Hanno
ragione tutti e due. E’ vero che passaporti e permessi di soggiorno sono
pastoie ai piedi degli esseri umani, ma è anche vero che lasciando aperto uno
spiraglio, i miserabili ne approfittano. Finora abbiamo goduto di una
situazione di privilegio, in quanto appartenenti al nord ricco del mondo, ma da
qualche tempo in qua le “alte sfere” hanno deciso di equiparare l’Occidente al
Terzo Mondo, non nel senso di distribuire le ricchezze a tutti, ma nel senso di
rendere tutti più poveri. Loro, gli Altolocati, restano in disparte e ci fanno
vedere negli extracomunitari un pericolo e, successivamente, un nemico da
combattere, in base a quelle che si chiamano guerre fra poveri. Loro, i
parassiti dell’umanità, si divertono e nel contempo si arricchiscono. Se io, disoccupato
da dieci anni, impossibilitato a trovare un lavoro in Italia, sogno di scappare
da questo martoriato paese prima che sia troppo tardi e sogno un paradiso
tropicale chiamato Madagascar, un giovane senegalese ha tutto il diritto di
sognare di venire a vivere in Italia, se per lui i valori che contano sono avere
un cellulare, il televisore al plasma e il supermercato sotto casa. Per me i
valori sono altri. Io penso di vivere in una società post-moderna e l’ecologia
e la Natura vengono prima, ma un ragazzo cresciuto nella savana pensa
esattamente il contrario: la modernità per lui è più importante degli
ecosistemi. Non sa cosa lo aspetta, ma non posso impedirgli di venire in Europa
a fare gli sbagli che anche noi, a suo tempo, abbiamo fatto. Dunque, sì alla
cittadinanza dei figli di stranieri, nati in Italia e no allo “jus soli” dato a
cani e porci. Finché dei passaporti non potremo fare un falò per riscaldarci
nell’inverno nucleare prossimo venturo.
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