martedì 3 maggio 2016

I delfinari non sono meglio dei circhi



Chi sfrutta e fa esibire animali in cattività sostiene che siano felici, conducano un'esistenza serena e scoppino di salute. Sono così felici, le orche, da rosicchiare i bordi della vasca fino a consumarsi i denti per la noia e le nevrosi, tanto che gli addetti ai lavori devono pulire ogni giorno la polpa dei denti per evitare infezioni, in un'operazione fastidiosa e innaturale.

 
I delfini sono così sereni di vivere in una vasca che ogni giorno vengono loro somministrate dosi di Valium e benzodiazepine per limitare lo stress, la depressione, l'aggressività. Il loro organismo viene idratato artificialmente attraverso un tubo calato nell'esofago ogni giorno, dato che i pesciolini morti con cui vengono cibati sono privi di nutritivi sufficienti, ma è ben poca cosa di fronte alla gioia di trascorrere tutta la "vita" chiusi in una vasca di cemento.

I leoni marini sono tanto lieti della vita in cattività, poco importa che il cloro in vasca possa provocare ustioni chimiche, il solfato di alluminio irritazioni alle mucose e problemi agli occhi fino alla cecità. Sono tutti così festosi e beati da sfornare figli a più non posso, grazie all'inseminazione artificiale; fa niente se la maggior parte dei piccoli dei mammiferi marini muoia poco dopo essere venuta al mondo, quasi sempre per "cause ignote", quando non uccisi dalle loro stesse madri.

Stanno così bene, in cattività, da esibirsi più e più volte al giorno, frastornati da musica assordante, pubblico che applaude e quell'odioso fischietto che parte ogni volta che devono eseguire un comando, per poter avere in cambio un pesciolino morto che mai considererebbero cibo se fossero in natura. Ma si sa, tutta questa felicità va ripagata, arricchendo chi li sta (de)tenendo con tutte queste cure e questo amore.

3 commenti:

  1. E i bambini ne vanno matti... colpa dei genitori, ovviamente (come per le deiezioni animali lasciate sulla strada ed altri loro comportamenti innaturali la colpa è SEMPRE degli umani), che non spiegano, non li sensibilizzano, ma li accontentano spensieratamente!

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    1. Nella psiche infantile, probabilmente c'entrano qualcosa anche i cartoni animati, che spianano la strada all'accettazione di circhi, zoo e delfinari. Il concetto base, purtroppo, è che gli animali sono al nostro servizio, anche per farci divertire.

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    2. Non saprei Roberto, i circhi esistevano ben prima che il massone Disney intasasse il subcoscio collettivo dei suoi cartoni animati...
      La curiosità è propria dei bambini, e guai a togliergliela, ma purtroppo il discernimento tra buono e cattivo, quello spesso o gli viene insegnato (dai genitori) o appreso in maniera empirica (quanti bambini "giocavano" con le lucertole, staccandogli la coda o ammazzando gli insetti)...
      Ormai le generazioni dovrebbero aver appreso quanto dolore rappresenti per un animale il sottrarlo al suo ambiente per farlo esibire forzatamente in un ambiente non suo, a fin di lucro...
      ma si arriva ad un livello di consapevolezza rifiutata, quella ben descritta nella scena di Matrix dove Cypher tradendo gli umani risponde all'agente Smith "io so che questa bistecca non esiste. So che quando la infilerò in bocca Matrix suggerirà al mio cervello che è … succosa e deliziosa … Dopo nove anni … sa che cosa ho capito ? … Che l’ignoranza è un bene"...
      i fratelli (ormai sorelle) Wachowski ci avevano preso in pieno (anche se la loro deriva Gender lascia intendere un'affiliazione al sistema globalista)

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