Spesso, anzi
quasi sempre, parliamo di cose che non conosciamo. Per esempio, a me
capita di parlare molte volte di argomenti esoterici, quando di
esoterismo io non so niente, ma questo succede perché il tema
m'interessa. Nel caso
in questione,
tanto per confermare la regola, mi trovo a parlare di Sinti, di cui
non so nulla se non che sono imparentati con i Rom. Avevo sentito
dire, di questi ultimi, che arrivarono in Europa intorno all'anno
mille, ma nel libro “Cartomanzia con i tarocchi”, edito dalla De
Agostini nel 1981, ho letto che “gli zingari fecero la loro
comparsa in Europa solo nel quindicesimo secolo”. I
conti non mi tornano, ma al
di là delle origini misteriose dei “Figli del vento”, i Sinti
quando arrivarono in Europa erano già distinti dai Rom o si sono
differenziati dopo. Se i Rom vengono dall'India, i Sinti da dove
vengono? Sicuramente sono di razza indoeuropea come noi e quindi
vengono anche loro dalla stessa zona del pianeta, ma se hanno fatto
fortuna rispetto ai Rom lo si deve ad attività criminose, per caso?
Poiché sono
anche conosciuti come Giostrai e con questo nome assaltano banche e
bancomat, sembrerebbe che tale ipotesi sia fondata. Poiché sono
proprietari di roulotte megagalattiche e di giostre altamente
tecnologiche e costosissime, mentre i cugini Rom dormono in mezzi di
fortuna parcheggiati in campi fatiscenti, si direbbe che la vita da
delinquente renda. Entrambe le etnie delinquono, ma i Sinti lo sanno
fare meglio o lo fanno da più tempo. Ci sono poi le famiglie Orfei,
Togni e compagnia danzante che si sono buttati nel ramo circense, e
verrebbe spontaneo dire che, almeno questi, si guadagnano da vivere
onestamente, se non fosse che torturano animali e si beccano un sacco
di soldi di finanziamenti pubblici.
I Sinti che non lavorano con
pagliacci, acrobati e altri animali si sono sedentarizzati e a
giudicare dai Casamonica lo hanno fatto in grande stile, con ville
milionarie, piscine e auto di lusso. Del resto, anche i loro cugini
poveri non scherzano, in fatto di ricchezza. Vuol dire che, al di là
delle differenze etniche, c'è un'osmosi
tra un gruppo
e l'altro. Tanto è vero che pochi giorni fa sono stati trovati tre
leoni in gabbia in un campo nomadi e qualcuno glieli deve aver dati
da tenere, magari temporaneamente. Chissà se Salvini avrebbe il
coraggio di entrare lì con le ruspe?
Mi piacerebbe
poi sapere se Rom e Sinti parlano la stessa lingua. Se la loro
distinzione nasce dalla diversa provenienza geografica, che so,
Ungheria gli uni, Romania gli altri o se, come con gli Hutu e i Tutsi
del Ruanda, si differenziano in virtù delle loro ricchezze, del
censo per così dire. Il cognome Casamonica è un po' diverso da
Hudorovich.
Le fattezze di quelli visti su La7 venerdì 21, nella
trasmissione “In onda”, sono simili a quelle
dei cugini Rom, ma parlano
un italiano migliore. E infatti, prima di stabilirsi nella zona sud
di Roma, abitavano in Abruzzo, dove, per quel che ne so, c'erano pure
i Calderas, specializzati nell'aggiustare pentole e caldaie, da cui
il nome. Ecco un'altra domanda: che fine hanno fatto i Calderas?
Estinti causa consumismo capitalistico? Possibilissimo! E gli avi di
Vittorio Casamonica erano per caso Calderas? Le
massaie, da decenni ormai,
preferiscono comprare una padella nuova anziché aggiustare quella
vecchia, e l'obsolescenza
non è colpa dei nomadi, ma
se questi hanno
smesso di saldare
pentole usando il saldatore
per aprire
i bancomat, forse le banche e la comunità in generale, da questa loro metamorfosi, ci
hanno rimesso.
I
giornalisti in studio su La7 non si sono premurati di nascondere la
loro ostilità, ma i due membri della famiglia Casamonica intervistati,
obiettivamente, non hanno fatto una gran bella figura. L'uomo, con
tono alterato, ha augurato la morte a Salvini, ospite in collegamento
esterno, e la donna, alla domanda del perché la polizia ha
sequestrato loro 5 milioni di euro, ha chiesto perché lo Stato non usa
quei soldi per i terremotati d'Abruzzo, che è un modo per
distogliere l'attenzione dalla questione e non rispondere alla
domanda.
Uno dei conduttori (foto), le ha fatto notare che i 5 milioni di
euro non glieli ha sequestrati Salvini, ma forse la donna, dalle
tipiche caratteristiche somatiche gitane, si era espressa male. Di
fatto, se guardiamo la cosa nel suo quadro generale, questi due
rappresentanti della famiglia Casamonica sono stati messi davanti
alle telecamere per fargli fare la figura degli imbecilli. Della
serie: sbatti il mostro in prima pagina. Funzionari e politici romani
rubano a tutto spiano, ma ad essere processati in un processo
virtuale sono due Sinti. La sensazione è quella dello sfascio delle
Istituzioni. Roma ladrona è uno slogan più vivo che mai in questi
giorni. Ladri siedono in parlamento, quasi sempre del Partito
Democratico, ladri siedono nel consiglio comunale di Roma, ladri
siedono nei posti di comando un po' dappertutto, siano
essi italiani purosangue o
membri di etnie storicamente malfamate. Negli anni Ottanta, Mansueto
Levacovich sedette nel consiglio comunale di
Udine, primo Rom a farlo in Italia, ma solo per un paio di settimane, perché poi diede le
dimissioni, la normalità fu ripristinata e Renato Vivian che lo
aveva candidato per i Verdi passò alla storia per aver cercato
un'impossibile integrazione. Bontà sua.
I Casamonica
non hanno avuto bisogno di farsi eleggere in qualche consiglio
comunale, provinciale o regionale, o forse hanno preferito le
scorciatoie per arrivare al potere e alla ricchezza. Non avevano,
inoltre, la parlantina necessaria per intortare gli elettori, come di
norma serve per chi vuole fare carriera politica. Da generazioni
sfruttano la prostituzione e si arricchiscono con il mercato della
droga, riuscendo a raggiungere un tenore di vita che i comuni mortali
se lo sognano. Come gli esponenti dei cartelli della droga
colombiani, si fanno costruire ville di lusso, suscitando lo sdegno
di chi ha dovuto lavorare tutta la vita per poi ritrovarsi a mangiare
alla Caritas, ma il clamore suscitato da questo funerale non capita a
caso. Ha una sua logica, in questo periodo in cui lo stato d'animo
degli italiani è indirizzato verso la rabbia e l'indignazione. Più
caos sociale c'è e più aumentano le probabilità che scoppi una
qualche rivolta popolare. “Ordo ab chao” è il motivo di fondo
della Massoneria, che in quest'ultimo periodo si sta dando molto da
fare.
In altri tempi, poiché lo sfarzo in cui sono abituati a vivere
e a morire Rom e Sinti è ad essi connaturato, la carrozza con i
cavalli, la Rolls Roys e l'elicottero con i petali di rosa non
avrebbero fatto scalpore. Se si va nel
reparto maternità di un ospedale e si vedono mazzi di fiori
appoggiati lungo tutte le pareti, tanto che gli effluvi rendono quasi
l'aria irrespirabile, si capisce che vi ha partorito una zingara e
questo avviene perché, oltre ad essere cattolicissimi, Rom e Sinti
hanno un rapporto con la nascita e la morte molto più intenso di noi
Gagy. Sono fatti così. E' la loro cultura. E quindi il funerale di
Vittorio Casamonica è stato del tutto in sintonia con le loro
regole. Peccato che capita dopo gli scandali di Mafia Capitale ma,
come detto, non è casuale. Del resto, i troppi soldi danno alla
testa e la gigantografia di Vittorio Casamonica vestito di bianco,
con il busto che sovrasta San Pietro e il Colosseo (potere spirituale
e temporale) non poteva sintetizzare ed esprimere meglio il concetto
di chi comanda in Italia. E nel mondo. Un'immagine vale più di mille parole e se
io fossi un cardinale mi preoccuperei. Il prossimo Papa sarà un
Casamonica.
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