Fonte: Maurizio Blondet
Sarebbero gli Stati
Uniti a finanziare il traffico di migranti africani dalla Libia verso
l’Italia. Lo
afferma l’austriaco InfoDirekt,
che dice di averlo appreso da un rapporto interno dello Österreichischen Abwehramts (i servizi d’intelligence militari
di Vienna): ed InfoDirekt è un periodico notoriamente vicino alle
forze armate. Il
titolo dice: “Un Insider: gli Stati Uniti pagano i trafficanti (di
immigrati) in Europa”. Il testo non dice molto di più. Dice che i
servizi austriaci valutano il costo per ogni persona che arriva in
Europa molto più dei 3 mila dollari o euro di cui parlano i media. “I
responsabili della tratta chiedono cifre esorbitanti per portare i
profughi in Europa” Si va dai 7 ai 14 mila euro, secondo le aree di
partenza e le diverse organizzzioni di trafficanti; e i fuggiaschi
sono per lo più troppo poveri per poter pagare simili cifre. La
polizia austriaca che tratta i richiedenti asilo sa questi dati da
tempo; ma nessuno è disposto a parlare e fare dichirazioni su questo
tema, nemmeno sotto anonimato.
Da parte dei servizi, “Si è
intuito che organizzazioni provenienti dagli Stati Uniti hanno creato
un modello di co-finanziamento e contribuiscono a gran parte dei
costi dei trafficanti”. Sarebbero “le stesse organizzazioni che,
con il loro lavoro incendiario, hanno gettato nel caos l’Ucraina un
anno fa”. Chiara allusione alle “organizzazioni non governative”
americane, cosiddette “umanitarie” e per i “diritti civili”,
bracci del Dipartimento di Stato o di Georges Soros. L’articolo termina
con un appello “a giornalisti, funzionari di polizia e di
intelligence” perché “partecipino attivamente nella ricerca di
dati a sostegno delle accuse qui espresse. L’attuale situazione è
estremamente pericolosa e il lavoro informativo può prevenire
l’intensificarsi della crisi”.
In un successivo articolo, il
giornale austriaco rivela che “anche in Austria c’è il
“Business dei profughi”. Una “azienda per i richiedenti
asilo” ha ottenuto dallo stato 21 milioni per assisterli
nelle pratiche e nutrirli. E’ una vera e propria azienda a scopo di
lucro, con sede in Svizzera, la ORS Service AG, ed è
posseduta da una finanziaria, la British Equistone Partners Europa (PEE), che fa capo a Barclays Bank: ossia alla potentissima
multinazionale finanziaria nota anche come “La corazzata
Rothschild”, che ha come principali azionisti la banca privata NM
Rothschild e la loro finanziaria satellite Lazard Brothers.
“Presidente di Barclays è stato per anni il figlio Marcus Agius
Rothschild. Questi ha sposato la figlia di Edmund de Rothschild:
Katherine Juliette. Di conseguenza, ha il controllo anche della
British Broadcasting Corporation (BBC), ed uno dei tre amministratori
del comitato direttivo del gruppo Bilderberg”. I Rothschild non
disdegnano nessun affare: e quello degli immigrati da “accogliere”
e curare con denaro pubblico è certo l’industria di cui hanno
previsto (sanno) che crescerà in modo esponenziale.
Thierry Meyssan
(foto)
rilancia l’informazione perché vi trova confermato un suo lungo e
complesso articolo da lui postato quattro mesi fa, in cui fra l’altro
sosteneva che l’ondata di rifugiati in Europa non è l’effetto
collaterale accidentale dei conflitti in Medio Oriente, ma un
obiettivo strategico degli Stati Uniti. Meyssan chiamava la strategia
Usa “la teoria del Caos”, e la faceva risalire a Leo Strauss
(1899-1973), il filosofo padre e guru dei neocon annidati nel potere
istituzionale Usa. “Il
principio di questa dottrina strategica può essere così riassunto:
il modo più semplice per saccheggiare le risorse naturali di un
Paese sul lungo periodo non è occuparlo, ma distruggere lo Stato.
Senza Stato, niente esercito. Senza esercito nemico, nessun rischio
di sconfitta. Da quel momento, l’obiettivo strategico delle forze
armate USA e dell’alleanza che esse guidano, la NATO, consiste
esclusivamente nel distruggere Stati. Ciò che accade alle
popolazioni coinvolte non è un problema di Washington”.
“Le migrazioni nel
Mediterraneo, che per il momento sono soltanto un problema umanitario
(200.000 persone nel 2014), continueranno a crescere fino a divenire
un grave problema economico. Le recenti decisioni della UE non
serviranno a bloccare le migrazioni, ma a giustificare nuove
operazioni militari per mantenere il caos in Libia (e non per
risolverlo)”. E’
proprio così: la strategia americana sembra effettivamente quella di
trascinare gli europei in avventure militari in Libia come in Siria e
in Ucraina; una volta impantanati fino al collo in quelle paludi del
caos, per cui non abbiamo alcuna preparazione militare, dovremo
implorare l’aiuto della sola superpotenza rimasta, a cui ci
legheremo più che mai perché “ci difende dal caos”. Una sola
ultima considerazione: la sinistra dell’accoglienza, come sempre la
sinistra, “fa l’interesse del grande capitale, a volte perfino
senza saperlo”: ad essa s’è aggiunta, con Bergoglio, la Chiesa
di Galantino.
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