mercoledì 15 maggio 2013

Amleto si sbagliava

 




Testo di Carlo Bello






In Italia sappiamo bene che fine fanno i soldi che si pagano in tasse e quant'altro. Negli altri paesi non è così e questo, semplicemente, perché non si ruba !!!!!
So che è lunga… Ma vale la pena di leggerla per capire in che stato viviamo, apriamo gli occhi e guardate le nostre tasse come non ci vengono corrisposte in servizi!
BENVENUTI IN DANIMARCA.
Non so per quale strano caso, me negli ultimi mesi diversi cari amici, hanno scelto di andare a vivere nel Nord Europa e nessuno si lamenta della nuova vita.
Tra questi, le storie più incredibili le sento dagli amici che ora vivono in Danimarca.

 
Premetto che io non credevo a nulla… Finché dalle parole non mi hanno mostrato i fatti… e ora che ho accertato il tutto ve lo racconto con grande rabbia.
Qualche settimana fa mi chiama Martina e mi dice: "Allora Carlo, come procede la gravidanza della tua compagna?" e io le rispondo: "Martina… fortunatamente procede tutto bene, ma in pochi mesi stiamo spendendo tantissimi soldi, tra visite specialistiche, ecografie, esami del sangue, e ancora deve nascere, figuriamoci quanto inciderà un figlio nel bilancio famigliare appena sarà nato... ora capisco quando le persone dicono c'è troppa crisi per permettersi un bambino".

E lei "Cioè in Italia per fare figli devi pagare? Cioè in Italia fanno pagare per mettere al mondo creature che, tra qualche anno, pagheranno tasse per mantenere il paese? Non ci credo, qui è un mondo completamente diverso, non solo ogni esame medico è completamente gratuito, ma nel caso di gravidanza lo stato ti sovvenziona, non paghi nulla, anzi… ogni bambino che nasce lo stato da dei contributi economici, e non solo le mamme prendono la maternità, ma contemporaneamente lo stato fa prendere anche la paternità ai padri. C'è un altissimo rispetto per la famiglia, anche perché allo Stato, tutto torna… nei prossimi giorni, quando torno in Italia ti racconto il resto….".

Io nel frattempo ho cercato in giro e ciò che trovavo era sconcertante, se paragonato al nostro paese: In Danimarca non si paga la tassa sulla prima casa. In Danimarca non esiste il sostituto d’imposta, i lavoratori dipendenti percepiscono la paga lorda e compilano una dichiarazione dei redditi di due paginette senza commercialista, CAF e menate varie. In Danimarca ci sono -20 gradi d'inverno, ma nelle case ci sono 25 gradi perchè il riscaldamento delle abitazioni si fa con le acque reflue delle fogne depurate, inviate nelle abitazioni sfruttando come fonte energetica il gas prodotto. La spesa di una famiglia di tre persone per scaldare un ambiente di 100 mq. per un anno è di 150 euro. 

In Danimarca i ministri girano in bicicletta, così come la gran parte della popolazione,
indipendentemente dalle condizioni climatiche. Se ti azzardi a comprare una macchina nuova ti bastonano di tasse, mentre se tieni la tua vecchia carretta (rinunciando a produrre CO2 per il ciclo produttivo d una nuova auto) hai agevolazioni fiscali. In Danimarca paghi le tasse per avere la pensione, ma se decidi di rinunciare ti ridanno i soldi con gli interessi. In Danimarca i crediti dello Stato verso i contribuenti sono liquidati per legge entro un mese ma nessuna amministrazione si azzarda a superare i 15 giorni per una questione di efficienza. In Danimarca un operaio guadagna l'equivalente netto di 2.500 euro e un direttore di banca non supera i 7.000. Non è vero che in Danimarca le tasse sono più alte che da noi in quanto la pressione fiscale (che è esente da addizionali locali) è inferiore al 42% tutto compreso.

Ieri è passata a trovarmi Martina, e abbiamo approfondito il discorso:
"Ambientarsi in un paese nuovo può spaventare, ma quando un paese ha un alto livello di civiltà, diventa tutto molto più semplice e veloce, corsi gratuiti di tre anni della lingua danese per tutti, ma qui il danese sembra quasi la seconda lingua, con l'inglese vai ovunque. La cosa che mi ha stupita di più di questo paese è che qui si pagano tasse care, ma mai quanto in Italia e la cosa pazzesca è come il paese fa vivere i propri cittadini. Efficienza in ogni settore, il rispetto per l'ambiente, il rispetto per le classi sociali… Da dove vuoi che inizio a raccontarti? Magari iniziamo da qualche foto, almeno capisci quanto sono belli esteticamente i paesi e le case.

Le città danesi sono tutte così, le case sono molto belle, prevalentemente basse, i grattacieli e i palazzoni sono una rarità, il clima in inverno è molto rigido ma in estate è assolutamente mite. E in ogni stagione si gira tutti in bicicletta, sempre. Le città sono tutte a misura di bici e chi usa la macchina viene visto malissimo, sembra una pecora nera in un paese di mosche bianche. Chi vuole la macchina paga tasse pesantissime, questo perché lo stato disincentiva traffico e smog. Le autostrade sono completamente gratuite, mentre da voi in Italia costano più del carburante che consumate per percorrerle.
Posso continuare col raccontarti che voi pagate scuole e università, ma qui è tutto gratis, ma la cosa più bella rispetto a voi è che gli studenti in Danimarca percepiscono uno stipendio. Sì, perché lo Stato considera lo studio come un lavoro e quindi come tale va retribuito. 

Io a questo punto ho iniziato a "sudare" dalla rabbia e mi sono subito andato a cercare informazioni a riguardo perché non ci credevo…. e sentite bene, uno studente universitario danese (o immigrato con residenza/cittadinanza) percepisce uno stipendio mensile minimo di circa 700 € (5.000 corone danesi) come "stipendio dello studente" pagato dal governo.
E come se questo non bastasse lo stato danese continuerà a dare un aiuto economico nel caso in cui gli studenti nei dodici mesi successivi dalla laurea non trovassero lavoro.
La vita costa un po' più dell'Italia, nel senso che le case sono un po' più costose della media italiana, ma non esistono poi tasse sugli immobili, e credimi che uno studente che percepisce dalla scuola minimo 700 € se divide un affitto con altri studenti può comunque permettersi di non pesare più sulla propria famiglia.
E pensare che in Italia a volte 700 € non è neanche la retta mensile per certe università o lo stipendio di molti lavoratori….
Comunque è vero che le case costano un po' di più, come costa un po' di più la vita se vai a prenderti un aperitivo con gli amici tutti i giorni, ma considera che un laureato, semplicemente con il suo primo lavoro percepisce quasi 4.000 € al mese, netti".
A quel punto, io a 36 anni con una vita di lavoro alle spalle dubito così fortemente da schernire Martina: "Ma figurati, neolaureato al primo lavoro e percepisce 4.000€ netti?! È impossibile".
E lei: "Eccoti la busta paga di Luca: 3.780 € a 24 anni per il suo primo lavoro.
È vero che paghi un po' di più una casa, ma tu pensa che noi come coppia portiamo a casa due stipendi simili, anche se il nostro bellissimo bilocale, arredato e in centro costa 1.200 € al mese, guadagnando comunque 7.000 € ci rimangono ogni mese 5.800 € e ti garantisco che ci viviamo benissimo. E poi vuoi sapere qual è la ciliegina sulla torta? Che qui non si lavora come muli o schiavi, qui si è molto tranquilli, sereni, s’inizia a lavorare mediamente alle 10 la mattina e alle 16 si esce dal lavoro. Questo è il nostro "full time" che ti fa prendere quasi 4.000 € di stipendio. Il resto del tempo potrai passarlo con la tua famiglia e viverti la tua vita.
Considera che comunque da queste parti nessuno guadagna meno di 2.500/2.700 € al mese.
La cosa che da italiano ti sembrerà strana, è vedere milioni di biciclette, alcune
costosissime, lasciate libere, senza catene, e nessuna ruba nulla. Nei primi tempi mi metteva in difficoltà vedere le donne che lasciavano borse e cellulari abbandonati sui tavoli o sulle sedie e tranquillamente dopo mezz'ora tornavano a riprenderle su quei tavoli, mai nessuno che osa fare un furto. In Italia sarebbe solo una questione di pochi secondi per subirlo. C'è così tanta onestà in questo paese, che le mamme con i bambini nei passeggini, quando vanno a fare shopping, entrano nei negozi, e lasciano i piccoli parcheggiati fuori, loro con calma scelgono i capi, se li provano, li pagano ed escono fuori a riprendere i passeggini, lo fanno per non far subire ai piccoli gli sbalzi termici in modo che si ammalano di meno, ma non è mai sparito un bambino in Danimarca! In Italia quale madre avrebbe così tanta fiducia del prossimo?

Un'altra caratteristica è la luce… d'estate le giornate sono piene di sole per moltissime ore al giorno, in inverno la luce è poca… teniamo le luci un po' più accese di voi nei periodi freddi. Si dice che potrebbe essere questo a causare una percentuale discreta di suicidi nella popolazione, ma in realtà neanche l'Italia ne è esente, anzi da quanto sento negli ultimi mesi forse nei prossimi dati che verranno pubblicati ci supererete. Proprio per diminuire questo problema il governo ha da poco stanziato un "piano ferie" che aumenta mensilmente la possibilità ai dipendenti di farsi un viaggio nei paesi caldi, si arriva tranquillamente ad avere una settimana di ferie al mese (percependo sempre lo stesso stipendio), e il colmo è che la Danimarca è un paese felice, dove tutto va benissimo, dove non manca nulla e anche gli autobus, che hanno un biglietto più costoso (circa 3 € ma utilizzabile contemporaneamente da quattro persone: un genitore e tre figli), indicano la destinazione con uno smile e la scritta "Sorridenti fino alla meta".
Ora raccontami, come va la tua vita in Italia?


7 commenti:

  1. Il sig.Carlo, autore del post, non conosce l'antropocrazia.
    In Danimarca ci sono stato e nonostante tutto preferisco il "Bel paese", sarò masochista?
    E poi vuoi mettere la dieta mediterranea.

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    1. Dovrei andarci per poterlo sapere e fare un confronto tra la nostra terra dei padri e quella dei vichinghi.

      Ci sono solo passato nel 1981 e mi ricordo i conigli fermi e tranquilli nelle aiuole spartitraffico.

      Da noi, anche prima della crisi economica, non sarebbero durati una notte.

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    2. Se desidera vedere conigli liberi vada in Irlanda.

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    3. Non sono mai stato in Irlanda, però ho letto "La collina dei conigli".

      http://it.wikipedia.org/wiki/La_collina_dei_conigli

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    4. In una mia precedente incarnazione sono vissuto in Irlanda che è più simile all'Italia piuttosto che l'Hampshire ma le confesso di non aver visto il film citato.

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    5. Non credo all'anima e quindi neanche alla reincarnazione. Sono d'accordo, invece, con Mauro Biglino che definisce "favole consolatorie" sia la resurrezione che la reicarnazione.

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    6. Non si tratta di credere o meno ma di conoscere, la vita è eterna, concetto impossibile per la mente umana, compresa quella di Biglino.
      Ho usato il termine incarnazione per rifarmi alla semantica comune in quanto nel parlato non si è giunti a definire un concetto che contempli tale realtà.
      Spesso si si rifà a traduzioni dal sanscrito, unica lingua costruita sull'entità sopra-terrena, indigesta agli occidentali, specializzati esclusivamente in materialità.
      Ad majora.

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