domenica 16 agosto 2015

I terroristi si arricchiscono con il petrolio



I terroristi di Daesh, com'è risaputo, recuperano i loro finanziamenti anche attraverso la vendita illegale di petrolio, ricavandone circa tre milioni di dollari al giorno. I membri della NATO, compresi Turchia, Stati Uniti e Regno Unito, tollerano questa attività di contrabbando di petrolio dei terroristi, come segnalato dal Deutschen Wirtschafts Nachrichten (DWN). Il giornale economico tedesco ha spiegato che il governo regionale del Kurdistan nel nord dell'Iraq e l'intelligence militare turca ha sostenuto l'attività di contrabbando di petrolio di Daesh e fornito al gruppo terroristico armi e attrezzature.

 
Daesh è riuscito ad aumentare la sua produzione a 45.000 barili di petrolio al giorno, grazie anche al supporto di una rete di funzionari corrotti del governo curdo e turco. Ovviamente, sia la Turchia che il governo curdo ufficialmente negano qualsiasi collegamento ad attività di contrabbando di petrolio di Daesh, ma una fonte anonima del partito al governo dell'Iraq, il partito islamico Dawa, ha confermato che "i membri del governo regionale del Kurdistan hanno tollerato le vendite di petrolio dell'ISIL sul mercato nero". Secondo il funzionario, anche Turchia e Stati Uniti tollerano in silenzio queste attività: "Gli americani sanno cosa sta succedendo. Ma Erdogan e Obama hanno un buon rapporto l'un l'altro. Erdogan fa sostanzialmente quello che vuole e gli Stati Uniti sono d'accordo", ha detto il funzionario. E' segnalato anche il coinvolgimento delle aziende britanniche nel business: la compagnia petrolifera anglo-turca Genel Energy strettamente legata a un gruppo di parlamentari britannici ha, infatti, ricevuto ordine per la fornitura alle raffinerie per la società energetica curda del Gruppo Nokan, sospettato di sostenere le vendite di petrolio illegali di Daesh.

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