Fonte: Movisol
Il gen. Michael Flynn,
ex direttore della Defense Intelligence Agency, ha concesso il 4
agosto una intervista per “Head to Head”, programma condotto da
Mehdi Hasan di Al Jazeera, che ha un contenuto esplosivo non soltanto
perché ha accusato l’amministrazione Obama di aver “deciso
consapevolmente” di sostenere i gruppi della jihad nel costituire
un Califfato Islamico. Dando voce a un
raggruppamento di funzionari della Difesa e ufficiali americani, il
generale ha chiesto che gli Stati Uniti pongano la parola fine alla
politica di guerra, pervengano ad accordi con le nazioni dell’Asia
sudoccidentale su una strategia regionale di sviluppo economico,
unica azione capace di assicurare la pace.
Il gen. Flynn ha
parlato in modo appassionato, prendendo le parti di chi considera,
nonostante tutto, “fattibile” la pace nella regione, e l’ha
fatto evocando la necessità di una visione, di una strategia, di una
giusta immaginazione! Il giudizio della
storia sulla decisione di attaccare l’Iraq, nel 2003, non sarà
tenero, ha detto; guardando indietro di 50-70 anni si riconoscono
numerosi errori strategici che sono responsabili di molti focolai di
instabilità. V’è qualcosa di sbagliato nella politica e nella
strategia americana, se dal 2004 al 2014 il numero di gruppi
individuati nell’elenco dei terroristi presso il Dipartimento di
Stato è raddoppiato.
Gli americani hanno
investito più nella conflittualità, che nella ricerca di soluzioni.
Hanno impiegato più droni, più bombe; hanno spedito più gente ad
uccidere più gente. Tuttavia, gettare droni, “addestrare una
sessantina di tizi”, sono misure tattiche,
cose ottuse che possono solo portare a conflitti più ampi, mentre
sono disponibili soluzioni
strategiche per la regione,
incentrate su un cambiamento nel sistema economico dell’intera Asia
sudoccidentale. Ciò che il Gen. Flynn
ha posto sul tavolo come elemento di cambiamento è una rete
regionale di centri di sviluppo per l’impiego civile dell’energia
nucleare, per permettere in particolar modo la dissalazione
dell’acqua marina. I sauditi, i giordani, gli egiziani e, ora, i
tunisini, ha sottolineato Flynn, stanno firmando contratti con la
Russia, che attribuisce grande importanza allo sviluppo delle
tecniche nucleari.
L’energia dell’atomo è la forma meno
dispendiosa di energia per la dissalazione, operazione necessaria per
irrigare una regione così arida. Pur restando contrario
agli accordi del gruppo P5+1 sull’Iran e diffidando della classe
dirigente iraniana, egli sostiene che l’Iran dovrebbe essere parte
di tale accordo regionale e che il gruppo P5+1 dovrebbe essere
coinvolto proprio nello sviluppo regionale dell’energia nucleare. Il generale vorrebbe
che si pensasse al futuro dei prossimi 10-50 anni, o anche
dell’intero secolo a venire. Questo è, infatti, il pensiero
strategico. Per poter sconfiggere
l’ISIS e gli altri gruppi della jihad, le nazioni devono offrire
alle proprie generazioni più giovani, soprattutto nella fascia dei
15-25 anni, qualcosa di utile da fare, ha insistito. L’intervista si
conclude con la domanda: il generale ha in mente di candidarsi alla
Presidenza?
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