Testo di Monica Mazzitelli
Ecco una donna veramente visibile: Elin Ersson, giovane studentessa di Scienze Sociali di Göteborg. Si adopera attivamente per combattere i rimpatri in Afghanistan dalla Svezia, al punto che l'altroieri ha acquistato un biglietto per un volo diretto a Istanbul sul quale era imbarcato anche un richiedente asilo politico al quale era stata rifiutata la richiesta. Le autorità svedesi hanno dato negli ultimissimi tempi uno stretto giro di vite alla politica di accoglienza (che resta sempre e comunque una delle più alte del mondo) e soprattutto per quanto riguarda l'Afghanistan sussiste un problema molto grave con i minori, ché spesso pur essendo di origine afghana hanno prevalentemente vissuto in altri paesi come profughi, e quindi non hanno appoggi in Afghanistan. Rispediti in quella nazione, si trovano quindi ad affrontare immensi problemi (in solitudine), compresi quelli legali e politici. Il movimento per i diritti dei giovani afghani è molto forte in Svezia in questo momento, e per questo motivo le loro condizioni sono sotto i riflettori.
Elin, con grandissimo coraggio civico, ha deciso di restare in piedi durante le fasi di preparazione al decollo, dichiarando che non si sarebbe seduta finché il comandante non avesse dato l'ordine di sbarcare il passeggero deportato. Dopo più di dieci minuti di discussioni e minacce, alla fine è riuscita nel suo intento! Sicuramente il rifugiato verrà comunque rimpatriato, ma il suo gesto d'amore è in lucente contrasto con il menefreghismo con cui ci scontriamo ogni giorno nelle quotidiane svilenti cronache di porti chiusi e crudeltà.
Grazie Elin, giovane donna visibile, non solo per il tuo gesto così coraggioso e puro, ma per la tua grande emotività che non hai saputo nascondere. Si percepisce la tua paura e la tua adrenalina in questa azione più grande di te, ed è uno splendido esempio di coraggio femminile: una posizione ricca di sentimento e diametralmente opposta a uno stile "duro" e "machista". Queste sono le donne che ci piacciono. Donne fino in fondo. Grazie Elin!
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