Testo di Paolo Sensini
Oliviero Toscani, il
fotografo diventato celebre per le campagne pubblicitarie in cui
coniugava meticciato razziale e capi d'abbigliamento firmati
Benetton, sono anni che si fa paladino dell'invasione dei clandestini
verso le coste italiane. Non gli è bastato insultare i veneti in
quanto "popolo di ubriaconi", affermazione che già di per
sé lo qualifica per la sua inettitudine mentale. No, ogni sua
dichiarazione pubblica si segnala per i continui insulti verso
chiunque non sia favorevole all'accoglienza incondizionata di ogni
afro-asiatico diretto sulla penisola italiana. Adesso, però, dietro
la patina del buonista compulsivo emerge pubblicamente la sua vera
indole: "Sin dalla separazione dei miei genitori – racconta la
figlia Olivia in una lettera comparsa sulle pagine del 'Corriere
della Sera' – l’ho sempre sentito imprecare contro di noi,
bestemmiando, fino ad arrivare al limite inaudito di imprecare contro
la nostra vita stessa (noi ancora bambine, ahimè).
Oggi Oliviero –
continua la figlia – è un estraneo con un grosso debito umano e
morale. I miei figli lo conoscono a malapena... e respingono in
maniera netta tale impostura. Oliviero non è riuscito a formare una
famiglia allargata unita e pacifica come dice lui. I miei figli non
possono andare a casa sua e non è mai stato un nonno vero. In
definitiva – conclude Olivia Toscani – un Non Padre che avrebbe
potuto recuperare la sua posizione riscattandosi come un Buon Nonno.
Ed è già tardi…". Insomma, gli "altruisti patologici"
hanno sovente un profilo umano come quello appena tracciato di
Toscani: nascondono dietro un generico e astratto "amore"
per il mondo la loro totale indifferenza ed estranietà verso il
prossimo. Anche per i loro stessi figli e nipoti.
Indimenticabile il manifesto di Toscani che immortala l'arrivo a Bari della prima nave di invasori (allora albanesi): trentamila pirati all'assalto dell'Italia. Ma fu solo l'inizio. Oggi i pirati sono centinaia di migliaia, milioni hanno già preso possesso di quella che fu la nostra patria. Patria? Nostra? Ma sporco fascioleghista di merda! L'Italia non è nostra, l'Italia è di tutti quelli che vogliono venire a viverci. Altro che alzare muri, ponti bisogna gettare - ci dicono le "massime" autorità dello Stato (papa, Mattarella, Boldrini). Sì, anche il papa è un'autorità dello Stato italiano, visto come ci tratta. In realtà è argentino (ah già, è un oriundo, può dunque giocare in nazionale) e capo di uno Stato estero.
RispondiEliminaChi ama tutti non ama in realtà nessuno. "Ama il prossimo tuo come te stesso", disse quel tale. Il prossimo, appunto. Il vicino di casa, il collega, l'amico degli amici, pochi altri che conosco di persona. Gli altri, tutti gli altri hanno solo diritto a essere trattati educatamente, a essere rispettati - ma non a essere amati. Posso amare solo chi conosco bene e mi è caro, non l'intera umanità.
Apprendiamo invece che Toscani non ama nemmno i suoi famigliari ... Un altro che predica bene (be', mica tanto) e razzola malissimo.
I Dieci Comandamenti, che in realtà erano più di 600, sono un regolamento militare dettagliato per le truppe che il generale ENKI stava addestrando nel deserto.
EliminaQuando si dice "prossimo", s'intende il camerata vicino di tenda. Idem con la moglie altrui. Se un soldato insidia la moglie del suo commilitone, entrambi si accoltellano e diventano inservibili come soldati.