Fonte: TG News 24
Pericolo kebab: trovate
tracce di feci nel cibo più mangiato dai giovani. I batteri contenuti
possono portare gastroenterite, meningite e persino indurre l’aborto
nelle donne in gravidanza. Torna al centro
dell’attenzione il kebab, il cibo tipico della cucina turca, ormai
diffuso in tutto il mondo a seguito della crescente immigrazione di
cittadini proveniente dal Medio Oriente. Il kebab, approdato in
Italia già da diversi anni, ha conquistato fin da subito con il suo
sapore speziato soprattutto i più giovani, i quali lo consumano
frequentemente farcendoci panini di ogni sorta. Ma cosa si nasconde
dietro a quel sapore accattivante? Ebbene, è emerso che quella carne
apparentemente compatta, esposta su un enorme spiedo collocato in
verticale, in realtà è costituita da un miscuglio di ingredienti
per niente salutari. In teoria l’alimento di origine araba dovrebbe
essere costituito da carne di vitello, tacchino e pollo, invece, da
approfondite ricerche condotte anche dai Servizi Veterinari delle
ASL, è emerso che viene spesso utilizzata carne non dichiarata,
montone, pecora, e addirittura in tanti casi ossa e occhi di animali
maciullati.
La recente inchiesta di
“Striscia La Notizia”.
A tornare ad
approfondire il contenuto della pietanza, che crea non poche
preoccupazioni nei genitori, è stata la trasmissione satirica di
canale cinque “Striscia La Notizia”. Max Laudadio, nella sua
rubrica “E’ tutto un magna magna”, ha puntato di nuovo i
riflettori sull’alimento di origine turca. L’inviato ha
acquistato diversi panini contenenti kebab e ne ha fatto analizzare
la carne, dalle analisi è emerso ancora una volta che la qualità
del prodotto è scarsamente garantita. I kebab, comprati a caso in
differenti takeaway, hanno delineato tutti un allarmante responso.
Nel composto alimentare sono state trovate elevatissime cariche di
batteri di origine fecale, in molti casi mille volte superiori a
quelle consentite dal Ministero della salute.
Altro batterio
rinvenuto, altrettanto dannoso per il nostro corpo, è la listeria
monocytogenes, che nella migliore delle ipotesi può provocare
gastroenterite, oppure meningite e causare l’aborto nelle donne in
gravidanza. La mancata certificazione del contenuto comporta inoltre una serie di allergie alimentari, che producono alterazioni nel
sistema immunitario dei soggetti sensibili. La questione infine è
anche di tipo etico, se si pensa che il kebab è consumato molto
anche dai musulmani, i quali sovente pensano di mangiare vitello e si
ritrovano ad ingurgitare maiale, andando involontariamente contro i
precetti della loro religione.
Per evitare rischi per
la salute, frodi commerciali e per tutelare i commercianti che
vendono prodotti controllati – ma difficilmente individuabili, a
causa della mancanza di regolamentazione a riguardo – un altro
appello è stato fatto alle autorità competenti, affinché ci siano
controlli più attenti e accurati.
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