giovedì 8 giugno 2023

I sacri girini del mattino

Alle quattro e mezza del mattino, in concomitanza con il primo chiarore del giorno, il merlo che nidifica fra le fronde del lauro, comincia a cantare il suo inno alla vita, ad elargire al mondo addormentato la sua gioia di vivere, o forse sta solo marcando il territorio avvertendo i conspecifici di stare alla larga. Anch’io canto la mia personale gioia d'esser vivo e, contemporaneamente, avverto i malefici Troll di stare alla larga dal mio blog. La mia gioia di vivere è tutt’uno con la mia libertà di pensiero e la libertà di cui sto parlando è quella cosa che mi permette di esprimere le mie idee indipendentemente da come saranno recepite, ovvero senza curarmi di infastidire, con esse, i pasciuti benpensanti, i presunti antisemiti, i sedicenti animalisti. Il blog è di libera frequentazione. Ci sono panchine. Uno si siede, guarda il paesaggio, commenta, e poi se ne va. E’ previsto che dopo un po’ se ne vada, altrimenti diventa un barbone che vive su quella panchina e tiene lontani gli altri pedoni con la sua puzza di senzatetto dalla scarsa igiene. Siediti, guarda il mio laghetto, leggiucchia qualcosa, contempla la natura, respira, e, se non è di tuo gradimento, vattene su un’altra panchina. Qui ci sono solo ninfee, papiri, pistie, alcuni fossili e pezzi di corallo, conchiglie, qualche erbaccia tutto attorno, uno zampillo comandato da elettricità e, ultimamente, la sacra presenza di piccoli anfibi. Se tutto ciò non è di tuo gusto, vattene! E’ il proprietario del blog che te lo chiede! E soprattutto, non gettare le tue immondizie nell’acqua! Abbi rispetto per chi ci tiene alla bellezza del Creato e alla pulizia del paesaggio. Qui si parla di animali. E qualche volta anche di piante. Se t’interessi di calcio hai sbagliato sito. Se non ti piacciono i legni contorti che ho messo a galleggiare nell’acqua, vai da un’altra parte.


Se tutto va secondo i miei piani, i sacri girini diventeranno rane e i pensieri espressi da me o da altri diventeranno mattoni di conoscenza, per chi saprà usarli per costruire una sua idea della vita. Per chi invece vedrà solo frantumi di mattoni, sparsi disordinatamente, alla rinfusa, non ci sarà possibilità di edificazione morale, di crescita culturale, ma solo caos e disordine. Nell’acqua cadono le more del moro. Sono di quelle bianche. A volte la loro presenza m’infastidisce, a volte no. Che faccio? Le lascio in quanto cibo per i sacri girini? O le tolgo dall’acqua e le getto via? Tali sono i commenti degli utenti! Io ho il potere di gettarli lontano fra l’erba, che vadano a marcire da un’altra parte. Ho tale potere perché il laghetto l’ho costruito io. Io ne sono l’artefice. A che altro serve un commento denigratorio, partorito e messo al mondo nella mente degli astanti al solo scopo di aumentare il disordine cosmico delle cose? Virus e batteri pullulano tutt’attorno e nel laghetto già si sono annidate le larve di zanzara. Potrei raccoglierle con un setaccio. Ucciderle onde evitare che diventino ditteri adulti succhiasangue.


Ma poi penso che una ragion d’essere ce l’hanno anche loro, nell’economia della natura. Molti uccelli mangiano zanzare, così come i pipistrelli, e molti utenti onesti del mio blog leggono le cazzate dei Troll e, meditando sulla stupidità umana, digerendo le insulsaggini e le insolenze che tali demoni scrivono, maturano le proprie convinzioni, imparano che la realtà molecolare è fatta di tanti elementi, belli e brutti, sani e malati, e solo forti difese immunitarie ci possono permettere di passare tra le ortiche e le erbacce del giardino, per arrivare dall’altra parte, in qualche luogo di cui nulla sappiamo, la destinazione fatale delle nostre vite. Ma, nonostante le ortiche e le erbacce, il giardino resta giardino, mentre le ortiche restano ortiche. Nel blog ho sia belle piante, sia brutte, fastidiose ortiche, e io non posso far altro che recidere le ortiche, gettandole a marcire in un mucchio, nell’angolo più oscuro del giardino, e parlare alle mie belle piante, alle ninfee, ai papiri e alle pistie, esprimendo parole di ammirazione, per la loro fragile bellezza, esprimendo apprezzamento per i commenti intelligenti e arguti, prodotti da utenti con le medesime caratteristiche. Il blog ce l’ho da 14 anni, il laghetto da 14 settimane. 

2 commenti:

  1. Buongiorno a lei, non critico ma apprezzo il suo blog e le Sue attività. Soltanto consideri che i rospi che si gettano nel laghetto per riprodursi, dopo non saranno più in grado di uscire e periranno se Lei non li aiuterà a risalire, e così anche la maggior parte dei neometamorfosati (credo che i piccoli girini neri dell'immagine siano proprio di B.bufo. Con simpatia.

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    1. Gli anonimi non sono graditi qui. Se lei sa riconoscere gli anuri dai loro girini è un mago. Il rospo, entrato casualmente, l'ho aiutato ad uscire subito dopo avergli fatto due foto.

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