sabato 25 maggio 2013

Cuore di pietra



Fonte: Il Fattaccio.org





La Terra rimane il luogo più “alieno” con il quale abbiamo a che fare. Tra i numerosi, affascinanti misteri della natura, uno tra i più incredibili è quello delle “Rocce Viventi”. E’ difficile immaginare una roccia capace di crescere, soprattutto perché associamo il fenomeno della crescita agli organismi appartenenti al regno vegetale e a quello animale, non certo al regno minerale. In Romania, a circa 35 km da Ramnicu Valcea, si trova uno dei più interessanti musei della Romania, una riserva naturale trasformata in un museo a cielo aperto, il Muzeul Trovantilor. Le esposizioni mostrano una raccolta di pietre molto strane e misteriose chiamate “trovants“. Queste straordinarie rocce sembrano essere state scolpite da uno scultore molto abile. La particolarità di queste pietre è che possono essere considerate “vive“, nel senso che quando entrano in contatto con l’acqua sono capaci di riprodursi e di crescere, proprio come un essere vivente biologico. 

 
Dopo una pioggia molto intensa, i trovants, partendo da strutture di 6-8 millimetri, possono arrivare a formare rocce fino a 6-10 metri di diametro. Inoltre, come accade per le rocce della Death Valley in California, i trovants sono capaci di spostarsi da un luogo all’altro. Un vero rompicapo per gli scienziati! Il termine trovants, in rumeno, significa “sabbia cementata” e ben descrive la forma e la consistenza di queste rocce. I geologi pensano che queste straordinarie pietre siano comparse nell’area circa 6 milioni di anni fa, a seguito di una qualche potente attività sismica. I ricercatori ritengono che la causa dell’aumento delle dimensioni del volume delle pietre sia causato dall’alta concentrazione di sali minerali che si trova nell’impasto che le compone. Quando l’acqua entra a contatto con queste sostanze chimiche, si determina un aumento della pressione interna che genera la caratteristica crescita. 
Tuttavia, nonostante gli sforzi degli scienziati, non si è riusciti ancora a trovare una spiegazione logica per la quale le rocce presentano delle ramificazioni che ricordano le radici dei vegetali, forse necessarie a raccogliere l’acqua che le tiene “in vita”. Se si prova a sezionare una roccia, al loro interno è possibile ammirare dei caratteristici cerchi concentrici, proprio come negli alberi. Forse ci troviamo di fronte ad una nuova forma di vita di tipo inorganico. I residenti della zona sono a conoscenza delle trovants da sempre, ma senza aver loro mai dedicato particolare attenzione. Anzi, molto spesso, queste strabilianti rocce sono state utilizzate come materiale da costruzione. Il Muzeul Trovantilor è gestito dall’Associazione Kogayon ed è sotto il patrocinio dell’UNESCO. Ancora una volta, non possiamo non meravigliarci di fronte alla bellezza e alla fantasia dell’Universo.


Nessun commento:

Posta un commento