Per introdurre
l'argomento della reincarnazione intesa come inganno alieno, sarebbe
necessario capire cos'è l'anima, cioè quella parte incorporea di
noi stessi che a detta di filosofi, pensatori, mistici e religioni
storiche, quali l'induismo e il buddismo, passa da un corpo all'altro
nel momento della morte fisica del nostro cosiddetto involucro
corporeo. Ho usato il condizionale “sarebbe” perché sul
significato di anima sono stati versati fiumi d'inchiostro, se n'è
dibattuto per lungo tempo e al momento attuale, per quanto è di mia
conoscenza, si annoverano diverse versioni e interpretazioni, anche
contrastanti. Per il cristianesimo è quella cosa che sopravvive
dopo la morte e che finisce da qualche parte per godere le
beatitudini eterne. Il cristianesimo infatti nega la reincarnazione,
ma lo fa solo da poco, a dimostrazione di quanto controversa sia
stata questa tematica che ha tenuto impegnati i teologi per secoli. I
Testimoni di Geova, che pure fanno parte del cristianesimo, dicono
che l'uomo e gli altri animali SONO anime e non HANNO l'anima.
Steiner dice che solo l'uomo ha l'anima individuale, mentre gli
animali hanno l'anima di gruppo, ma per me questa è una variazione
sul tema della visione antropocentrica che vuole a tutti i costi
l'uomo diverso in qualche maniera dagli animali. Considerando anche
le religioni orientali, chi crede nella reincarnazione immagina che
ci sia un “quid” nel nostro corpo che sia in grado di entrare nel
corpo di qualcun altro, in maniera ascendente in quello di un essere
superiore, umano o angelico, o in modo discendente, in quello di un
animale. Anche qui appare chiaro l'antropocentrismo delle due
principali religioni indiane ed estremo-orientali in genere. L'uomo
sta in cima a una scala alla cui base ci sono gli animali.
Lasciamo in sospeso la
questione, cioè se l'anima esista o meno e se sia in grado di
cambiare contenitore a piacimento, ovvero in seguito al più
traumatico degli eventi che possano capitare ai vivi, la morte, e
analizziamo due casi realmente accaduti. Il primo riguarda un uomo di
trent'anni, olandese, verificatosi nel 1941. Il secondo un bambino
indiano di tre anni e mezzo, “morto” nel 1954. Pieter Van Der
Hurk, imbianchino, era a 15 metri d'altezza su una scala e stava
dipingendo il muro sotto il tetto di una casa quando scivolò e
cadde.
Rimase in coma all'ospedale per quattro giorni, dopo di che
rinvenne e raccontò di aver visto la classica luce in fondo al
tunnel e di aver incontrato nove personaggi di un altro mondo, ma con
sembianze umane, che lo avevano giudicato, dicendogli ciò che la
maggior parte di coloro che hanno esperienze di pre-morte si sentono
dire: “Il tuo tempo non è ancora giunto”. La cosa straordinaria
è che il semianalfabeta Pieter, una volta rimessosi dalle ferite,
sapeva dipingere, suonare perfettamente il piano e aveva doti di
chiaroveggenza, tanto che, trasferitosi negli USA, cominciò a
collaborare con la polizia nella risoluzione di difficili casi di
omicidio. Vi sono anche persone che, di ritorno dall'esperienza NDE
(Near dead experience), parlano anche lingue straniere mai conosciute
prima, ma questo non fu il suo caso. La sua storia è stata
raccontata da Norma Lee Browning in “Io ho molte vite”.
Il bimbo indiano di
tre anni e mezzo si chiamava Jasbir e “morì” di vaiolo nel
maggio del 1954. Anzi, poiché era notte e suo padre non riusciva a
seppellirlo con il buio, i parenti consigliarono di seppellirlo il
giorno dopo ma, inaspettatamente, il bambino si svegliò dalla morte
apparente, per sua fortuna, e dopo qualche settimana di lento
miglioramento manifestò una personalità che prima non aveva. Disse
di essere originario di un paese vicino e di appartenere a una
famiglia bramina, cioè a una casta superiore. Disse, per quel poco
che la favella di un bimbo così piccolo glielo permetteva, di essere
stato un giovane 22enne morto in seguito alla caduta da un carro,
determinata dall'aver mangiato cibi avvelenati. Sebbene ci siano
pochi Km tra il villaggio nel quale Jasbir era nato e quello dove il
ragazzo ventiduenne era deceduto, nessuno della famiglia del bambino
aveva mai sentito parlare del 22enne Sobha Ram né, viceversa,
nessuno della famiglia di quest'ultimo aveva sentito parlare di
Jasbir e della sua famiglia. Questo depone a favore dell'autenticità
del caso, poiché non ci poterono essere state interferenze o suggestioni
da parte di qualche adulto nei confronti dell'infante.
Fu solo nel 1957, quando Jasbir aveva quasi sette anni – e dopo molte sue insistenze – che la famiglia di Sobha Ram andò in visita a quella di Jasbir, il quale li riconobbe tutti, il padre, i fratelli più grandi e perfino la giovane vedova di Sobha Ram. Il contatto fra le due famiglie fu possibile grazie alle notizie che anche in zone rurali prive o quasi di vie di comunicazione avviene di bocca in bocca, specie in un contesto sociale in cui storicamente la reincarnazione è un concetto ampiamente accettato e condiviso. La storia di Jasbir, che diceva di essere stato un ragazzo di 22 anni, si trova in “Reincarnazione – 20 casi a sostegno”, di Ian Stevenson.
Fu solo nel 1957, quando Jasbir aveva quasi sette anni – e dopo molte sue insistenze – che la famiglia di Sobha Ram andò in visita a quella di Jasbir, il quale li riconobbe tutti, il padre, i fratelli più grandi e perfino la giovane vedova di Sobha Ram. Il contatto fra le due famiglie fu possibile grazie alle notizie che anche in zone rurali prive o quasi di vie di comunicazione avviene di bocca in bocca, specie in un contesto sociale in cui storicamente la reincarnazione è un concetto ampiamente accettato e condiviso. La storia di Jasbir, che diceva di essere stato un ragazzo di 22 anni, si trova in “Reincarnazione – 20 casi a sostegno”, di Ian Stevenson.
Se adottiamo per un
momento la posizione della Chiesa cattolica e neghiamo che l'anima
possa reincarnarsi in un corpo diverso dopo la morte dell'individuo,
ci si deve chiedere chi o cosa fa sì che i sopravvissuti a casi di
pre-morte siano dotati di poteri sovrumani, come nel caso
dell'imbianchino, o affermino di essere stati altre persone in una
vita precedente, come nel caso del bimbo indiano.
Gli esoteristi hanno coniato il termine di “Cronaca dell'Akasha” per indicare un ipotetico registro universale in cui ogni avvenimento, piccolo o grande, ogni pensiero di tutti gli esseri pensanti, ogni azione di quanti siano in grado di compierne e ogni fatto accaduto in passato, nel momento presente e nel futuro, sono registrati indelebilmente. Il libro dell'Akasha, quindi, come una specie di immenso, cosmico, incommensurabile disco in vinile su cui viene incisa la musica degli universi, da poter riascoltare più e più volte. Noi comuni mortali non possiamo ascoltare tale musica, ma vi sono persone che, in virtù del fatto di essere quasi morte e di aver toccato con mano quel meraviglioso libro-disco, se ne tornano per un po' tra noi dotate di capacità extrasensoriali. Alcuni, servendosi di droghe particolari, come gli sciamani, possono attingere a tale fonte di informazioni più di una volta, perfino a comando. Altri, con la meditazione o con altre tecniche, possono fare la stessa cosa, ma solo dopo molti anni di duro allenamento.
Gli esoteristi hanno coniato il termine di “Cronaca dell'Akasha” per indicare un ipotetico registro universale in cui ogni avvenimento, piccolo o grande, ogni pensiero di tutti gli esseri pensanti, ogni azione di quanti siano in grado di compierne e ogni fatto accaduto in passato, nel momento presente e nel futuro, sono registrati indelebilmente. Il libro dell'Akasha, quindi, come una specie di immenso, cosmico, incommensurabile disco in vinile su cui viene incisa la musica degli universi, da poter riascoltare più e più volte. Noi comuni mortali non possiamo ascoltare tale musica, ma vi sono persone che, in virtù del fatto di essere quasi morte e di aver toccato con mano quel meraviglioso libro-disco, se ne tornano per un po' tra noi dotate di capacità extrasensoriali. Alcuni, servendosi di droghe particolari, come gli sciamani, possono attingere a tale fonte di informazioni più di una volta, perfino a comando. Altri, con la meditazione o con altre tecniche, possono fare la stessa cosa, ma solo dopo molti anni di duro allenamento.
La presenza del libro
dell'Akasha, benché non dimostrabile scientificamente, spiegherebbe
tante cose. Sia l'imbianchino che il bimbo potrebbero aver toccato
tale mostruosa macchina ed esserne rimasti contaminati. Di sicuro,
non lo hanno fatto apposta, ma qualcosa gli è rimasto attaccato
addosso, la capacità di suonare il piano e di dipingere in un caso e
la personalità di gente deceduta nell'altro. Nessuno dei due, né
l'ingenuo Pieter, né tanto meno il bimbetto Jasbir potevano
ingannare familiari e astanti in genere e quindi c'è da chiedersi
come un tale fenomeno di contaminazione per osmosi abbia potuto
verificarsi.
Con il piccolo Jasbir ci troviamo di fronte alla necessità di ipotizzare che nel disco-libro dell'Akasha non finiscono solo i pensieri e gli accadimenti di ogni creatura vivente, ma anche le loro anime, per lo meno quella di Sobha Ram morto in seguito alla caduta accidentale da un carro. Ma se la personalità del giovane sfortunato ragazzo, fra l'altro avvelenato da un suo creditore, è stata registrata nell'Akasha, perché non possiamo immaginare che anche tutti i miliardi di esseri umani vissuti e morti su questo pianeta non siano finiti registrati nello stesso incalcolabile registro? E perché non possiamo immaginare che anche le tracce della vita di tutte le creature mai vissute e morte sul pianeta Terra non finiscano registrate anch'esse, compresi i dinosauri, le formiche e le amebe?
Con il piccolo Jasbir ci troviamo di fronte alla necessità di ipotizzare che nel disco-libro dell'Akasha non finiscono solo i pensieri e gli accadimenti di ogni creatura vivente, ma anche le loro anime, per lo meno quella di Sobha Ram morto in seguito alla caduta accidentale da un carro. Ma se la personalità del giovane sfortunato ragazzo, fra l'altro avvelenato da un suo creditore, è stata registrata nell'Akasha, perché non possiamo immaginare che anche tutti i miliardi di esseri umani vissuti e morti su questo pianeta non siano finiti registrati nello stesso incalcolabile registro? E perché non possiamo immaginare che anche le tracce della vita di tutte le creature mai vissute e morte sul pianeta Terra non finiscano registrate anch'esse, compresi i dinosauri, le formiche e le amebe?
Se un bimbo di tre
anni, durante una fase acuta della malattia, ha potuto attingere a
quelle informazioni, significa che quelle informazioni c'erano, da
qualche parte, sotto forma di traccia magnetica o di altro genere.
Significa, in definitiva, che non tutto scompare con la morte fisica,
come dicono gli atei, ma che una qualche traccia resta, e anche
piuttosto dettagliata, ed è fruibile a chi è in grado di farlo. Non
sarà questa la famosa anima di cui si parla da secoli?
Immaginiamo ora che
una razza aliena intelligente, magari la stessa che si spaccia per la
Madonna durante le apparizioni mariane, sia in grado di giostrare a
piacimento le nostre anime e di avere accesso al libro dell'Akasha.
Tale razza, nota come Lux, potrebbe aver inserito nel moribondo
Pieter le doti di altri defunti, insieme alla capacità di vedere il
futuro, che magari è contemporaneo al presente e al passato, solo
per il gusto di creare un testimone della veridicità dell'anima.
Idem con il moribondo Jasbir: preso un pezzo di registrazione della
vita di Sobha Ram, potrebbe averlo inserito nella mente del bambino,
per il solo scopo di convalidare, qualora in un paese come l'India ce
ne fosse bisogno, la tesi della reincarnazione. Gli alieni giocano
con noi da sempre, da quando venivano chiamati demoni, gnomi, fate o
trolls, alcuni dei quali si presentano regolarmente anche nel mio
blog in questo periodo. Non hanno una logica come la nostra, lineare
e basata su causa ed effetto, ma seguono vie tortuose prive, ai
nostri occhi, di senso. Sono quelli che in lingua inglese si chiamano
“tricksters”. Quelli che hanno interferito nella vita di Pieter e
di Jasbir forse una logica l'avevano: confermare nel pensiero
collettivo dell'umanità l'esistenza dell'anima e della
reincarnazione, approfittando del comprensibile bisogno umano di
sopravvivere alla morte fisica del corpo. Un gregge dominato con la
paura e la menzogna è più facile da sfruttare.
Se serve alla tua tesi, aggiungo il fatto che anche Socrate (e ovviamente non solo) parlava di una "grande anima" alla quale l'uomo prescindere dalla sua etá e situazione sociale poteva attingere. Certe cose le si sa senza che nessuno ce le abbia mai insegnate, diceva. Suggestivo.
RispondiEliminaPotresti dirci che cosa hai attinto tu, o cosa immgini o di essere stato tu "prima".
Poi però...impegnati a costruire quello che sarai (disse il saggio)
Personalmente, non mi azzardo ad immaginare cosa sono stato prima, in una mia vita precedente.
EliminaCi pensano già gli altri a farlo. Per esempio, una donna ex utente di questo blog, che mi accusava di essere troppo rigido nelle mie idee animaliste, mi ha accusato di essere stato in passato un inquisitore della Santa Inquisizione.
Illazioni, ovviamente.
@Gentili & attenti LETTORI,
RispondiEliminaquesto dell' ANIMA e/o SPIRITO è un MONDO affascinante oltre che misterioso e anche molto coinvolgente, il fatto stesso che uno "scientista/materialista" come Roberto ne abbia scritto diversi POST ne è una valida testimonianza;
personalmente e l' ho scritto più volte alla REICARNAZIONE ci credo da quando ho incomminciato ad AVERE dei reali riscontri, un caso può ESSERE una coincidenza anche 2 casi ma da 3 in su è una certezza !!!
MANDI
SDEI
Akasha interessante il registro delle malefatte...serve al karma o al darma? Anch'io una volta credevo alla reincarnazione, finché non mi sono fatta due conti. In un dato momento eravamo 1 miliardo di u-mani...non contiamo gli Altri Animali che ci mangiavamo e che si mangiano, altrimenti non c'è contenitore che con-tenga. Ora siamo quasi 7 miliardi. C'è una differenza di 6 miliardi di "anime". Da dove sono uscite? Ricordate che 1 diviso 1 fa 2. E' 1 distribuito a 1 che fa 1.
RispondiEliminaMonia
@Monia,
RispondiEliminalineare il Tuo ragionamento numerico anche se un pò confuso sei sicura che "1 : 1 = 2"(!?), detto questo le ANIME provengono dal COSMO o se preferisci da altre GALASSIE & PIANETI e SONO miliardi & miliardi !!!
MANDI
SDEI