lunedì 26 giugno 2023

Un codice etico un po' esagerato


Testo di Diego Caffaro

Chi è il fotografo naturalista:

- chi non usa richiami

- chi non usa prede vive o morte

- chi non rompe le palle ai nidi

- chi preferisce una foto più lontana arrecando meno disturbo possibile

- chi evita luoghi dove di solito vanno in massa tutti a fotografare lo stesso animale

Un " non addetto ai lavori" determinate situazioni non le comprende e si limita ad apprezzare o meno ciò che vede, dato che non voglio essere messo sullo stesso piano di chi adotta determinati atteggiamenti vi farò alcuni esempi.

- Quando vedete la foto di un rapace di notte su un trespolo con un topo in bocca, ebbene sì, quel topo è stato messo molto probabilmente da qualcuno, è stato attivato un richiamo in modo che la civetta o l'assiolo di turno arrivi proprio lì dove avrà tutti i flash puntati addosso.

- Quando vedete foto di serpenti fermi su delle pietre molte volte sono catturati e lasciati al freddo per un po', messi poi su un bel masso dove il rettile starà immobile causa la sua termoregolazione e verrà fotografato in tutta tranquillità.


- Quando vedete foto di linci, (faccio l'esempio che ora va per la maggiore) sono fatte da un capanno comodamente seduto e qualcuno ogni giorno libera in una zona dei conigli vivi, abituando così l'animale a frequentare quell'hotspot.

- Quando vedete foto perfettamente pulite, senza nulla davanti, sempre con gli stessi posatoi, nella quasi totalità dei casi sono animali attirati dal cibo, un animale in natura non è un demente, non si posa sempre in bella mostra con la luce perfetta.

- Quando vedete le foto delle imbeccate ai nidi, diffidate.

Come in ogni cosa se un atteggiamento sbagliato ha responso dalla gente, questo verrà continuamente perpetuato, se siamo informati invece del disturbo che crea una persona a stare vicino ad un nido con una macchina fotografica inizieremo ad apprezzare meno la foto rispettando di più l'animale.

Quasi tutti si difenderanno dicendo: ero molto lontano, non ho dato fastidio, certo io sono Brad Pitt.

- Quando vedete foto di Orsi, la quasi totalità è fatta in ambienti controllati, chiusi in capanni, dove l'animale viene pasturato con cibo ogni giorno.

- Quando vedete foto di rapaci diurni continuamente sullo stesso posatoio è perché vengono foraggiati.

- Quando vedete foto del Martin pescatore sott'acqua e vi meravigliate sappiate che non si sono immersi in un fiume, ma l'hanno fotografato dentro una vaschetta dall'esterno, attirandolo con pesci vivi.

Probabilmente mi farò qualche nemico, ma non mi interessa minimamente, io non prendo un euro, lo faccio solo ed esclusivamente per passione e lungi da me voler dare fastidio agli animali.

Vedere che c'è gente che ci lucra, che rompe le palle agli animali e viene pure apprezzato da gente che purtroppo ignora mi fa girare le palle.

Un saluto da un vero fotografo naturalista.



Me: Anch'io, come il signor Diego Caffaro, non prendo un euro, ma il suo codice etico mi sembra un tantino esagerato, anche se non nego che abbia fondamentalmente ragione. Questo è il mio ultimo video. Volevo filmare la poiana che sta nidificando a circa 10 metri sopra la verticale del punto dove ho piazzato la foto trappola. La poiana non si è accorta di niente e io non ci sono rimasto male solo perché non è scesa davanti all'apparecchio. Andrà meglio la prossima volta.

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