sabato 17 novembre 2018

L’orgoglio di un padre



«Sono fiero di mio figlio». Il padre del ragazzino che giovedì scorso, a Napoli, aveva partecipato alle proteste per la visita di Matteo Salvini, finendo ferito negli scontri con la polizia, rivendica la giustezza dei comportamento del figlio. I manifestanti del centro sociale “Insurgenzia” avevano  tentato di avvicinarsi alla Prefettura ma erano stati contenuti dai poliziotti in assetto antisommossa. «Ci hanno picchiati, fai vedere le ferite, falle vedere…», urla un manifestante all’altro, nel video. Matteo Salvini, dopo gli scontri, aveva detto: «Sto sempre e comunque dalla parte delle forze dell’ordine. Mio figlio ha 15 anni e non va a fronteggiare le forze dell’ordine e se lo facesse non arriva prima il poliziotto ma il papà».


Il padre del ragazzo, invece, è orgoglioso del figlio: «Sento l’obbligo come padre di rispondergli che sono fiero di essere padre di un ragazzo di quindici anni che prova a manifestare il proprio dissenso verso il vicepremier di un governo del quale tutti dovremmo vergognarci e che sta facendo danni, mi sento di ringraziare dunque mio figlio se ha liberamente scelto di mettere in gioco il suo tempo e la sua intelligenza provando a dissentire da un pericoloso regime che avanza». 

2 commenti:

  1. Vede e' per questo che non soon Fascista in Italia I fascist I soon sempre stati troppo teneri con gli oppositori che piu che oppositori sono gentucola isterica che non sa cosa vuole ,perdersi in dedali a ponderare le azioni paventare futuri scenari e' tutta una perdita di tempo ,macche'seguire I fascisti e poi quali fascisti ,invece I Nazi si che andavano bene , ai rivendicatori di torti da piazza gli davano LA sana razio di botte e poi giu nei campi di lavoro ,ahh I Nazi senza tanti cerimoniali sistemavano tutti ebrei zingari negher ecc anche qui avessi I miei Nazi sistemeremmo a lucido quei popoli qui ,neanche una cartina per Terra le beccherebbero su da Terra come dei chicken

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    1. Spesso mi è capitato, in Madagascar, camminando in strade piene di rifiuti, di pensare cosa potrei fare e come farlo, se avessi incarichi di governo in quella splendida e disgraziata isola.

      In quei casi, mi sento molto come un riformatore ottocentesco. Voli pindarici. Del tutto sterili.

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