Fonte: Il Gazzettino
Una circolare del Ministero
della Salute, a seguito della sentenza del Consiglio di
Stato del 21 marzo scorso, definisce le regole per i clienti dei
supermarket. Questi potranno portarsi da casa i sacchetti per
l'ortofrutta e non sono obbligati a prendere quelli forniti a
pagamento dal negozio.
I sacchetti dei consumatori devono però avere le stesse
caratteristiche di quelli dei supermarket: monouso,
nuovi, adatti per gli alimenti e compostabili (cioè biodegradabili
in 3 mesi). Sulla circolare si legge che «deve
ammettersi la possibilità di utilizzare - in luogo delle borse
ultraleggere messe a disposizione, a pagamento, nell'esercizio
commerciale - contenitori alternativi alle buste in plastica,
comunque idonei a contenere alimenti quali frutta e verdura,
autonomamente reperiti dal consumatore».
Quindi «non pare possibile
che gli operatori del settore alimentare possano impedire o vietare
tale facoltà di utilizzo». Tuttavia, prosegue il Ministero della
Salute, «laddove il consumatore non intenda acquistare il sacchetto
ultraleggero commercializzato nell'esercizio commerciale per
l'acquisto di frutta e verdura sfusa, può utilizzare sacchetti
autonomamente reperiti solo se idonei a preservare l'integrità della
merce e rispondenti alle caratteristiche di legge». Quindi, «alla
luce del parere del Consiglio di Stato, deve trattarsi di sacchetti
monouso (quindi, non riutilizzabili), nuovi (quindi, non utilizzati
in precedenza), integri, acquistati al di fuori degli esercizi
commerciali, conformi alla normativa sui materiali a contatto con gli
alimenti e aventi le caratteristiche ambientali» previste dalla legge 123/2017, che ha introdotto l'obbligo dei sacchetti
compostabili a pagamento per l'ortofrutta.
«Ciascun
esercizio commerciale - conclude il Ministero - sarà dunque tenuto
alla verifica dell'idoneità e della conformità a legge dei predetti
sacchetti utilizzati dal consumatore», potendo «vietare» i
«sacchetti non conformi». Il Ministero della Salute vede «possibili
criticità» legate alla «diversità di peso dei contenitori
alternativi» rispetto alle buste dei supermarket. Le bilance delle
casse «sono tarate in modo da sottrarre dal peso di frutta e verdura
la tara del sacchetto messo a disposizione del cliente (4-6 grammi
circa). L'uso dei contenitori alternativi acquistati al di fuori
degli esercizi commerciali impedirebbe il calcolo corretto della
tara». Su questo «si reputa opportuno acquisire l'avviso del
Ministero dello Sviluppo economico».
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