lunedì 4 maggio 2020

Untori, untori ovunque!




Col tuo lavoro ci fai ammalare, bastardo! Immaginate di aver passato una giornata in un reparto Covid qualsiasi, dove siete impiegati come infermieri. Tornate a casa e vi ritrovate sullo specchio dell'ascensore questa scritta. Allora fate due più due e realizzate che l'auto bozzata, la bici rubata e la scritta di qualche giorno prima, che vi accusava di portare il virus nel palazzo non sono bravate, ma avvertimenti. Di seguito, a firma Ida Di Grazia trovate la storia di Marco, infermiere minacciato dagli inquilini del suo palazzo. Io però vi chiedo uno sforzo in più: immaginate anche (non costa nulla) di trovarvi di fronte uno degli inquilini che voi sapete essere uno degli artefici di quanto sopra. Ciò accade durante uno dei vostri turni in reparto: è positivo ed ha bisogno di essere intubato.


Marco, ha 42 anni, da 22 anni lavora come infermiere, attualmente è al Sant’Andrea, è deluso, stanco e incredulo. Marco abita in un grande condominio in zona Cinquina-Bufalotta, composto da sette scale con dei giardini. Quando è esplosa la pandemia, sollecitato anche dagli altri condomini e in qualità di capo scala, ha rimproverato alcune famiglie che non rispettavano le norme di sicurezza.

«Era doveroso – ha raccontato a Leggo.it – ma da allora è precipitato tutto. Prima mi hanno rubato la bici dentro il garage, poi ho trovato un bozzo sulla mia macchina, poi la prima scritta sul mio box in cui mi accusavano di portare il Covid nel palazzo».

All’inizio Marco ha pensato fossero delle bravate, poi però i messaggi sono aumentati e ha così deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri: «Quando ho visto la scritta sullo specchio dell’ascensore “Col tuo lavoro ci fai ammalare, bastardo” mi è crollato il mondo addosso. Ho pianto, non me ne vergogno. È gente cattiva, che non ha mai rispettato le regole. Tutti ci dicono che siamo eroi ma poi sbatti contro la realtà e ti trovi a doverti giustificare per il lavoro che fai. Io sto sempre attentissimo, indosso sempre guanti mascherine, anche i carabinieri era increduli. Per fortuna non sono tutti così, ho avuto la solidarietà dell’amministratore e di alcuni condomini. Ed è vero che noi siamo più forti, ma non è sempre facile far finta di niente».

10 commenti:

  1. Chi di spada ferisce di spada perisce o legge del contrappasso, scegliete voi.
    Si è voluto creare la psicosi? Sì è fatto del terrorismo psicologico?
    I mainstream hanno potuto molto anche grazie alle classi dei medici e degli infermieri che per interesse o per ignoranza si sono prestati.
    Adesso tanta gente ha paura e la paura spinge a fare cose strane, eccessive e stupide come in questo caso, ma tant'è.
    Dicessero la verità...
    Vogliamo parlare per esempio degli ospedali allestiti in tutta fretta, a costi esorbitanti che sono rimasti vuoti?

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    1. Lo stile italico è proprio quello di costruire cattedrali nel deserto e lasciarle incompiute.

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    2. Chi tiene il sacco o fa da palo conserva la stessa responsabilità di chi ruba. Quindi inverare le demenziali decisioni di Giuseppi significa condividerne le conseguenze.
      Se tutti i Marco si fossero rifiutati di applicare le disposizioni del ragazzotto pugliese non saremmo a questo punto. Hanno relegato in carcere sessanta milioni di cittadini rei di non avere nessuna colpa, le sembra poco? Lo dovrebbero mettere al muro.

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    3. Caro Freeanimals è lo stile dei corrotti, in ogni angolo del mondo.
      Abbiamo solo bisogno di scoprire o ri-scoprire la miniera di valori e di talenti che c'è dentro ciascuno di noi. Abbiamo solo bisogno di comprendere che non ci serve un'autorità a cui obbedire, a cui rivolgerci. Abbiamo una Coscienza saggia e meravigliosa, ascoltiamola! E vedrai che nessuno costruirà più inutili cattedrali nel deserto. :)

      Gentile Giorgio, anche per questa gente arriverà l'ora di pagare il pifferaio.

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  2. Sulle ambulanze c'è scritto AZNALUBMA che è ambulanza" al contrario, come si dice "specchiata". La lingua della colonia italia è lo slang ameribaubau. Abc

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  3. "non fare del bene se non sei disposto ad accettare l'ingratitudine".
    (Confucio)

    Massime a parte, i lavori a contatto con i malati ed i sofferenti dovrebbero, a mio avviso, essere limitati nel tempo. I legionari anziani ma esperti non venivano schierati in prima linea. Ci andavano quelli giovani mentre i seniores avanzavano successivamente, onde evitare perdite di soldati esperti. Lo stesso vale per gli infermieri. Dopo una ventina d'anni a vuotar padelle e pappagalli, andrebbero spostati anche loro ad altri incarichi. Meno stressanti e pericolosi. Altrimenti sparisce la pietas. Utopie, lo so.

    Circa l'ingratitudine condominiale, vedi Confucio.

    La mia solidarietà a Marco, comunque.

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    1. splendido commento mauro

      simone

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    2. I seniores che erano disposti nelle retrovie mi ha fatto venire in mente Roberto Trizio, un esperto di storia romana antica di cui vedo ogni tanto i video, e di cui apprezzo il modo brioso di raccontare le battaglie.

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    3. @ freeanimals
      Ho visto anch'io qualche filmato di quel ... Trizio.
      La mitica decima legione di Caio Giulio Cesare. Veni, Vidi, Vici.

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