magli buonanima). Vabbè, fate pure gli agnostici, basta che non mi tirate fuori le barzellette del Vecchio e del Nuovo Testamento.
      Viva Lumen che parla chiaro!

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    3. Rispetto il tuo agnosticismo, ma per me è una certezza.
      E se provi a descrivere, con la massima sincerità, le sue ipotetiche caratteristiche te ne accorgi da solo.
      È un essere letteralmente NON descrivibile, il che significa che non può esistere.

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    4. "...Biglino, che all'evoluzione aggiunge (ma solo per gli umani) l'intervento tecnologico degli alieni."
      Non solo per gli umani. Biglino parla di interventi genetici anche per alcune specie di animali, che avrebbero dovuto essere "utili" all'ominide pensante (es. le pecore).
      Carlo

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    5. Ogni cosa ha bisogno di un inizio,l'unico inizio senza inizio noi lo chiamiamo Dio.Non è detto che il nostro inizio(dio) sia l'inizio di tutto,ma il primo inizio può anche essere altrove.Il Darvinismo è come dire che se una scimmia lanciasse in alto innumerevoli lettere da stampa queste nel ricadere in terra si disponessero a formare la divina commedia(un uomo è ben più complesso della Divina Commedia).In ogni caso le nostre sono chiacchiere in questo discorso ci vorrebbero ben altri ragionamenti.Saluti.

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  2. Quanto alla domanda della foto, è talmente infantile che non merita risposta.

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    1. Non avevo niente di meglio e l'avevo messa da parte per l'eventualità in cui si parlasse di evoluzionismo.

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  3. Non è Biglino che spiega bene i problemini evolutivi della scimmia nuda, ma Pietro Buffa, che collabora con Biglino. Ci sono dei video su Youtube che andrebbero guardati con interesse, dove Biglino e Buffa illustrano l'argomento con dovizia di particolari. Vi auguro buona visione.

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    1. Sì, Anonimo, ne "I geni manipolati di Adamo" ne parla il Buffa (che esclude sia l'atto creazionistico divino, sia quello del processo evolutivo naturale, optando per un intervento biogenetico, che avrebbe dato origine alla nostra specie).
      Mentre "Resi umani" è un lavoro d'èquipe, di Biglino e di Buffa.
      Carlo

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  4. Pietro Buffa è laureato, Biglino no. Ha cominciato a studiare l'ariamaico, il Biglino, in età matura, forse durante le sue prigioni, dopo la condanna per abuso dell'altrui credulita', ovvero rivogare paccate di investimenti fasulli agli zotici piemontesi, più di cento miliardi del vecchio conio, provocando tragedie famigliari, qualche suicido e via discorrendo.. Lui dice che non sapeva di vendere paccottiglia per oro.... Ha pagato il suo debito e sta bene. Comunque è un abile affabulatore, con un fardello da portar sulle spalle. Almeno dovrebbe. E se i grandi sfruttatori delle risorse terrestri fossero qui giunti con le stive delle loro enormi navi stipate di ibridi lavoratori ottenuti nei laboratori dei loro luoghi di partenza? Questo spiegherebbe, forse, le differenze fra un nero ed un caucasico.... Entrambi non propriamente adatti alla vita sulla terra perché concepiti per altri teatri? Nessuno possiede la verità distillata....

    Per contro trovo faticosa la posizione di un cosiddetto ateo, sempre obbligato a ragionarsi addosso per non abbassare la guardia, talvolta costretto pure a cercar di convincere gli invasati, detti anche credenti, oppure duellare bonariamente con gli agnostici che non sono tali solo per comodità, ma anche perché disdegnano il contenzioso infruttifero e senza sbocchi, consci che ciò che sembrava inconcepibile ai loro nonni in carriola, magari adesso è un comune accessorio della vita quotidiana....

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    1. Gli agnostici... (citazione): "disdegnano il contenzioso infruttifero e senza sbocchi"


      Proprio così!

      Sono stufo di polemiche. Voglio la pace, per me e per gli altri.

      Cosa ti rende felice? L'ateismo? Sono contento per te!

      Cosa ti rende felice? Credere in Gesù? Sono contento per te!

      Viviamo tranquilli e come amici fraterni.

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  5. Lo scandalo del crack Bersano vide effettivamente la rovina di molte famiglie; mi pare ne avessimo parlato qualche anno fa anche in questo blog.
    L'ipotesi dei lavoratori ibridi deportati da altri opifici (non che questo acqua-terrario sia esente da laboratori segreti) è suggestiva e ci ho pensato spesso anch'io.
    D'altra parte costoro hanno simpatia per i trasferimenti di esseri viventi per i loro biechi scopi (si pensi soltanto alla schiavitù di qualsiasi essere senziente oppure ai treni dei bambini...).
    Carlo

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  6. Avevo già sentito a suo tempo Pennetta sull' argomento ed è quello che mi convince di più.
    Se non altro , in mancanza di prove certe , per l' ambiente da cui proveniva Darwin , per conto di chi " lavorava " e quanto giovasse a questi ultimi portare avanti la storiella per giustificare le loro malefatte in giro per il mondo.

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  7. Sarebbe meglio non mescolare il darwinismo biologico con quello sociale.
    I difetti del secondo non hanno niente a che fare con la validità del primo.

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    1. In altre parole, la lotta per l'esistenza combattuta dagli animali non umani è cosa diversa dalla lotta per l'esistenza combattuta dagli animali umani.

      E se "Homo homini lupus" non fosse altro che il riflesso dell'evoluzione biologica, ovvero della lotta di tutti contro tutti, o mangi o sei mangiato?

      E' vero che presso gli umani c'è la cooperazione, la solidarietà, il muto soccorso, ma le stesse cose sono presenti anche in altre specie gregarie. Soprattutto in ambito intraspecifico, ma a volte anche al di fuori di esso.

      Quando una leonessa difende un cucciolo di gazzella dagli altri leoni è come un animalista che difende un maialino dagli altri esseri umani.

      Siamo istinto ma siamo anche ragionamento: come si possono separare con un taglio netto le due cose?

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  8. Direi che dobbiamo tenere distinte le spiegazioni dai desideri.
    Capire che la natura è sopraffazione e violenza, non deve autorizzarci ad aggiungerne altra.

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