giovedì 18 gennaio 2018

Non si placa l'odio verso i maiali


Testo di Rosanna Manzato


"È un maiale femmina, si chiama Claretta Petacci". Queste le parole del "Comico" Gene Gnocchi. Dopo 70 anni non si placa l'odio, nemmeno verso una donna stuprata e trucidata. Non è bastato prendere una donna e appenderla a testa in giù in piazza a Milano ed infierire sul suo cadavere. Certo, non ci saranno l'indignazione e le condanne per questo ennesimo insulto al sangue versato da una donna che semplicemente era innamorata di un altro Uomo, che ha vissuto di errori e mali e onori, sicuramente un uomo molto più centrale, almeno nella testa di tanti politici di oggi che vivono ancora ossessionati ricordando continuamente il suo nome. Ma, sinceramente, su una DONNA! Una Donna... siate sinceri, uomini e donne libere dai pregiudizi, ma per questa frase pronunciata in televisione da quello che dovrebbe essere un comico, cosa c'è da gioire o ridere?




Testo di Roberta Angelilli


Un uomo che definisce una donna “maiala” è innanzitutto un individuo indegno e squallido. Punto. Questo ha fatto Gene Gnocchi alla 7. Non c’entra niente la storia, il passato, le posizioni politiche. Ridere a crepapelle su una donna morta è solo squallore puro. Punto.

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