mercoledì 4 maggio 2016

Il mio primo dentino da spia


Con qualcuno dovevo pur cominciare ad usarla! Se ripenso a tutte le interviste mancate degli ultimi cinque anni, con gente che rifiutava di farsi fotografare, l'inaugurazione della mia “spy pen”, ieri 3 maggio, apre una nuova stagione per il mio blog. Per lo meno, è ciò che mi aspetto. Paolo, il maestro di musica di Francesco, non si è accorto di niente. Eravamo in quattro, davanti a casa sua a Valvasone, lui, giovane fisarmonicista capelluto e barbuto, io, spia dilettante con pochi capelli, Francesco suo allievo sedicenne e il padre di quest'ultimo, Mauro, l'amico con cui vado al bar mentre Francesco impara a suonare quel magico strumento.



Certo, mi auguro di poterla usare con persone che hanno storie torbide da raccontare, ma che si guardano bene dal farlo, non certo con un ragazzo ricco di doti e che va in giro per il mondo a suonare la fisarmonica insieme al suo gruppo. E' stato in Russia e in Brasile, ultimamente. Ci sono tanti “Fogolars furlans” in tutto il mondo, che lo invitano e gli emigranti, con figli e nipoti, amano il Friuli più dei friulani che ci vivono attualmente. Poter ascoltare la musica della propria terra, con uno strumento come la fisarmonica che ne rappresenta alla perfezione lo spirito, credo sia molto gradito a chi, figlio o nipote di friulani, magari in Friuli non c'è mai stato.


Ma Paolo non è solo bravissimo ad usare quel difficile strumento musicale. Ha anche la capacità manuale di utilizzare le energie naturali. Nel suo cortile, infatti, campeggia una di quelle parabole con cui si può cucinare, che ho visto spesso in Madagascar distribuite da una ONG svizzera e che permettono di convogliare i raggi solari in un punto preciso, sotto la pentola in cui cuocere gli spaghetti. Il difetto è che mentre nei fornelli a gas ci sono due, tre o anche quattro “fuochi”, con quei padelloni luccicanti si può usare una pentola alla volta. Ci vuole più tempo, quindi, se si vuole fare una pasta al sugo, per esempio.


Un altro oggetto curioso, uscito dalla fervida mente e dalle abili mani di Paolo è questa specie di lavatrice a basso consumo di energia, così basso che non occorre neanche attaccarla alla presa della corrente. Non l'ho mai vista in funzione, né so se funziona veramente, ma una cosa è certa: si prendono due piccioni con una fava. Si fa il bucato e contemporaneamente si risparmia sulla palestra, perché pedalare in quel modo, finché non si sono svolti tutti i cicli (è proprio il caso di dirlo!) del lavaggio, permette di mantenersi in forma e magari di poter poi sfoggiare la famosa tartaruga addominale.


Paolo è proprio un tipo interessante. Peccato che mangi carne, come ho avuto modo di appurare ieri poiché c'erano ancora in cortile i resti della grigliata fatta con gli amici domenica scorsa. Gliel'ho detto in maniera schietta, che ai miei occhi è una caduta di stile e lui, dopo avermi ribattuto con poca convinzione che “l'uomo è onnivoro”, in modo altrettanto schietto mi ha risposto che non smetterà mai di mangiare carne. Peccato che ragioni così. Comunque, come dice il proverbio, “mai dire mai”. Per evolversi, ciascuno ha bisogno del suo tempo. Concludo promettendo ai miei fedeli lettori che le prossime volte in cui userò la penna-spia sarà con massoni, personaggi loschi e altra fauna di un certo interesse ai fini di questo blog.


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