Fonte: In Terris
Le esternazioni di Salvini, e
di coloro che la pensano come lui, sulla necessità di riaprire
le “case chiuse” mi
provoca una grande amarezza. Come possono i politici di oggi parlare
così a vanvera senza conoscere il fenomeno della prostituzione sulle
strade e nei locali, dal momento che è profondamente cambiata
rispetto a sessant’anni fa?! Eppure mi rifiuto di credere che
queste uscite infelici siano dovute a ignoranza
o indifferenza; preferirei
illudermi che sia più uno spot elettorale, una strategia per far
parlare di sé, un modo per distogliere l’attenzione da altri temi
scottanti. E’ impensabile poter legittimare il desiderio perverso
e disumano rivolto
a giovanissime ragazze usate come carne da macello per soddisfare chi
pensa di avere il diritto di comprare il corpo altrui per motivi
sessuali.
E' semplicemente
vergognoso, oltreché affatto risolutivo, ipotizzare che nel 2018 un
Paese pensi di risolvere il problema del mercato delle schiave del
sesso trasferendole in
ambienti legalizzati e
trasformando lo Stato nel
grande “protettore” ovvero nel
pappone ufficiale di queste figlie. Sì, perché di questo si
tratta: di donne che hanno la stessa età delle nostre figlie e
nipoti e che secondo Salvini in tal modo sarebbero libere di
scegliere il lavoro di prostituta. Ma quale genitore vorrebbe
mai vedere un figlio/a prostituirsi, vendersi per venti o trenta
volte al giorno rilasciando tanto di scontrino per la prestazione
sessuale fornita? Lo Stato, il Governo che di fatto sostiene chi
fa diventare le donne prostitute rivela la
decadenza profonda del
diritto e della giustizia prestando il fianco a una nuova forma
di barbarie senza precedenti. E mi chiedo: dove sono le donne per le
donne? E perché le madri tacciono di fronte a uno scenario di questo
tipo che minaccia la dignità delle loro figlie? E le figlie, giovani
donne istruite ed emancipate, accettano davvero che si possa
ritornare alla mercificazione di Stato del corpo femminile?
Vorrei che tutti ci indignassimo
ribellandoci verso questo modo di trattare un fenomeno che vede
migliaia di ragazzine violentate e torturate, abusate e vendute da
schiave, trattate come merce per soddisfare i bisogni perversi di
milioni di maschi senza scrupoli correi di questa schiavitù. Noi,
della Comunità Papa Giovanni XXIII, grazie alla testimonianza del
nostro fondatore don Oreste Benzi, non
possiamo tacere sentendo
questo dramma umano come un’ingiustizia insopportabile. Invece di
speculare su un tema così drammatico bisognerebbe affrontare la cruda
realtà delle schiave del sesso per liberarle e riscattarle piuttosto
che mantenerle come tali o addirittura investirvi per trarne
profitti. Vorrei che il politico Salvini avesse più coraggio nel
voler realmente conoscere la piaga e unirsi per combattere i racket
della prostituzione andando
a colpire prima di tutto la domanda, quindi
il cliente che è il vero responsabile di questo mercato criminale.
Nei Paesi nordici, come pure in Francia, l’indirizzo legislativo di
contrastare la domanda ha portato a ottimi risultati mentre sia
l’Olanda che la Germania hanno dovuto ammettere il peggioramento
del fenomeno da quando hanno iniziato a regolamentarlo istituendo
bordelli legalizzati.
Caro Salvini, la
prostituzione è sempre abusante. Il
contrasto alla prostituzione va
affrontato, perciò, dal punto di vista del cliente: per questo ti
invito a recepire la nostra proposta che trovi
su www.questoeilmiocorpo.it
e potresti realizzare ciò che i tuoi avversari non sono riusciti a
fare, interpretando la sensibilità di molti cittadini che ancora si
riconoscono in questi valori. Auspico che tu possa avere il coraggio
di rimetterti in discussione per approdare dalla parte giusta, ovvero
dalla parte di quegli ultimi che, se non ti porteranno voti, ti
faranno crescere in
umanità e dignità.
Distinguiamo. Se non sono sfruttate e "lavorano" per conto proprio in appartamenti le considero assistenti sociali nel caso di gente anziana che, se non ricca, non può più avere delle chances nei riguardi di una govae donna. Un vecchio si sente meno vecchio se può usufruire del corpo di una bella donna a pagamento. Sono soldi ben spesi.
RispondiEliminaLa domanda crea l'offerta. Le donne anziane non chiedono e i gigolò restano per lo più disoccupati.
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