venerdì 23 novembre 2018

Per una volta tanto, ascoltate gli oncologi!



Inceneritori e termovalorizzatori, due parole lo stesso inganno. I termovalorizzatori sono inceneritori mascherati dal marketing delle lobby del settore. Come già denunciava oltre 10 anni fa Beppe Grillo, la parola ‘termovalorizzatore’ è un neologismo lanciato in Italia dal marketing delle aziende ex municipalizzate. In primis l’allora Asm Brescia (oggi A2A), che la lanciò insieme ad altri per difendere i propri mega impianti dalla diffidenza e contrarietà della popolazione. Non esiste la sua traduzione in altre lingue. Provate a digitare “termovalorizzatore” su Google Translator e tradurre la parola in inglese, spagnolo, francese. Uscirà: incenerator, incenerador, incinérateur! Cioè inceneritore!



Capiamo la difficoltà nel difendere tali impianti. L’oncologo francese Dominique Belpomme parla d’inceneritori come di “uno scandalo sanitario” e dichiara che “in un’area fino a 20 km aumentano i tumori”. Per l’oncologa di ISDE- Medici per l’Ambiente, Patrizia Gentilini “sono numerosi gli studi scientifici (anche recentissimi) che descrivono gli effetti sia a breve (esiti riproduttivi, malformazioni, esiti cardiovascolari, respiratori) che a lungo termine (soprattutto tumori). E’ vero che per la gran parte (ma non per la totalità) si tratta di studi che riguardano impianti di “vecchia generazione“, ma dove sono studi epidemiologici che valutano gli effetti a lungo termine degli inceneritori di “nuova” generazione?”. Non ci sono e quindi deve valere il principio di precauzione.

Lo studio Moniter dell’Arpa Emilia Romagna sull’inceneritore di Forlì nel 2011 ha provato un incremento statisticamente significativo del rischio di nascite pre-termine e di abortività spontanea in relazione alle emissioni degli impianti. Quelli che disinformano parlando di ‘termovalorizzatori’ sono gli stessi che oltre 10 anni fa, come oggi, raccontavano la bugia che dagli inceneritori ‘di ultima generazione’ esce vapore acqueo. Come mai allora sono ancora classificati come “impianti insalubri di prima classe”? Se esce solo vapore acqueo li sfidiamo. Andate in cima ad un camino e inalate a pieni polmoni un’ora al giorno per un mese.

Sono gli stessi che raccontano la bugia che questi impianti “servono per produrre energia”, quando oramai anche ex politici fautori dell’incenerimento, ammettono che “l’energia ottenuta dai processi di combustione è inferiore a quella necessaria a produrre la materia vergine, dunque c’è uno svantaggio anche dal punto di vista energetico. Sono gli stessi fautori dell’incenerimento mascherato che nel 2006 raccontavano che l’inceneritore di Brescia è stato premiato come “Campione del del Mondo”. Peccato che a premiarlo fosse stata la stessa ditta che l’aveva costruito: la Martin Gmbh. Un premio fai da te. Come le bufale che si inventano ogni giorno per fermare il cambiamento verso una vera economia circolare.

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