Il male di vivere

 

Testo di Corrado Cella

Ormai è all'ordine del giorno, e chissà ancora quanti suicidi non vengono resi noti dalla stampa. La cosa più strana è che questi avvenimenti fanno scattare un diabolico meccanismo, quello dell'abitudine ad essere pronti ad accettarli come cose di cronaca ordinaria, cose che col tempo tenteranno di passare come fatti normali fino a non destare più alcuna reazione di drammaticità. La spiegazione è semplice, non li stiamo più vivendo già da un po' come drammi intollerabili dovuti alla suddivisione sociale, ma come disgrazie conseguenti a depressioni e a casi particolari di malessere, fino al punto che destano meraviglia, quasi come se queste povere vittime fossero impazzite per cause strettamente personali. Invece non è così, per ogni suicidio dobbiamo ritenerci direttamente responsabili. Da un momento all'altro può accadere anche a noi, non siamo immuni da quest'aria infettata dalla mancanza dei valori fondamentali della vita. Non dobbiamo credere che ciò accade "solo agli altri". E' ora di cambiare coscienza. Uscire da questo individualismo è la sola speranza di salvezza.

Nel corso della storia ci sono stati periodi molto più difficili da vivere per l'uomo, anzi a tutt'oggi la fame nel cosiddetto Terzo Mondo, in cui in certi posti ci si ammazza per avere un bicchiere d'acqua, ci pesa sulle spalle e sulla coscienza. Come mai invece questi suicidi nei nostri paesi "civilizzati" aumentano giorno dopo giorno? La mancanza di lavoro? No! E' la solitudine, l'abbandono, il sapere che a quello della porta accanto non gliene frega nulla se hai dei guai da risolvere, il sapere che sei solo contro tutti. Questo non avviene più nei paesi dove tutti patiscono le stesse sofferenze, questa suddivisione non esiste più dove è passato un terremoto e ha unito anime che prima neanche si salutavano, ma adesso dormono sotto la stessa tenda. Questa è la vita! 

Condivisione. Volente o nolente è così e non ci sarà via di scampo per nessuno. Chiunque continuerà a vivere col concetto di possesso e del denaro si perderà, resterà solo come un cane abbandonato. Fa pena vedere un povero cane abbandonato? Certo che sì. E non fa pena vedere l'indifferenza di tutti di fronte a questi drammi? Non ci sono scusanti. La colpa è del governo? NO! Il governo siamo noi, il nostro modo di vivere! Pensate che una rivoluzione risolva il problema? Ma neanche per sogno. 
Chiunque va al potere con questo sistema consolidato entra in un mondo a parte lontano dai valori umani. Siamo entrati a far parte di un circolo vizioso, ma l'unica salvezza resta un'obiettiva visione della realtà. Prendiamo esempio dai fratelli che vivono nelle zone terremotate oppure in quelle zone dove c'è fame e sete e le persone si aiutano tra loro come possono....prima che giunga anche qui un potente cataclisma e spazzi via tutto......così come è già accaduto nella storia....

Corrado Cella