lunedì 4 maggio 2020

Serve un tiranno illuminato, anzi più d'uno!


Fonte: Jeda News

Democrazia? No, grazie. Non serve più, per governare questa turbolenta società mondializzata. Parola del massone Giuliano Di Bernardo, filosofo e sociologo, a capo del Grande Oriente d’Italia dal ‘90 al ‘93. Successivamente fondatore della Gran Loggia Regolare d’Italia, Di Bernardo ha poi creato l’Accademia degli Illuminati, oggi Dignity Order. Intervistato da Fabio Frabetti a “Border Nights”, fornisce un quadro dolente della massoneria italiana, insidiata dalla mafia al Sud e in piena crisi di identità.


«Si ripetono ritualità simboliche di cui non si conosce più il significato: questo si chiama contro-iniziazione ed è persino peggio della contiguità con la mafia, premesso che – se accetta mafiosi al suo interno – la massoneria cessa di essere tale». Una lunga intervista, quella di Di Bernardo, che offre una lettura critica del sistema massonico italiano, sempre meno influente a livello politico dopo la tragica parentesi della P2 di Gelli, un uomo “al servizio degli Usa”.

Pesano le ultime devastanti polemiche innescate dalla commissione antimafia presieduta da Rosy Bindi, che denuncia la presenza di oltre mille affiliati-fantasma, nel Meridione: iscritti di cui non si conoscerebbe ufficialmente l’identità. Di Bernardo auspica una massoneria trasparente, ma avverte: la democrazia, purtroppo, non basta più. Serve un «tiranno illuminato», per uscire dal caos del mondo globalizzato. Affermazione decisamente sorprendente, se si considera che proprio la massoneria – attraverso l’Illuminismo – è stata la vera “levatrice” della società moderna, capace di superare i privilegi anacronistici dell’Ancien Régime, instaurando il parlamentarismo democratico di repubbliche e monarchie costituzionali.

«Lo Stato democratico non l’ha portato la cicogna», sottolinea Gioele Magaldi, già gran maestro della loggia Monte Sion del Grande Oriente d’Italia e ora leader del Grande Oriente Democratico, nonché fondatore del Movimento Roosevelt e autore del bestseller “Massoni”, stampato nel 2014 da Chiarelettere. «Suffragio universale, diritto di voto e pari dignità per tutti: oggi la diamo per scontata, ma la democrazia è il fondamento della modernità. E’ il risultato storico di un enorme impegno profuso dalla massoneria contro l’assolutismo monarchico e l’oscurantismo teocratico».

Magaldi è stato il primo a parlare di massoni “contro-iniziati”, alludendo a personaggi del calibro di Draghi e Monti, esponenti della nuova oligarchia sovranazionale incarnata dalle 36 Ur-Lodges che sovrintendono alle grandi decisioni sul futuro del pianeta. Gianfranco Carpeoro, a sua volta massone (già a capo del Rito Scozzese italiano) nonché autore del saggio “Dalla massoneria al terrorismo”, stenta a riconoscere l’identità massonica degli oligarchi neo-aristocratici delle superlogge: «La massoneria è democratica e progressista per definizione; se smette di esserlo, cessa anche di essere massoneria».

Nel suo libro, edito nel 2016 da “Revoluzione”, Carpeoro spiega come – proprio in seno alla massoneria – siano comunque nate precise pulsioni antidemocratiche. L’antesignano di questa corrente di pensiero è il marchese Alexandre Saint-Yves d’Alveydre, medico parigino vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900 e teorico della “sinarchia”, forma aristocratica di “governo dei migliori”, convinti che il popolo non abbia la capacità di autogovernarsi.

Atteggiamento che affiora con grande evidenza nei tratti dell’élite attuale, spesso guidata da esponenti del potere statunitense, “eredi” del filone arbitrariamente ispiratosi agli Illuminati di Baviera, per maneggiare a proprio uso (“nuovo ordine mondiale”) l’internazionalismo settecentesco professato dal tedesco Johann Adam Weishaupt. Corsi e ricorsi storici: di troppa democrazia si muore, scrisse un altro massone – Samuel Huntington – nel celebre saggio “The crisis of democracy” commissionato dalla Trilaterale alla vigilia dell’era della globalizzazione. “Curare” la democrazia riducendo gli spazi democratici? Sono in tanti a pensarla così, a Bruxelles e dintorni. La notizia è che di questo parere è lo stesso Di Bernardo.

«Nella mia visione – dice, l’ex gran maestro del Goi – la società globale non può essere governata con la democrazia». E spiega: il ricorso alla sola democrazia, in un mondo globalizzato, «creerebbe tanti di quei conflitti che, alla fin fine, si verrebbe a realizzare lo “stato di guerra di tutti contro tutti” di cui ha parlato Locke». L’alternativa alla democrazia?

Il governo degli “ottimati”: «Io ritengo che il futuro dell’umanità, che vede la realizzazione della società globale – scandisce Di Bernardo – debba essere governato da una comunità di saggi che esprimono “l’Uno”, il tiranno illuminato». Un pensiero non lontano, probabilmente, da quello degli stessi architetti della globalizzazione, il sistema-mondo ridisegnato dai vari Rockefeller e Rothschild, Kissinger e Brzezinski. L’Occidente vive una crisi profondissima, osserva giustamente Di Bernardo.

Ma, secondo vari altri esponenti del mondo culturale massonico – inclusi Magaldi e Carpeoro – la crisi attuale è dovuta proprio alla mancanza di democrazia, non certo al suo eccesso. L’impegno della massoneria progressista, anche internazionale? Ingaggiare una battaglia, a livello mondiale, per il ritorno della democrazia – a cominciare dall’Europa, sottomessa al potere “totalitario” di organismi come l’Ue e la Bce, che di democratico non hanno più niente.

12 commenti:

  1. se i saggi sono questi, meglio la mafia quella organizzata. Almeno sai di certo con chi hai a che fare. Quest'ultima NON E' COSI' CRETINA DA AMMAZZARE LE SUE GALLINE DALLE UOVA D'ORO. Abc

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  2. Ahahah questi massoni che ora fanno i piagnistei raccontando palate di idiozie!
    No comment, ha ragione tallermixart sono dei santi, anzi gran santi e soprattutto bocche veraci al 200%.

    (Gelli se la riderà a crepapelle!)

    gg

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  3. L'attuale massoneria non è tale ma una cricca affaristica quindi il buon Di Bernardo ha ragione,

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  4. Anche i cattivacci, dunque, non sono compatti, ma divisi. Ci saranno, magari, all'interno della Società dei Muratori, diverse correnti di pensiero, come nel parlamento italiano. Tra pensiero ed azione ce ne corre. Alla fi ne quando Mamma chiama, il picciotto risponde. Come i ladri di Pisa che di giorno litigano ma di notte vanno a rubare insieme. Le mafie si infiltrerebbero nella Massoneria, più verosimile il contrario. Il Grande Occhio tutto vede, il compasso disegna, il libro contiene tutto quello che gli schiavi umani devono e possono leggere.

    Come la Juventus, vincono sempre loro. Seccante, anche tedioso.

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    1. È la massoneria che ha creato le mafie.
      Magaldi,Carpeoro e grembiulini non possono raccontare le cose interne alla massoneria, come anche tu stesso hai raccontato si sa qual è la conseguenza (il famoso giuramento).
      Al massimo possono raccontare cosette da nulla come quelle della massoneria progressista e neo conservatrice e altre cosucce di nessuna importanza.

      E appunto si ci saranno correnti di pensiero diverse ma alla fine sulle cose importanti sono tutti compatti, altrimenti il mondo sarebbe già nel caos più totale.

      La Juventus rappresenta Torino, la città magica, le forze opposte, il bianco e il nero che formano il campione, l'uomo illuminato.
      Non a caso vince sempre, vince perché simbolicamente rappresenta l'armonia degli opposti massonica.

      gg

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    2. Grazie per la dritta sulla juventus, non ci avevo mai pensato. L'esoterica Augusta Taurinorum... Il bianco ed il nero.. uno dei più grandi musei egizi si trova a Torino. . Niente male.

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  5. Dicevo bene quando dicevo che Gelli dall'aldilà se la ride.

    Ho ascoltato l'intervista di Maso... Ehm Border Night,
    Di Bernardo critica Gelli di non aver saputo di utilizzare il potere grande che aveva che ha realizzato poco... Tutta invidia. Secondo me avrebbe voluto esserci lui al suo posto, come in una specie di "stanza dei bottoni".
    Vedo dunque che anche nella massoneria c'è quella inclinazione che si ritrova nella gente comune, se la volpa non arriva all'uva...

    Una domanda rivolta non solo a Roberto ma a tutti i lettori e massoni all'ascolto.
    Come mai che ogni volta che sento parlare un Pecoraro alias Carpeoro, un Gioele, un Di Bernardo nonostante l'aura di gran saggi e rivelatori di grandi verità io li sento parlare di cose alla fine banali che si possono ritrovare senza troppo sforzo su internet?
    Cose che anche un rotariano o un lionino possono comunicare in tutta tranquillità?
    Come mai?

    Le interviste di Gelli invece... Si quelle andate a leggere che sono molto rivelatorie... Se le trovate ovviamente, alcune io non le ritrovo più. Sara un caso... Come sarà sempre un caso o una combinazione che il Gelli al contrario di altri sia finito in galera per le cose che successero nell'affaire p2...

    gg

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    1. Conosco poco Carpeoro e per nulla Magaldi per poter rispondere alle tue domande.

      Gelli commise diversi reati e per questo finì in prigione.

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  6. Errata corrige:

    Non che ha "realizzato poco" ma che ha realizzato "fini secondari", rispetto a quelli "principali" riferito a quello che ho capito degli stati uniti.
    "Ha preferito le trame alla trasparenza"

    Ohibò io non sono un gran massone ma tuttavia ho sempre saputo che la massoneria non è che sia sempre stata esattamente "trasparente", tutt'altro.
    Ma sbaglierò io come sempre da buon profano...

    gg

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  7. per me è tutta la stessa cricca. Si legge, si prende nota, si elabora, poi si pensa in "proprio". La loro mossa è sempre la stessa. I "potenti" esistono solo perché esistono gli stupidi che si fanno divorare e stanno fermi a prendere le botte. Non mi fanno pena. Mi fanno rabbia, dacché costringono alla schiavitù corporale anche "I Consapevoli" che sono minoranza. Abc

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