Fonte: Il Giornale
Gli studenti in "gita"
per conoscere gli immigrati. È questa la nuova idea messa sul campo
dal ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli. A quanto pare il
ministero ha firmato un protocollo d'intesa con la
fondazione Cittalia e il Comitato 3 ottobre. Di fatto
secondo quanto previsto dal protocollo gli studenti dovranno "essere
protagonisti e agenti attivi della lotta alla discriminzione".
Insomma questa missione che piomberà sulle spalle degli studenti
potrà compiersi in un solo modo: incontrando richiedenti asilo sul
nostro territorio. E il processo potrà anche essere inverso: i
migranti potranno andare nelle scuole per raccontare la loro
esperienza e il loro "viaggio" verso il nostro Paese, come
sottolinea ilFatto.
E su questo protocollo è intervenuto
anche il presidente del Comitato 3 ottobre, Tareke Kobane: "Il
testo che abbiamo firmato prevede anche la possibilità di portare i
richiedenti asilo nelle scuole, perché possano raccontare le loro
storie – conclude il presidente del Comitato Tre Ottobre – e far
in modo che i ragazzi si rendano conto di cosa vuol dire lasciare la
propria terra e cercare una vita migliore in un Paese straniero”,
ha raccontato al Fatto. Dunque al posto delle gite che permettono di
ai ragazzi di conoscere il nostro partimonio culturale, arriveranno
le gite per conoscere il problema dell'immigrazione. Tema già ben
presente nelle classi scolastiche con il multiculturalismo e
l'integrazione tra gli studenti italiani e i figli degli immigrati
che vivono nel nostro Paese.
Infine, come ricorda la Verità, il
Comitato 3 ottobre è nato dopo la strage dei migranti del 3 ottobre
2013 a largo di Lampedusa. L'associazione aveva uno scopo, quello di
far riconoscere quella data come "Giornata della memoria e
dell'accoglienza". In serata il Miur fa sapere che gli studenti,
nell’ottica di "creare occasioni di scambio culturale,
potrebbero incontrare esclusivamente loro coetanei ospitati in centri
di seconda accoglienza in cui siano presenti soltanto dei minori".
E ancora, precisa il ministero, "il protocollo impegna alla
realizzazione di iniziative di sensibilizzazione ai processi di
accoglienza e integrazione e prevede attività che hanno come
obiettivo quello di “migliorare il livello di conoscenza degli
studenti italiani sui temi legati al fenomeno migratorio, al sistema
di accoglienza italiano e ai diritti umani”. Infine il Miur fa
sapere che gli incontri "avverrebbero in spazi pubblici (ad
esempio biblioteche) gestiti dall’Ente locale che offre il
servizio".
Gli studenti dovrebbero domandare ai migranti: da dove provengono i soldi che vi mantengono? Poi nelle classi verranno selezionate le ragazze più carine che avranno l'onore di passare la notte nelle camerate dei migranti per poterli coccolare a dovere!
RispondiEliminaVent'anni fa, quand'ero maestro elementare, un mediatore culturale del Mali venne a parlare ai bambini della scuola a tempo pieno di Biauzzo.
EliminaDopo che se ne fu andato, venni a sapere che il maliano, laureato, si era offeso perché noi insegnanti non gli avevamo fatto trovare un bicchiere d'acqua sulla cattedra, quando era entrato in classe, come si usa dalle sue parti.
Il Friuli, ricco d'acque, non ha questa usanza, tipicamente desertica. Semmai, noi mettiamo in tavola un bicchiere di vino e lui avrebbe dovuto saperlo, visto che era lui ad essere ospite in casa d'altri.
Digitate:"olocausto una storia fraudolenta" le chiedo scusa free animals se abuso del suo spazio ma lei e' talmente buono... rispetto alle carogne di "controinformatori" messe a 90 che parlano di correnti d'aria complici pure loro ,Celine li chiamerebbe Cascame umano
RispondiEliminaNessun problema, per me.
EliminaSono contento che Celine non mi definirebbe "cascame umano".