lunedì 16 luglio 2018

Ormai c'è poco da scherzare



L’ONG Open Arms minaccia di voler violare la sovranità del nostro Stato: il governo reagisca con la forza militare, che la dichiarazione di guerrra richiede e le affondi senza esitazione! L’ONG spagnola Open Arms torna in Africa a imbarcare migranti. Nonostante quanto espresso dal nostro Governo, lo sfida con un vero e proprio atto di pirateria che viola la sovranità del nostro Stato e che, quindi, meriterebbe una reazione militare. Siamo di fronte a un finto soccorso di migranti con cellulari e satellitare, orchestrato da ONG a busta paga da Soros, che pongono in essere un atto ostile verso l’Italia, sfidando il governo per metterlo in difficoltà. 


Nel mentre che a dispetto del povero Conte solo Malta, Francia e Germania [N.d.R. Pare anche Spagna e Portogallo] accettano una quota dei 450 migranti sbarcati l’altro giorno, tutti gli altri Stati UE si disinteressano e lasciano, come al solito, sola l’Italia. Addirittura il Ministro spagnolo spinge per le attività delle ONG, mentre i cechi prendono per pazzo Conte che parla di suddividere tra i 28 Stati UE quei migranti che arrivano in Italia: i Paesi di Visegrad, Rep. Ceca e Ungheria in testa, di migranti non ne vogliono neppure uno e fanno (dal loro punto di vista, benissimo)! Esaustivo e condivisibile il loro punto di vista. Così il Premier ceco che smonta le solite idiozie del grillino Fico, pronto a parlare di suddivisione di migranti, anziché di soluzione alla radice del problema migratorio: “Il nostro Paese – prosegue – non prenderà alcun migrante. Al Consiglio europeo abbiamo applicato il principio della volontarietà e ci atteniamo ad esso”.

Il premier ceco ha quindi ribadito che “l’unica soluzione alla crisi migratoria è il modello australiano, ossia non fare sbarcare i migranti in Europa“. “Dobbiamo inviare il chiaro segnale che l’immigrazione clandestina è finita e che l’Unione europea è pronta a rimpatriare immediatamente i migranti illegali”. “Dobbiamo aiutare i migranti nei Paesi dai quali vengono, al di fuori dei confini dell’Europa, per impedire loro di mettersi in viaggio”. 

Ma, arrivati a questo punto cosa fare? Blocco navale come afferma la Meloni e Operazione Confini Sovrani come fa l’Australia (pazienza se ci comporteremo da spregiudicati anche noi - come già fanno anche ipocritamente i francesi a Ventimiglia, gli spagnoli a Ceuta o i tedeschi con i siriani grazie al foraggiamento della Turchia - e violiamo pseudo norme create apposta dalle élite), c’è ormai poco da scherzare e anche a costo di rompere questa pseudo “Unione” Europea e di provocare una contrapposizione sociale aspra qui nel Paese. Meglio reagire oggi che subire e consegnare ai nostri figli la deflagrazione della bomba demografica africana in Europa con la radicale cancellazione della nostra identità e società così come oggi conosciuta! Ovviamente, non basta bloccare gli imbarchi, e quindi gli sbarchi, ma lungimiranza e reale solidarietà vorrebbe anche contestuali azioni serie e responsabili dispiegate in Africa per migliorare le condizioni di vita di quelle popolazioni. Non farlo e far passare esemplificazioni stupide tipo “buttiamoli a mare” sarebbe da manicomio e altrettanto folle o criminale al pari di chi oggi specula, fa business, viene foraggiato dalle élite per trasportare schiavi in Europa allo scopo di trasformare anche noi in un esercito di nuovi schiavi.

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