Fonte: Wall Street Italia
HELSINKI - I
paesi scandinavi sono conosciuti in tutto il mondo per un sistema di
welfare funzionante che protegge chi si trova senza un impiego senza
al contempo gravare eccessivamente sul debito pubblico. Nessuno
avrebbe mai pensato, però, che un governo - per giunta di centro
destra - potesse arrivare a tanto. Il progetto di legge annunciato
dal nuovo primo ministro Juha Sipila (foto), in carica da fine maggio, è un
esempio più unico che raro in Europa. Mai prima d'ora un governo
aveva presentato un piano per un reddito minimo così alto e di così
ampia portata. Un reddito universale fino a 1.000 euro per tutti
i cittadini, a prescindere dalla loro età o situazione sociale,
renderebbe il lavoro una "scelta di vita". Sarebbe infatti
sufficiente a condurre una vita modesta, ma dedita completamente al
tempo libero e agli interessi personali, oltre ai doveri di famiglia
e burocratici.
Grazie al suo
petrolio, Helsinki ha un Pil pro capite superiore a quello della
Germania o della Francia. Il rapporto tra debito e Pil è del 59,3%.
Nove anni prima era del 41,7%. Il paese si può considerare uno di
quelli ricchi e virtuosi dell'area euro. Il programma sarebbe
possibile grazie al fatto che in Finlandia tutti pagano le tasse e
grazie anche al taglio deciso del numero di funzionari pubblici
incaricati dei programmi sociali. Il progetto, un'utopia dagli
effetti perversi per i critici, è sostenuto da gran parte dei
partiti politici. Alcuni evocano una retribuzione base più bassa,
intorno ai 500 euro, ma c'è chi, come i liberali, desidererebbe
arrivare a 850-1.000 euro.
All'inizio il reddito di cittadinanza sarebbe introdotto nelle regioni che hanno i tassi di disoccupazione più alti. In caso di successo dell'iniziativa sarebbe esportato altrove. La percentuale dei senza lavoro su scala nazionale, nonostante un'economia solida, è elevata, al 9%. Con la misura il governo spera di ridurre i disagi sociali, guadagnando una certa popolarità in patria ma anche all'estero.
All'inizio il reddito di cittadinanza sarebbe introdotto nelle regioni che hanno i tassi di disoccupazione più alti. In caso di successo dell'iniziativa sarebbe esportato altrove. La percentuale dei senza lavoro su scala nazionale, nonostante un'economia solida, è elevata, al 9%. Con la misura il governo spera di ridurre i disagi sociali, guadagnando una certa popolarità in patria ma anche all'estero.
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