Un
elefante in Zimbabwe ha calpestato e ucciso un bracconiere che stava cercando
di uccidere l’animale selvatico. La vittima è Salomone Manjoro e l’episodio è
avvenuto nel Parco nazionale Charara a Gatshe-Gatshe, Kariba, scrive il
giornale domenicale The Sunday Mail. Secondo cui, Manjoro e il suo amico Noluck
Tafuruka hanno visitato il parco tra il 19 aprile e il 26, armati di due
fucili, con l’obiettivo di cacciare i pachidermi. Il bracconiere deceduto pare
che abbia provato a sparare all’elefante prima di essere calpestato.
I resti di
Manjoro sono stati trovati dopo che Tafuruka è stato arrestato con l’accusa di
possesso di armi da fuoco senza licenza, continua The Sunday Mail. Ma anche un
terzo uomo legato all’incidente di bracconaggio è finito in manette.
TreeHugger,
sito green di portata internazionale, si è interrogato sulla reazione
dell’esemplare ed è arrivato a questa conclusione: “Forse, visto che sempre più
animali hanno perso i familiari a causa della caccia di frodo, sono diventati
più aggressivi nei confronti delle persone che ritengono minacciose”.
Gli
elefanti vengono presi di mira per il loro avorio, tanto che il numero dei
pachidermi sopravvissuti è stato drasticamente ridotto. Circa 40.000 elefanti
vengono macellati ogni anno, secondo l’Elefante Advocacy League.
“Gli
sforzi di conservazione effettuati per gli elefanti africani, una delle specie
africane più rappresentative, sono seriamente messi in pericolo dal
bracconaggio, alimentato dalla crescente domanda di avorio”, ha detto Matthew
Lewis, esperto di specie africane, al World Wildlife Fund.
Tra l’altro,
santuari protetti e parchi nazionali non fermano i bracconieri. Il 6 maggio
scorso, ad esempio, almeno 26 elefanti sono stati uccisi quando i bracconieri –
armati di fucili – hanno preso d’assalto il Parco nazionale Dzanga-Ndoki, nella
Repubblica Centrafricana e hanno strappato agli elefanti le zanne.
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