Erano tre anni che gli
chiedevo un appuntamento per intervistarlo, ma lui aveva sempre
rifiutato. Alla fine, domenica 23 agosto si è presentato
spontaneamente a Sacile mentre partecipavo alla manifestazione contro
la “Sagra dei Osei” e ha svuotato il sacco. Non ha avuto remore a
raccontarmi a grandi linee l'evento che una trentina d'anni fa cambiò
la sua vita, ma non posso dire di aver messo insieme tutti i pezzi
del puzzle nel modo giusto perché inframmezzava il suo racconto con
storie recenti, di un alieno dagli occhi azzurri visto nel 2012 da due persone
nello stesso posto dove era capitato il fattaccio che lo riguardava.
Se qualcosa nel mio resoconto non dovesse essere riportato
correttamente, spero che l'interessato, Vittorio Mella, abitante a
Caneva (PN), voglia rettificare, ma è più probabile che mi contatti
in privato per chiedermi la cancellazione di questo articolo. Come
fanno tutti o quasi coloro di cui racconto la storia.
Dunque, già da
ragazzo Vittorio aveva la passione della fotografia e in special modo
del reportage fotografico. Oggi che è diventato amico del questore e
dei poliziotti di Pordenone, lo chiamano per fotografare
gratuitamente qualche celebrazione ufficiale, nonostante sia
disoccupato e qualche ricompensa gli sarebbe utile, oltre che doverosa,
giacché in caso contrario si chiama sfruttamento. Circa trent'anni
fa, la passione per il ruolo di fotoreporter lo spinse ad entrare
nella base di Gaiardin, vicino Pordenone, in quella che lui pensava
fosse un'installazione militare dismessa. E invece, stando al suo
racconto, da una botola alle sue spalle uscirono improvvisamente due
energumeni che lo afferrarono e lo portarono di sotto senza tanti
complimenti. Lui l'ha chiamata botola, ma è più probabile che si
sia trattato di un portale dimensionale, come in effetti ce ne sono
tanti in Friuli e il fatto di essere trascinato sotto terra, ovvero
all'inferno, è una cosa che se fosse capitata nel Medioevo avrebbe
terrorizzato chiunque, come infatti deve essere accaduto molte volte.
In epoca moderna, quando la gente non crede più all'inferno
dantesco, Vittorio capì di aver a che fare con militari umani, visto
anche il luogo dove si trovava, ma la paura fu tanta ugualmente.
Gli uomini lo
paralizzarono e lo rimproverarono di aver scavalcato la rete di
recinzione della base, benché si trattasse di una rete cadente e
apparentemente non sottoposta a manutenzione da molto tempo. Mentre
era paralizzato vide avvicinarglisi un Piccolo Grigio, ma
raccontandomi questo particolare suggerì che forse a lui era
sembrato tale, ma in realtà potrebbe essere stato un militare come
gli altri due, perfettamente umano, anche se lui vedeva un ometto
mingherlino di colore grigio, con testa grossa e occhi grandi e
sporgenti.
Ciò significa che probabilmente lo avevano drogato. Aggiunse che tale reminiscenza gli venne alla coscienza molti anni dopo, non ho capito se grazie a un'ipnosi o cosa, perché prima di essere rilasciato gli fu cancellata la memoria. Tuttavia, continuando nel suo racconto, dopo essere stato paralizzato e aver visto a distanza ravvicinata un Piccolo Grigio, fu messo in una gabbia insieme a un Rettiliano, il quale, a un certo punto, lo aiutò ad evadere. In cambio, Vittorio aiutò il Rettiliano a scappare, visto che entrambi erano imprigionati, il che significa che fuggirono insieme da quel luogo di detenzione. Come abbiano potuto farlo, Vittorio non me lo ha spiegato, né io gliel'ho chiesto per non interrompere la sua narrazione. Se posso avanzare un sospetto abbastanza logico, direi che i militari li abbiano lasciati evadere e le circostanze con cui i due si sono poi separati, per prendere l'uno la direzione di casa e l'altro non si sa, non mi sono state raccontate.
Ciò significa che probabilmente lo avevano drogato. Aggiunse che tale reminiscenza gli venne alla coscienza molti anni dopo, non ho capito se grazie a un'ipnosi o cosa, perché prima di essere rilasciato gli fu cancellata la memoria. Tuttavia, continuando nel suo racconto, dopo essere stato paralizzato e aver visto a distanza ravvicinata un Piccolo Grigio, fu messo in una gabbia insieme a un Rettiliano, il quale, a un certo punto, lo aiutò ad evadere. In cambio, Vittorio aiutò il Rettiliano a scappare, visto che entrambi erano imprigionati, il che significa che fuggirono insieme da quel luogo di detenzione. Come abbiano potuto farlo, Vittorio non me lo ha spiegato, né io gliel'ho chiesto per non interrompere la sua narrazione. Se posso avanzare un sospetto abbastanza logico, direi che i militari li abbiano lasciati evadere e le circostanze con cui i due si sono poi separati, per prendere l'uno la direzione di casa e l'altro non si sa, non mi sono state raccontate.
Di fatto, qualunque
cosa gli sia successa, nella realtà o nella sua mente all'uopo
drogata, i custodi della base gli diedero una bella lezione, ma
secondo me fu una lezione volta a redimerlo, piuttosto che a punirlo
e basta, giacché dopo trent'anni Vittorio oggi è amico di
poliziotti e militari, collabora con le autorità municipali in
qualità di reporter che denuncia casi di degrado ambientale e arriva
perfino a dire che gli americani sono nostri amici e alleati, mentre
in realtà sono nostri padroni. A me questo ricorda il protagonista
di “1984” che, dopo essere stato torturato, viene rieducato
mettendolo a lavorare nel ministero della censura e la scena finale
del film mostra l'ex ribelle ammansito mentre maneggia le forbici per
tagliare frasi e parole da togliere dai giornali. Di Vittorio,
qualsiasi sia stato il suo “peccato”, hanno fatto un onesto e
devoto cittadino, un ecologista amante della natura e del reportage
fotografico.
Raccontandomi questa
sua passata avventura, mi ha detto che una sera verso le 22.30
gironzolava nuovamente presso la base e anche in quel caso fu
raggiunto da due “vecchiotti” in borghese che gli chiesero cosa
stesse facendo. Poiché in quei giorni c'era la cometa Hale Bopp visibile nel
cielo, rispose che era lì per fotografarla, ma i due non gli
credettero. Cosa successe poi e soprattutto se questo episodio è
staccato da quello precedente, non ho ben capito e quindi mi vedo
costretto a riportarlo come un particolare di cui non trovo relazioni
con quello traumatizzante del sequestro, detenzione e successiva fuga
con il Rettiliano. Prendetelo così come me lo ricordo, come una
delle molte esperienze che a Vittorio sono capitate nella vita nella
sua “carriera” di fotoreporter impiccione. Almeno abbiamo capito
che bazzicare attorno alle basi militari, dismesse o attive che
siano, non è igienico.
Tre anni fa,
quando un testimone asserì di aver incontrato un alieno con gli
occhi azzurri, Vittorio tornò di nuovo alla base di Gaiardin e
mentre si trovava, di notte, sul ciglio di un dirupo sentì sotto di
sé un rumore esteso di vegetazione mossa, uno sfrascare inquietante
come se molti esseri viventi salissero il pendio verso di lui. Questo
capitava dopo che una nebbia era spuntata dal nulla e quando sentì
che le piante venivano mosse freneticamente, fu preso da forte
spavento, girò sui tacchi e, nonostante la nebbia che gli limitava
la visuale, riuscì a scappare rientrando a casa sano e salvo. Il
vizio di frequentare quella base militare, evidentemente, non lo
aveva abbandonato, ma in quel caso forse si era trattato solo di un
branco di cinghiali. Dell'alieno con gli occhi azzurri, di cui pare
si sia occupato anche l'ufologo Chiumiento, non ha aggiunto altro e quindi più di questo non posso
riferire.
Vorrei concludere
infine con un'idea insolita di Vittorio. A suo dire, tutte le razze
aliene che conosciamo, dai Rettiliani ai Grigi, dagli Insettoidi ai
Nordici, sono frutto degli esperimenti segreti dei militari umani e
così pure tutti i rapimenti, i cerchi nel grano e gli avvistamenti
di UFO. Questa sua convinzione è davvero curiosa dal momento che la
totalità degli ufologi e degli alienologi è concorde nel ritenere
che si tratti, invece, di razze non terrestri vere e proprie e semmai
la domanda principe è da dove vengano, se da altri rispettivi
pianeti – i Rettiloidi per esempio dalla costellazione del Draco –
o se da altre dimensioni.
Per tacere poi del fatto se siano già qui in mezzo a noi sotto mentite spoglie o se vengano dalla Terra Cava sotto i nostri piedi o se, potendo variare la consistenza molecolare dei loro corpi, saltino da una dimensione all'altra a piacere. Queste sono per lo meno le domande che io mi pongo e che rivolgerò a Vittorio se dovessi incontrarlo ancora, magari alla manifestazione contro la “Sagra dei Osei” del prossimo anno. Se lui pensa che gli alieni siano il risultato di esperimenti militari potrebbe essere una convinzione indotta da ciò che gli capitò trent'anni fa, quando fu sequestrato e sottoposto a qualche genere di trattamento punitivo. In tal caso, secondo logica, mi verrebbe da pensare che siano stati proprio gli alieni stessi, Rettiliani o Grigi o chissà cosa, a inserire nella sua mente una tale convinzione, proprio per stornare l'attenzione da se stessi, attribuendo tutta la responsabilità, di tutto ciò che accade in cielo e in terra, a militari umani. E' tutto un gioco di specchi. E' tutto un inganno e il racconto di Vittorio Mella deve essere preso con le pinze, esattamente come questo mio frammentario resoconto.
Per tacere poi del fatto se siano già qui in mezzo a noi sotto mentite spoglie o se vengano dalla Terra Cava sotto i nostri piedi o se, potendo variare la consistenza molecolare dei loro corpi, saltino da una dimensione all'altra a piacere. Queste sono per lo meno le domande che io mi pongo e che rivolgerò a Vittorio se dovessi incontrarlo ancora, magari alla manifestazione contro la “Sagra dei Osei” del prossimo anno. Se lui pensa che gli alieni siano il risultato di esperimenti militari potrebbe essere una convinzione indotta da ciò che gli capitò trent'anni fa, quando fu sequestrato e sottoposto a qualche genere di trattamento punitivo. In tal caso, secondo logica, mi verrebbe da pensare che siano stati proprio gli alieni stessi, Rettiliani o Grigi o chissà cosa, a inserire nella sua mente una tale convinzione, proprio per stornare l'attenzione da se stessi, attribuendo tutta la responsabilità, di tutto ciò che accade in cielo e in terra, a militari umani. E' tutto un gioco di specchi. E' tutto un inganno e il racconto di Vittorio Mella deve essere preso con le pinze, esattamente come questo mio frammentario resoconto.
@Roberto,
RispondiEliminaquesto che scrive è l' ennesima prova che la ns. amata Regione del FVG è un luogo "particolare" sotto molti aspetti, NON ultimo anche quello UFOLOGICO & MISTERICO vedi ad es. le 3 PIRAMIDI di CIVIDALE(UD);
per aumentare le Tue conoscenze sulle RAZZE COSMICHE nei prossimi giorni Ti invierò una esaustiva e-mail su di loro, essa è il frutto di lunghe approfondite & precise ricerche da parte di un grande esperto di UFO !!!
MANDI
SDEI
Bene, ti ringrazio.
EliminaE puoi dire anche il nome di tale grande esperto?
Magari lo conosco.....
Roberto perchè non ti rechi anche tu alla base in questione a curiosare e magari ci riporti un report sul blog?
RispondiEliminaCi stavo giusto pensando.
Eliminaottimo, naturalmente macchina fotografica HD a seguito, cosi ci fotografi un rettiloide.
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=j2_M294o9LI
Scusa, Roberto, non ho capito se il Mella era presente alla “Sagra dei Osei” in quanto animalista (uso qs. termine per capirci, anche se da diverso tempo mi va stretto) o soltanto perché avete concordato di trovarvi lì? Chiedo per mera curiosità... ciao!
RispondiEliminaLa seconda che hai detto.
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