Da quando non ho più
la carta di credito di mia madre, finita tre mesi fa in ospizio, sono
entrato mio malgrado in uno stato d'ansia per il futuro,
a dispetto degli inviti della filosofia spiritualista che suggerisce
di sviluppare il non attaccamento verso le cose materiali, per non
parlare di quanti dicono che l'uomo è immortale. Ho dovuto prendere
provvedimenti, in attesa che la Serracchiani, dopo aver fatto
l'annuncio di istituire in FVG il reddito di cittadinanza, passi
dalle parole ai fatti, con il regolamento attuativo. Se sarà un
reddito di cittadinanza simile a quello da tempo proposto dai 5
Stelle, dopo tre offerte di lavoro che mi dovessero indicare - e che
io dovessi rifiutare - il sussidio mi sarebbe tolto.
Poiché le
offerte di lavoro, oggi come oggi, riguardano tornitori, saldatori e
venditori porta a porta, è chiaro che li rifiuterei nel modo più
assoluto, ma questo è un problema che si presenterà, se si
presenterà, a tempo debito. Al momento, vige la legge
dell'arrangiarsi, ma ad aprire una piadineria, una rivendita di pizze
al taglio o addirittura un ristorante, non ci penso proprio, sebbene
sia convinto che nel settore ristorazione ci sarebbero introiti
assicurati. Dobbiamo ringraziare la dittatura soft in cui
malauguratamente viviamo se nella nostra amata Italia non è
possibile aprire una qualsivoglia attività lavorativa. Farlo in
Slovenia, in Bosnia o in Polonia, non mi attira, per le difficoltà
connesse con la lingua e la burocrazia di quei luoghi, sebbene le
tasse siano sicuramente molto inferiori di quelle che i dittatori ci
impongono qui.
Indi per cui, per ora
non mi resta che sognare, aspettando il colpo di fortuna che mi tolga
le preoccupazioni dalla testa e mi faccia lavorare come Dio comanda.
Per ora, siccome non posso più permettermi di mantenerla, mi sono
limitato a vendere la moto, poco dopo la scadenza dell'assicurazione,
considerando anche che non era funzionante al momento della vendita,
bensì bisognosa di riparazioni al motorino d'avviamento. Sono stato
fortunato. Un amico mi ha messo l'annuncio su internet e dopo 48 ore
il cliente è venuto a prenderla da Conegliano fino a Codroipo, con
un pick up e con le rampe grazie alle quali l'abbiamo caricata sul
cassone. Il signor Martel Fernando si è presentato insieme a suo
figlio Daniele. Non ha tirato sul prezzo e mi ha dato quanto
chiedevo: 700 euro. L'amico che mi aveva messo l'annuncio, benché io
gli dicessi di mettere 1.000, come mi era stato suggerito dal
meccanico Roberto Magris, che aveva smontato il motorino di
avviamento individuando il guasto, aveva scritto che il prezzo
richiesto ammontava a 1.200 euro. Poi, spiegava, c'è sempre il tempo
di abbassarlo. Così è stato infatti, in considerazione del lavoro
che sarà necessario per rimetterla in funzione.
Giovedì 27 agosto, in
mattinata, i Martel padre e figlio si sono presentati sul luogo
dell'appuntamento. Prima di recarci in municipio con libretto di
circolazione e certificato di proprietà, il ragazzo è stato mandato
dal padre a comprare un bollo da 16 euro. E qui già c'è un pizzo da
pagare allo stato fascista che ci governa. In municipio non ci hanno
fatto problemi: sono bastate le nostre rispettive firme, di me,
venditore e del signor Fernando, compratore. I guai sono cominciati
dopo e, leggendone il resoconto nei dettagli si capirà perché ho
deciso di raccontarvi questa storia.
Per una forma di
gentilezza, il signor Martel ha voluto essere presente in banca con
me nel momento in cui avrei dovuto incassare il suo assegno. Una
prima banca, la Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, non ha
voluto cambiarlo perché per loro ero sconosciuto. Ci hanno
consigliato di rivolgerci presso la mia banca, dando per scontato che
io ne avessi una. Per legge, gli assegni devono essere girati sui
conti correnti e fin qui ci può stare. Attraversata la piazza, ho
condotto Fernando e Daniele nel Monte dei Paschi di Siena, dove un
paio di mesi fa avevo versato la retta mensile per l'ospizio in cui
si trova mia madre e dove almeno avevano i miei dati in memoria,
benché non fossi loro cliente. Già prima di entrare, il signor
Martel aveva avanzato l'ipotesi di chiamare i carabinieri nel caso in
cui ci avessero fatto storie. Al che gli avevo risposto che Codroipo
è un paese tranquillo e, quasi in tono di supplica, mi auguravo che
non facesse una cosa del genere. Fra l'altro, io ho appena finito 13
giorni di arresti domiciliari in cui i carabinieri erano venuti un
totale di 17 volte a controllare che fossi in casa e l'idea di
trovarmi di nuovo in loro presenza, benché non stessi commettendo
alcun reato, non mi sorrideva.
Purtroppo, è accaduto
proprio ciò che si temeva. Di fronte all'impiegata del Monte dei
Paschi c'era colui che aveva staccato l'assegno e colui che doveva
riscuoterlo, cioè il sottoscritto. Al rifiuto di cambiarcelo, il
signor Martel – e qui ho capito che forse nel suo caso si può
parlare di “nomen omen” - chiese con voce alterata di parlare con
il direttore, minacciando di chiamare i carabinieri. Venne la
vicedirettrice, a cui, constatata la reiterazione del rifiuto,
Fernando chiese le generalità. La donna ovviamente non gliele
declinò e il signor Martel mise mano al cellulare chiamando il 112.
A quel punto mi sono ricordato di avere nel telefonino il numero dei
carabinieri di Codroipo. Gliel'ho passato appena ebbe finito di
parlare con i poliziotti del 112. Altri clienti, quando Fernando alzò
la voce gridando che si stava verificando una violazione dei suoi
diritti, brontolarono al suo indirizzo, ma non ho afferrato
il senso delle parole. Questo mi fa pensare che se le istituzioni
prepotenti possono spadroneggiare è anche perché hanno dalla loro
parte un gran numero di pecore belanti, sia detto con il dovuto
rispetto per le pecore a quattro zampe, che si schierano dalla parte
del più forte e che non hanno la minima solidarietà verso i loro
pari grado, nel momento in cui questi dovessero essere vessati da chi
comanda.
Chiamati i
carabinieri, che sono venuti dopo 5 minuti, la vicedirettrice ci ha
invitato a spostarci e lasciare che gli altri sudditi in attesa si
avvicendassero allo sportello. I due carabinieri sopraggiunti,
affabilmente ci chiesero i documenti, li registrarono e poi andarono
a fare altrettanto con la vicedirettrice, che nel frattempo era
rientrata nel suo ufficio. Non so cosa è accaduto in quell'ufficio,
dato che cane non mangia cane, ma i militi hanno poi spiegato al
signor Martel che non trattandosi di reati penali la cosa non li
riguardava e che se voleva poteva rivolgersi a un avvocato per far
valere le sue ragioni. Il che equivaleva a dire: lasciate perdere e
non rompete più le balle. Ai carabinieri il signor Fernando ha
spiegato che in Germania le banche cambiavano gli assegni a lui, un
italiano e quindi, nella mentalità tedesca, un mafioso, anche se
l'assegno era intestato a un'altra banca. Questo infatti è stato il
pretesto dei Monte dei Paschi: l'assegno che chiedevamo di cambiare
era della Deutsche Bank, che a Codroipo non c'è. Ai carabinieri ho
detto che l'indomani sarei andato a Udine a cambiare l'assegno in una
delle due filiali ivi presenti. E tutti e cinque ce ne siamo usciti
dalla banca.
Il giorno dopo, il
funzionario della Deutsche Bank di Udine si è rifiutato di cambiare
l'assegno per due motivi: io ero uno sconosciuto e la somma era a suo
dire esorbitante. Settecento euro, roba da far fallire la Federal
Reserve! Il capoccia, benché avessi ventilato la possibilità che la
banca perdesse un affezionato cliente, che già il giorno prima aveva
dato in escandescenze, suggerì che solo se la filiale di Conegliano
gli avesse mandato una mail avrebbe fatto questa transazione, più
che altro come un favore ai colleghi veneti e non certo per un misero
cliente coneglianese di cui i banchieri tedeschi non conoscevano
neanche l'esistenza e che se anche avesse spostato i risparmi presso
un'altra banca, non gli avrebbe fatto né caldo né freddo. Dal tono,
mi è sembrato che quel funzionario friulano fosse ben entrato nella
parte di bancario teutonico, ragionando come uno di loro, nipotini
arroganti di Angela Merkel.
Raggiunto
telefonicamente al cellulare e spiegatogli la situazione, Fernando
Martel è andato immediatamente presso la sede di Conegliano e da lì
ha fatto partire la mail alla filiale di Udine. L'impiegata che
materialmente mi ha fatto firmare le ricevute e mi ha, alla fine,
dato il denaro in contante, aveva recuperato il bon ton e la falsa
cortesia che tutti i funzionari usano nei confronti dei clienti,
mentre, solo mezzora prima, lei e il suo capo mi avevano fatto
sentire come un criminale che mirava a imbrogliarli. A me, queste
persone dalla doppia faccia, creano un po' di fastidio e io non
potrei mai fare il bancario, come non potrei fare tanti altri
mestieri. La cosa inquietante però è un'altra. Il funzionario
simil-teutonico, mentre mi diceva che non poteva assolutamente
cambiare l'assegno, anche se intestato alla sua stessa banca, si era
lasciato sfuggire una frase sibillina, che conferma le nostre teorie
complottiste: “Il contante è stato abolito. Non li sente i
telegiornali?”. Ha detto proprio “E' stato abolito”! Stavo per
chiedergli: “E allora cosa sono questi pezzi di carta colorata che
ho nel portafoglio?”, ma mi sono accorto che sarebbe stata
un'inutile polemica e me ne sono stato zitto.
Uscito dalla banca e
avviatomi verso la stazione per prendere il treno, ho chiamato
Fernando Martel per dirgli che tutto era andato a buon fine. Le
banche stanno scoraggiando l'uso degli assegni per spingere i propri
clienti a usare la carta di credito, ma allora, tanto vale che li
tolgano del tutto dalla circolazione. Nei piani della Massoneria
bancaria sionista, tutti devono essere loro clienti. Con la scusa
delle leggi antiriciclaggio, tutte le transazioni, anche di poco
conto, dovranno essere fatte sotto il loro controllo e quando i
contanti saranno eliminati definitivamente, mi chiedo come pagherò
la spesa al supermercato e come comprerò il pane in panetteria, io
che per motivi filosofici non voglio essere cliente di nessuna banca.
Quando poi anche le carte di credito saranno tolte e diventerà
obbligatorio avere il microchip sottocutaneo, allora sarà giunto il
momento di mettere mano al kalashnikov, ma a quell'ora, io e molti
altri dissidenti, sarò già stato suicidato. A meno che nel
frattempo non sia andato a vivere in una grotta himalayana. Qualcuno vuole una guerra
civile e comunque vadano a finire le cose, ci
aspettano tempi interessanti.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaAncora non hai capito, Monia (o sedicente tale), che i tuoi commenti sono insulsi?
EliminaLa soluzione roberto al problema come fare la spesa quando tolgono il contante, l'hai forse già postata tu?
RispondiEliminahttp://freeanimals-freeanimals.blogspot.it/2015/08/qualcuno-raggiunge-le-vette-piu-alte.html
Smettere di mangiare!
EliminaOkay, e l'affitto? E le bollette?
E' per questo che a me i "tedeschi" dalla mentalità "tedesca" e simpatizzanti e aspiranti tali non mi piacciono, sono dei robot, non sono elastici di mente e mancano di empatia (a parte eccezioni naturalmente).
RispondiEliminaE tutta questa odissea per settecento euro!!!
nessuno
Il peggiore è stato un friulano che lavora per la famosa banca germanica.
EliminaPiù realista del re, come si dice in questi casi.
Non preoccupatevi, fin quando esisteranno politici, puttane e "camminanti" esisteranno i contanti, Francesco
RispondiEliminaChi sarebbero i camminanti?
EliminaI Caminantes, una sottoetnia dei Rom?
https://it.wikipedia.org/wiki/Camminanti
EliminaGrazie Elyah, avevo visto giusto.
EliminaRicordo che proprio in Sicilia nel Medioevo ci fu una strage di Camminanti durante un episodio di peste. Il carrozzone passava di lì per caso, ma gli fu attribuita la responsabilità del contagio. Si trattava, se non ricordo male, di una compagnia di guitti.
Purtroppo vedo solo una Grande Dittatura che ci vuol fare allontanare dalle "cose concrete", cioè dalla natura...facendoci schiavi...cioè Avatar virtuali. Vergogna e ribrezzo. Billy pagáno the Kid
RispondiEliminaBisogna cercare di sopravvivere anche sotto le dittature.
EliminaEh lo so Roberto...anzi...non "sopravvivere"...ma cercare di VIVERE pienamente, come esseri umani... Quello che Loro ci vorrebbero impedire...e che alla fine noi stessi ci persuadiamo non sia più possibile... Billy pagàno the Kid
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