mercoledì 22 maggio 2013

Piccole, innocue, apparenti vittorie


 


Fonte: Promiseland




L’Europa ha proibito i pesticidi associati all’estinzione progressiva delle api. Questo è l'esito della votazione del 29 aprile scorso a Bruxelles. Sorprendentemente, rispetto alle passate votazioni, l’Italia ha votato contro e questo ha dato vita a una seria polemica da parte degli ambientalisti Italiani.
Si tratta dei pesticidi del gruppo dei neonicotinoidi: imidacloprid e clothianidin del colosso chimico Bayer e del tiametoxam prodotto da Sygenta. Ora la Commissione Europea deve attuare ed imporre la restrizione in modo definitivo.


Guadalupe Rodriguez di “Salva la Selva” afferma che “le organizzazioni ecologiste devono continuare a rafforzarsi lavorando in rete e con posizioni in difesa delle api, che significano vita e natura, poiché le lobbies della Bayer e della Sygenta hanno moltissimo potere. Loro hanno dato vita a una campagna di pressioni molto forti dati i profitti economici milionari che ottengono dalla vendita di questi pesticidi velenosi”. “Protestare in tempo per una causa giusta ed ecologica da’ risultati”, aggiunge.
Questa vittoria ecologista ha avuto il sostegno dell’Autorità Europea della Sicurezza Alimentare (EFSA, acronimo dall’inglese), che, preoccupata per l’elevata mortalità delle api ha presentato all’inizio dell’anno documentazioni sugli elevati rischi dell’uso dei neonicotinoidi. Da lì poi si é sviluppata l’attuale e vincente proposta della Commissione Europea per proibire i terribili pesticidi.
Resta da capire perché l’Italia abbia votato contro la proibizione dei neonicotinoidi, quando in passato aveva sempre espresso una posizione favorevole alla loro restrizione. Ora resta questo interrogativo, che lascia non poche perplessità e preoccupazioni rispetto al clima europeo di maggiore ottimismo anche se la strada é ancora lunga per arrivare alla proibizione totale.
Il grande risultato del 29 aprile scorso può significare l’inizio della possibilità di recuperare le colonie di api che sono drammaticamente in pericolo. C’é ancora molto da fare per liberare le api e altri impollinatori dalle loro principali minacce.
Bisogna tenere conto che la proposta é temporanea, limitata a due anni con decorrenza dal 1 dicembre 2013 e parziale, escludendo i pesticidi nelle serre, nei cereali invernali e nelle fumigazioni dopo la fioritura. In ogni caso sarebbe un primo e decisivo passo che comprende un elenco molto significativo di coltivazioni che si aggiungono alle tre citate pocanzi.
L’autorizzazione parziale all’uso dei pesticidi ne consente la compravendita, e così si rende possibile l’uso comunque, visto che non ci sono controlli. Per questo motivo, “Salva la selva” esige che la Commissione Europea si attivi perché si proibisca l’uso dei neonicotinoidi, non solo temporaneamente ma definitivamente.
Dovrebbe arrivare, per altro, a proibire la fabbricazione di questi veleni. Finché, finalmente, il loro utilizzo sarà severamente controllato e la violazione di questa restrizione duramente sanzionata. Alla fine, l’Unione Europea dovrebbe promuovere in modo serio un’agricoltura autenticamente ecologica.
Alla votazione parteciparono i 27 paesi membri, 15 di essi hanno votato a favore. Nonostante secondo le norme vigenti non si sarebbe ottenuta la maggioranza qualificata per mettere in atto la proibizione, Tonio Borg, commissario europeo della Salute Pubblica e Politica dei Consumatori ha affermato al quotidiano inglese “The Guardian” che “la Commissione Europea darà il via alla proibizione nelle settimane a venire”.
I paesi a favore della proibizione di questi pesticidi: Francia, Germania, Olanda, Spagna, Bulgaria, Belgio, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Polonia, Slovenia e Svezia. 
Paesi contro: Regno Unito, Ungheria, Austria, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Portogallo e Italia.

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