Fonte: Lo Spiffero
Satana corre sul web.
È Internet il nuovo mondo delle tenebre nel quale adepti sempre più
giovanissimi finiscono risucchiati dal vortice del male. E il
Piemonte,
Torino e
Asti soprattutto,
è la regione che registra un preoccupante tasso di proselitismo,
soprattutto tra gli adolescenti, a questa inedita versione 2.0 di
Belzebù che gli esperti classificano come “satanismo acido”. Lo
afferma a Panorama
Maria Carla
Bocchino, I° dirigente
Responsabile Divisione Analisi dello Sco, Servizio Centrale Operativo
della Polizia di Stato: «La maggior parte dell’attività dei
satanisti acidi è concentrata in Piemonte, nella storica area di
Torino, non nuova a queste ritualità, e in quella di Asti ma anche
in Liguria in un’area geografica compresa tra La Spezia e
l’entroterra che si spinge fino all’Emilia Romagna. Sono molti
gli adepti di queste zone».
Un fenomeno che non ha
nulla a che spartire con l’oleografica mitologia della Torino
“città magica”, crocevia delle forze del bene e di quelle del
male, e neppure con quell’atmosfera metafisica che tanto
affascinava (e inquietava) De Chirico. Siti, gruppi Facebook,
blog nei quali scorrono frasi truculente, immagini raccapriccianti,
teschi e cadaveri, con indicazioni di riti e liturgie. Il tutto
accompagnato da colonne sonore dark. «I nostri operatori – spiega
Bocchino - si imbattono sempre più spesso in forme di musica che
viene “condita” ad hoc
dal dominus
della setta con delle voci di sottofondo che somigliamo moltissimo a
lamenti strazianti, voci agonizzanti che lui indica come la
sofferenza dei malati in punto di morte o di malati sofferenti
rinchiusi negli ospizi. Sono suoni ripetitivi, pressanti, capaci di
alterare con facilità l’equilibrio già delicato di un
adolescente. A queste musiche si associano carrellate di immagini
macabre, di pseudo rituali e di “regole” per entrare nella
setta».
Moda e televisione –
con le saghe di vampiri e licantropi vari – fanno da cornice
“ideologica” a una tendenza molto diffusa tra i giovanissimi, per
loro natura sensibili a tutto ciò che è misterioso. E spesso
finiscono per essere indotti a compiere veri e propri atti di
iniziazione: «Non si parla di sacrifici umani, sono pochissimi
questi casi e non facilmente riscontrabili sul web, ma spesso di
sacrifici di animali, di patti di sangue sigillati da rapporti
sessuali spesso conditi da cocktail di alcol, droghe e da pseudo riti
esoterici. Queste sette che noi abbiamo definito “satanisti acidi”
perché non hanno niente a che vedere con coloro che veramente
adorano Satana, nascondono dietro a rituali fatti di teschi, ossa e
immagini sataniche, violenze sessuali nei confronti di ragazze o
ragazzi. Alcuni di loro sono consenzienti altri no. Chiaramente è
sempre molto difficile poter intervenire in tempo ma la Polizia
postale ogni giorno monitorizza e interviene per oscurare siti, blog
o profili considerati estremamente pericolosi».
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