Una società basata sul modello della pastorizia

Non si dovrebbe più usare l’espressione “promesse da marinaio”, ma “promesse da politico”. Di recente, ovvero ai primi di aprile, in FVG ci sono state le elezioni. Nei due mesi precedenti, Facebook ha subito un’inondazione di promesse e di spot propagandistici da candidati già eletti in passato, come consiglieri regionali, e candidati che si presentavano per la prima volta alla competizione elettorale. A molti di loro ho inviato commenti improntati alla schiettezza e alla sincerità, dicendogli che non abbiamo bisogno di parassiti e che presentarsi come rappresentati del popolo negli enti locali è solo il primo gradino per intraprendere la carriera politica e finire, magari, a Roma, seduti sugli scranni più alti, e ben remunerati, di quella farsa che è diventata la democrazia parlamentare. Un consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia guadagna tra i 6.000 e gli 8.000 euro al mese, nella più ricca Lombardia, lo stipendio invece si aggira sui 13.000 al mese, avvicinandosi così ai 15.000 di media rubati dai deputati e dai senatori della repubblica. Alcuni dei candidati che si presentavano per il rinnovo del consiglio regionale a Trieste, mi hanno risposto con gentilezza, dandomi le loro spiegazioni e accampando la motivazione che si presentavano per servire la cittadinanza. Altri, che puntavano all’elettorato dei cacciatori o degli allevatori, nei confronti dei quali sono stato duro e inesorabile, non mi hanno neanche risposto e, dopo le elezioni, ho constatato che purtroppo erano stati rieletti. Altri ancora, visionando il mio profilo Facebook, e leggendo che mi dichiaro “negazionista dell’Olocausto e di altre bugie”, mi hanno risposto brevemente in modo scandalizzato, senza entrare nel merito, ma quasi per una specie di automatismo, dicendomi che non meritavo risposta. Che poi, se andiamo a vedere quali sono le competenze di quella che viene definita giunta regionale, spesso devono solo gestire il denaro delle tasse racimolate in loco, o di quelle che “vengono dalla UE”, estorte ai cittadini europei. E cosa fanno con quei soldi? Piste ciclabili, ponti, qualche strada (come se non ce ne fossero abbastanza), palestre, rettificazione dei corsi d’acqua e, in definitiva, cemento, tanto cemento, a destra e a manca! Quindi, ci sfruttano con le tasse, li paghiamo una fortuna e cosa abbiamo in cambio? La devastazione del territorio, fatta, a loro dire, per il nostro bene!