mercoledì 6 maggio 2020

Ah, finalmente si potrà mangiare da McDonald’s


Testo di Andrea Sperelli
L' Antropostomaco. L'apertura delle gabbie e il conseguente sciamare per le strade d'Italia degli anelanti alla tanto sospirata - e fraintesa - "libertà", rappresentata dalla terra promessa di Mc Donald's, non ha fatto altro che svelare quel tipo antropologico maggioritario che riflette fedelmente la contemporaneità malata in cui ci aggiriamo e che, nonostante la possibilità di uno spunto di riflessione dato dal particolare momento che stiamo vivendo, preferisce scartare l'occasione e proseguire la sua insulsa corsa verso il nulla. Eccolo, lo schiavo della società dei consumi, l'idiota incapace di scorgere la terrificante morsa soffocante della globalizzazione, il dormiente indifferente allo sfruttamento animale e alla devastazione ambientale (argomenti, questi, che pur sono stati trattati anche dai media in questi ultimi mesi ma che evidentemente poco interessano agli stolti).


In definitiva, è il trionfo dell'uomo-massa che confonde la libertà con le catene, perfetto e imprescindibile ingranaggio della macchina capitalista, volto alla distruzione di se stesso - che poco mi importa - e di ciò che lo circonda e che, nonostante tutto, mantiene il sorriso da ebete perennemente stampato sul volto mentre insegue, incurante del resto, la sua unica ragion di vita: lo stomaco. Solo zavorra, per questo povero pianeta.

13 commenti:

  1. Uomo D'Allevamento


    Prima vivevo in un modo strano,
    respiravo l'aria pura e mi mangiavo il grano;
    Poi aspettavo l'uva e quando maturava
    coi piedi la pigiavo e poi me la bevevo.
    Prima andavo a piedi tra l'odore di muschio
    e per chiamar qualcuno mi bastava un fischio;
    credevo seriamente che per arrivare
    dovevo, con tenacia, solo lavorare.

    Adesso io di problemi non ne ho più,
    mastico ogni cosa e poi la mando giù,
    non faccio confusione nell'analisi logica,
    ho dato i miei ideali ad una vita pratica.

    Co coco cococococo
    Co coco cococococo

    Io sono un uomo d'allevamento,
    lavoro tutto il giorno,
    mangio, dormo e canto.
    Persino quando rido io non sono tragico
    perché mi trovo bene in questo mondo magico.

    La pentola bolle, il campanello squilla,
    le donne son belle, nel traffico si balla,
    le feste son tante, la mutua è importante,
    la testa s'abbassa, però il fegato s'ingrassa.

    Co coco cococococo
    Co coco cococococo

    Prima mi svegliavano i canti del gallo
    e a sera era un concerto tra le rane e i grilli;
    credevo che il destino fosse nelle stelle,
    correvo come un matto dietro alle farfalle.

    Prima avevo sempre un galateo noioso,
    dovevo stare attento sempre ad ogni cosa,
    dovevo aver rispetto dell'esperienza
    e controllare sempre questa mia impazienza.

    Adesso i miei problemi son ridotti all'osso,
    faccio a malapena solo ciò che posso;
    Il mio sistema a scatti è sempre redditizio,
    di essere educato ormai ho perso il vizio.

    Co coco cococococo
    Co coco cococococo

    La moglie s'ingrossa, io esco col (...),
    mi fermo col rosso e parlo un po' di sesso,
    c'è odor di progresso, c'è il grande compromesso,
    la testa s'abbassa, però il fegato s'ingrassa.

    Io sono un uomo d'allevamento,
    lavoro tutto il giorno,
    mangio, dormo e canto.
    Persino quando rido io non sono tragico
    perché mi trovo bene in questo mondo magico.

    Co coco cococococo
    Co coco cococococo
    Co coco cococococo
    Co coco cococococo"

    Ugolino, album Siam Rimasti Fregati (1977).

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    1. Anche i testi di Rino Gaetano non è che fossero tanto meglio.

      Però La Rosa Rossa lo ha ritenuto degno di essere ammazzato.

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    2. Rino Gaetano lo scopiazzava é non no era l'unico...

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    3. Comunque anche Rino era un grande.
      Ricordo vagamente di aver letto sulla morte di Gaetano e la Rosa Rossa

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  2. proprio bella e purtroppo vera questa poesia. E' la maggioranza. Quella che fa file chilometriche al mercato comandato dagli sgherri privati di cui i padroni dei banchi ed i clienti sono diventati prigionieri e poi lo nega a te che ci sei passata davanti due volte la seconda 10 minuti prima di lei...o mente e mi prende per il cu, oppure gli sgherri chi sa perché hanno fatto entrare i servi clienti in massa. Ma a chi la vogliono raccontare. Noi mangiamo le Foglie e da mcdon col quasi che ci vedranno mai. Buon cadavre a loro. Si strozzassero. Detto “de Core”. Abc

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  3. La preparazione delle "carni" da polpetta Macdonald farebbe inorridire il più depravato fra i carnivori.

    E poi sono a lunga conservazione. Che ci sarà dentro? La catena si sta preparando al lancio di hamburgers vegetali, che ci sarà dentro? Anche le patatine fritte sembra siano incorruttibili.

    Come direbbe il buon Sed : digitate Come mai gli hamburgers Mac Donald's non si decompongono mai?

    Fatelo lontano dai pasti, è meglio....

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  4. "Guido Lamberti in arte Ugolino si svela"
    Quest'uomo-artista, genio dimenticato, meriterebbe un articolo a parte.
    I temi delle sue "vecchie" canzoni (e ne ha tante) si rivelano oggi di una attualitá sorprendente.
    GRANDE ESSERE UMANO, ESEMPIO DI COERENZA:
    "Io non vado oggi a scimmiottare quello che era 45 anni fa. Vedo tanti che lo fanno e nel novanta per cento sono solo patetici."
    "Anno 1969. Neil Armstrong fa un piccolo passo per l’uomo ma un grande balzo per l’umanità camminando sulla Luna. A Woodstock 500.000 giovani celebrano pace, amore e musica. I Rolling Stones pubblicano “Leti t bleed” ed i Beatles “Yellow submarine”. In Italia Iva Zanicchi vince il Festival di Sanremo, nasce il fenomeno Lucio Battisti ed un giovane dalla voce “nera” spopola nelle classifiche con una canzone all’apparenza buffa, ma dalla quale traspare tutto il disagio del mondo giovanile. La canzone è “Ma che bella giornata”, l’interprete Ugolino. Il 12 dicembre di quello stesso anno una bomba alla Banca dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano lascia intendere quale tipo di giornate attendano l’Italia nel decennio che nasce.

    Dopo quel successo ed un album omonimo Ugolino vince il Cantagiro nel girone “folk”, va al Disco per l’estate ed alla Gondola d’oro di Venezia, conosce e frequenta i big della canzone italiana: Lucio Dalla, Enzo Jannacci, Bruno Lauzi, Gianni Morandi; ad accompagnarlo nei concerti e in sala d’incisione ci sono “I Quelli” di Franz Di Cioccio e Francone Mussida, la futura Premiata Forneria Marconi. Sotto legida di Detto Mariano, il guru della discografia italiana, ed un contratto con la RCA, per Ugolino sembra aprirsi una fulgida carriera. Invece lui molla tutto.

    Sparisce letteralmente dalla scena e dalla Genova in cui è cresciuto e sceglie di andare a vivere con il suo vero nome, Guido Lamberti, ad Aosta. Qui crea una compagnia teatrale, Atamas Teatro, realizza spettacoli, collabora a lungo con la neonata Saison culturelle ma soprattutto realizza per trent’anni apprezzatissimi laboratori per le scuole valdostane. Gli istituti fanno a gara nel contenderselo, le richieste per avere Lamberti in classe fioccano sulle scrivanie degli assessori regionali all’Istruzione e dei Sovrintendenti agli studi. Ugolino? Sparito. Guido Lamberti non ne parla mai, la gente valdostana è discreta e non lo assilla di domande sul suo passato canoro. Eppure quel nome e quella canzone sono come un fiume carsico. Nel 2008 qualcuno posta su You Tube un video di “Ma che bella giornata” che ad oggi conta oltre 200 mila contatti.

    Nel 2011 un giovane, Jacopo Aloisi, nato nel 1986, quando cioè la carriera musicale di Ugolino è più che conclusa, chiede tramite il sito del MEI, Meeting delle etichette indipendenti, a chiunque abbia materiale o notizie su Ugolino di mettersi in contatto con lui. Il frutto di quella richiesta è un libro, “Ugolino (Ma che bella giornata)” al quale ha collaborato lo stesso Guido Lamberti e che è stato da poco pubblicato dalla casa editrice “No replay”.

    Il libro passa in rassegna le canzoni del disco, facendo emergere molti retroscena sulla storia di un artista che mai si è piegato alle logiche commerciali o alle ragioni dei discografici preferendo un esilio volontario. Il testo si arricchisce di materiali inediti di Guido Lamberti, delle osservazioni di chi a quell’album storico e spiazzante ha"...
    Continua a leggere: https://www.valledaostaglocal.it/2014/04/19/mobile/leggi-notizia/argomenti/cultura-2/articolo/musica-guido-lamberti-in-arte-ugolino-si-svela-ad-aostacronacait.html

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  5. Ha fatto bene a preferire un esilio volontario. Tutto quello che possediamo è questo schifo di vita. Magari si è ritirato su posizioni più sicure, evitando invasioni più o meno accidentali di corsie stradali opposte. . I posteri dimenticano e quasi mai si ammaestrano Quando non dimenticano non prendono esempio. Sostanzialmente non gliene fotte una cippa. Sovente, dopo i funerali ci scappa sempre la bicchierata, a volte anche la pizza. Particolarmente irritanti gli applausi davanti al feretro che sfila, palloncini liberati al cielo. Non ti dimenticheremo mai, la nostra vita non sarà più la stessa... Ciao core!

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