Testo
di Alessio Sammicheli
Fonte:
Ecco cosa vedo
Jose
Mujica è il presidente che tutti vorrebbero avere (e di cui noi italiani
avremmo davvero bisogno). Consacrato dalla stampa come il Presidente più povero
del mondo, l'uruguaiano Jose Mujica, detto "Pepe", è diventato famoso
per aver rinunciato ad agi e lusso, donando ai poveri il 90% del suo stipendio
statale e facendo dormire nella dimora presidenziale i senzatetto.
Per
vivere lui si è scelto una modestissima fattoria, dove coltiva l'orto e conduce
una vita semplice insieme a sua moglie, la senatrice Lucia Topolansky, e ai
suoi cani. È qui che ha concesso un'intervista all'agenzia di stampa spagnola
Efe. Situata a 10 chilometri da Montevideo, in una zona rurale dove si sente
solo il cinguettio degli uccelli, la casa del Presidente si distingue solo per
pareti con intonaco cadente, tetti di lamiera verde e galline che svolazzano
vicino ai panni stesi al vento.
"Il
mio stile di vita è una conseguenza del processo della mia vita. Ho combattuto
per quanto è possibile per l'uguaglianza e la parità degli uomini", dice
pensieroso questo ex-guerrigliero che ha trascorso quattordici anni in carcere,
per lo più durante la dittatura (1973 -1985).
Per
Mujica, "il mondo è prigioniero della odierna cultura della società dei
consumi e ciò che sta consumando è vite umane in quantità enormi, perché ha
perso la capacità di godere del tempo e dimenticato l’idea che essere vivi è un
miracolo. La gente non compra con il denaro, compra con il tempo che spende per
ottenere quei soldi. Non si può sperperare questo tempo che viene rubato alla
vita", sostiene il presidente, che governa un paese di 3,3 milioni di
abitanti e che a livello turistico si pubblicizza come il paradiso della natura
e della tranquillità.
Con
abiti e scarpe sportive, Mujica chiarisce che il suo non è un appello a
"povertà e miseria" ma alla "sobrietà" della vita. E se si
vuole cercare di trovargli un difetto, come quello di possedere un IPad, il
presidente spiega che ha dovuto iniziare a usarlo per leggere i giornali prima
di passare alla Torre Ejecutiva,
la sede governativa al centro di Montevideo, perché nel quartiere dove vive con
altre tre famiglie, e dove la sua fidata cagnetta Manuela sopravvive nonostante
gli acciacchi e i diciotto anni d’età, la stampa cartacea non arriva.
Il
presidente racconta anche di "non avere tempo" per i lavori nei campi
e chiarisce che appena concluderà il suo mandato riprenderà a coltivare. Il
cibo, per adesso, oltre a quello prodotto da un piccolo orto, viene acquistato
nelle vicinanze con la moglie Lucia. Ma è d'obbligo cucinare da sé:
"Cuciniamo noi. Oggi a pranzo, se non cucino io non mangerò", dice
Mujica, che per l'occasione preparerà il suo piatto preferito, carne di manzo
con cipolla, anzi "con un sacco di cipolla tritata". E le casse dello
Stato sentitamente ringraziano...
Alessio
Sammicheli
Roberto, ma mangia carne di manzo!!?
RispondiEliminaCosì si legge. Anche papa Bergoglio ama molto l'asado.
EliminaSudamericani!!!
Non è da additare ad esempio "il gesuita", non bisogna far da eco a chi si comporta da ipocrita delegando l'azione violenta
Eliminabellissimo articolo, veramente un esempio, il paradosso è che, anche uno dei piu encomiabili scimmioni è pur sempre un assassino (vedi il suo piatto preferito)
RispondiEliminaVittorio
Non c'è rosa (rossa?) senza spine.
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