lunedì 16 luglio 2018

I populisti sono la gioventù di Dio


Fonte: Libero

Un giovane e valoroso generale vandeano, François-Athanase de Charette de La Contrie, ebbe parole lucidissime contro gli ideologi giacobini e rileggerle oggi è molto suggestivo: «La nostra Patria sono i nostri villaggi, i nostri altari, le nostre tombe, tutto ciò che i nostri padri hanno amato prima di noi. La nostra Patria è la nostra fede, la nostra terra, il nostro re. Ma la loro patria, che cos'è? Lo capite voi? Vogliono distruggere i costumi, l'ordine, la Tradizione. Allora, che cos'è questa patria che sfida il passato, senza fedeltà, senz'amore? Questa patria di disordine e irreligione? Per loro sembra che la patria non sia che un'idea; per noi è una terra. Loro ce l' hanno nel cervello; noi la sentiamo sotto i nostri piedi, è più solida. È vecchio come il diavolo il loro mondo che dicono nuovo e che vogliono fondare sull'assenza di Dio. Si dice che noi saremmo i fautori delle vecchie superstizioni. Fanno ridere! Ma di fronte a questi demoni che rinascono di secolo in secolo, noi siamo la gioventù, signori! Siamo la gioventù di Dio. La gioventù della fedeltà».

Il generale fu fucilato nel 1796, a 33 anni, e i vandeani furono sconfitti e massacrati. Ma dalla vittoria degli ideologi rivoluzionari venne prima il Terrore e poi l'Impero napoleonico che esportò devastazioni e morte in tutta Europa, saccheggiando i paesi conquistati (come l'Italia) e diventando il modello di tutti i totalitarismi del Novecento e di tutti i progetti imperialistici sull'Europa: dopo Napoleone ci provò Hitler a schiacciare e sottomettere i popoli europei. Oggi le ideologie astratte del Novecento stanno dando gli ultimi colpi di coda. Ma i popoli resistono e stanno rinascendo. Dimostrando la loro giovinezza, contro la vecchiaia dell'ideologia.

[N.d.R. Ringrazio Francesco Spizzirri per la segnalazione]

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