martedì 1 maggio 2018

Le contorte radici del conflitto più documentato della Storia





Su richiesta palestinese, l'UNESCO sta per richiedere ad Israele la restituzione dei Rotoli di Qumran, essendo essi patrimonio del popolo palestinese. Per pura curiosità, notate che i rotoli sono datati 100 avanti Cristo, sono scritti in caratteri ebraici ed aramaici, e che a quel tempo non esisteva nessun popolo palestinese, né la lingua araba, e neppure esisteva la parola "Palestina". La lingua araba nacque attorno al 500 DC, grazie alla creatività degli arabi cristiani di Aleppo. L'arabo si diffuse poi nel mondo arabo grazie all'islam. La parola "Palestina" fu inventata dagli antichi romani, che così nel 135 DC rinominarono la Giudea, la Galilea, il Neghev, la pianura di Dan, la Samaria. Gesù non nacque in Palestina, bensì in Giudea, e non era arabo ma ebreo. Nessuno sa ancora oggi se volesse fondare una religione nuova oppure no.


Il termine "Popolo palestinese" invece è molto più recente, è stato forgiato ed usato la prima volta al Cairo dall'egiziano Yasser Arafat nel 1964, alla fondazione dell'OLP, l'organizzazione per la liberazione della "Palestina". Sino agli anni 50 i palestinesi si chiamavano "arabi della Palestina" e gli ebrei si chiamavano gli "ebrei di Palestina", ed il tutto era gestito dal Mandato britannico della Palestina. Non è mai esistito uno stato palestinese, né questo fantomatico stato ha mai avuto una capitale, né vi è differenza sostanziale tra un arabo della Cisgiordania ed uno della Transgiordania, uno di Jaffa ed uno di Damasco, uno di Haifa ed uno di Beirut. La "liberazione della Palestina" è un altro nome dato all'operazione "Distruzione di Israele", e con la scusa della lotta all'oppressore, cerca di distruggere lo stato ebraico in quanto tale.

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