Fonte: Il Giornale
Oggi ha 46 anni e vive a Monaco di
Baviera dove è sposato con una ragazza danese e lavora per
l’Istituto di Storia e cultura ebraica dell’Università. Il suo
primo libro è stato bruciato da alcuni residenti del suo villaggio
natale, mentre il suo ultimo libro era stato acquistato da una casa
editrice francese che, però, per il momento, ha rinunciato a
pubblicarlo perché potrebbe portare “acqua al mulino dell’estrema
destra”. Abdel-Sadam vive sotto scorta da quando alcuni imam
egiziani li hanno lanciato una fatwa.
La censura del libro in Francia
“La casa editrice Piranha aveva
acquistato i diritti, aveva tradotto il libro, era già su Amazon
quando hanno deciso di fermare la pubblicazione”, spiega al Foglio
lo scrittore egiziano. “Due anni fa - spiega Abdel-Sadam - avevano
deciso di acquistare il libro, dopo l’attacco a Charlie Hebdo. Dopo
Nizza erano pronti a lanciarlo a settembre. Il direttore della casa
editrice ha scritto una mail alla mia agente tedesca, spiegando che
aveva avuto un incontro con i capi della casa editrice e che c’era
un rischio troppo alto per i dipendenti nel pubblicare un simile
titolo, che c’era stato Charlie Hebdo e che potevano fare la stessa
fine”. In una seconda mail però la casa editrice adduceva come
motivazione il rischio di far crescere i consensi per Marine Le Pen.
“È la tipica reazione di ricatto morale di chi non vuole che si
critichi l’Islam. È più onesta - prosegue lo studioso - la
reazione dei terroristi islamici che mi dicono ‘Ti uccidiamo se
critichi l’Islam. Ma c’è un’altra tattica da parte dei
musulmani che ricatta in maniera emotiva dicendo: “il tuo libro
ferisce i nostri sentimenti”. E questa è la tattica oggi adottata
dalla sinistra in Europa. Se critichi l’islam ti trovi accerchiato
da questi gruppi. È l’ipocrisia della cultura, perché hanno
trasformato la paura in vanto”.
L'Islam come il nazi-fascismo
Nel suo libro lo studioso egiziano
paragona l’islam al fascismo in quanto egli ritiene che l’islam
non sia solo una religione, “ma anche un’ideologia politica, così
come il fascismo è stato una religione politica”. “Il nazismo ha
la razza ariana, l’islam la umma, la comunità dei credenti. Il
popolo eletto dell’Islam è rafforzato da una missione divina: unire
le nazioni e governare il mondo". "Per entrambi, islam e
fascismo, l’idea di fare la guerra agli infedeli è simile: non
combatti per vivere ma vivi per combattere. E questo è il jihad, la
guerra santa che non guarda confini o politica, ma è la guerra che
non finisce mai. È una guerra eterna per avvicinarti a Dio. Nel
Corano gli infedeli sono peggio degli animali, gli ebrei come maiali
e scimmie, impuri, sporchi. È la stessa semantica dei nazisti sugli
ebrei".
"In futuro avremo un milione di
terroristi islamici"
Attualmente ci sono 300 milioni di
musulmani minorenni e, secondo Abdel-Sadam, anche se non tutti loro
diventeranno terroristi, ne basta un milione per scatenare una guerra
di civiltà senza precedenti. “Non rifiutano i beni di consumo, ma
l’idea che c’è dietro la modernità. Non abbandonano i
kalashnikov perché sono infedeli. Ma lo spirito della modernità, la
libertà, l’uguaglianza, queste le rifiutano", spiega
Abdel-Sadam. "Lo stato sociale deve essere riformato, non puoi
ottenere benefici sociali soltanto per il fatto di avere dei figli e
non far niente. Questa gente non ha idea da dove viene il denaro per
vivere. Questo deve finire. Non hanno alcuna gratitudine per lo Stato
che li ha accolti, provano sempre più frustrazione. Là fuori
trovano tre scelte: i salafiti, i drogati e i magnaccia. La tensione
aumenterà con l’arrivo di un milione di migranti soltanto in
Germania. “Ci sarà più segregazione e più violenza, aumenteranno
i crimini regolari e il terrorismo religioso”, conclude Abdel-Sadam
che attacca la Merkel di non aver fatto nulla dopo Colonia, Ansbach e
Monaco. “È andata in tivù e ha detto: ‘Andrà tutto bene’”.
Nessun commento:
Posta un commento