martedì 15 marzo 2022

Il calcio è una guerra simulata


A differenza di Piero, che ne ha viste migliaia, io non ho mai visto una partita dal vivo in vita mia! Faccio parte di quella categoria di persone, non so quante in realtà ve ne siano, che considera una perdita di tempo stare a guardare 22 uomini in mutande che inseguono un pallone, spesso uomini miliardari. Tuttavia, non sono insensibile agli aspetti antropologici del calcio, tanto è vero che il famoso zoologo Desmond Morris ha scritto un libro proprio su questo argomento. Che esistesse il cosiddetto “gemellaggio”, ovvero che una squadra di una certa città, odiatrice di una squadra di un’altra città, si gemellasse con la squadra antagonista di quella stessa città, non lo sapevo. E ha fatto bene Piero a paragonare queste “alleanze” con quanto la Storia ci riporta del nostro passato, di quando l’Italia era divisa in Comuni, Principati, Reami, che cercavano l’aiuto militare di altri Comuni, Principati e Reami, per incutere più paura al nemico giurato del momento, se non addirittura per avere maggiore forza militare da mettere in campo durante le battaglie. Penso al Vaticano che chiama in soccorso i francesi, per esempio. 


Altro aspetto interessante sul piano antropologico sono le provocazioni. Due squadre scendono in campo. In una delle due c’è il Campione indiscusso. Scatta la tattica in base a cui tutti coloro, della squadra nemica del Campione, che entrano in contatto fisico con lui, gli danno calci, gomitate, lo fanno inciampare, ovviamente senza farsi vedere dall’arbitro. Il Campione subisce e non reagisce, cercando di arrivare alla fine dei due tempi di gioco, senza troppi danni. Ma nel secondo tempo, dopo l’ennesimo fallo subito, non visto dall’arbitro, per una reazione del tutto naturale, restituisce il calcio all’avversario, ma viene visto dall’arbitro e punito, magari con l’espulsione. La squadra perde il suo Campione e mette a rischio il risultato. Mutatis mutandis, il governo ucraino bombarda due sue province ribelli. Che subiscono in silenzio, senza che l’arbitro internazionale dica qualcosa. Ma ecco che una potenza esterna va in soccorso delle province ribelli e lo fa secondo il suo stile: con i carri armati, argomento più che convincente nel dirimere le questioni. L’arbitro, miracolosamente, si sveglia e che fa? Alza il cartellino rosso di fronte alla potenza straniera, indirizzando l’odio degli spettatori verso di lei. La partita, a questo punto, è a rischio, non solo sportivamente, ma nella concreta esistenza materiale dei giocatori, in primis, e anche degli spettatori, che non sono stati capaci, o non hanno voluto, rimanere neutrali. Questa partita non è ancora finita. E il risultato non si conosce ancora.


11 commenti:

  1. Mai dimenticare l'antico dividi e impera di romana memoria, valido sino ai nostri giorni.

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  2. Piero e Roberto una garanzia, come Garinei e Giovannini. Il calcio è uno scarico sociale e collettivo di odii e di violenza, sacrosanto. La rete, il goal sono come colpi mortali inferti al nemico. Violenza, odio, masochismo, quest'ultimo appannaggio dei tifosi di squadre che non vincono mai un caxxo, come la mia ex, la Fiorentina. Squadre materasso. È stabilito sia così, salvo brevi parentesi. E poi allegoria, simulazione dell'atto sessle, il goal come penetrazione, sorta di stupro poiché la squadra perdente non avrebbe nessuna intenzione , con le buone, di farsi deflorare...

    Il rettangolo è ormai troppo angusto, 22 maiali più un venduto attorno alla zucca. Allungherei di 5 metri la lunghezza per ogni lato, di 3 metri la larghezza, sempre per ogni lato. Fuorigioco solo in area o poco più in là, interruzione del gioco solo per casi gravi, motivati. Agli spettatori interessano i goal, le occasioni da goal. Del movimento senza palla non gliene fotte una cippa.

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  3. Viviamo in un universo duale , quindi "bene" e "male" saranno sempre presenti per determinare l' equilibrio , sempre ammesso di sapere in assoluto cosa sia bene e cosa male.
    È inutile che ci giriamo intorno , facciamo i buonisti peace and love ma poi le energie le traiamo dai conflitti , meglio farsene una ragione , infatti a mio parere le cose andavano meglio quando non si reprimevano le pulsioni e si dava sfogo alla parte più oscura di noi.

    Per stare in tema calcistico , visto che ho bazzicato quel mondo da quando avevo 10 anni fino ai 50 , non rinnego niente e ricordo con nostalgia quei tempi , dove , sempre in tema di energia , si avvertiva proprio la " carica " emotiva "dell' avvenimento , non tanto la partita in se ma tutto il contorno , i cori , gli stadi pieni , tutti appiccicati ( chiedetevi perché ora vogliono tenerci divisi , sempre per questioni di energia collettiva ).
    Come una grande energia veniva sprigionata in concerti rock , nelle sagre patronali , nelle processioni , in tutti quegli ambiti dove ci si riunisce attorno ad un simbolo comune , anche in contrasto con uno avversario.

    Ricordo come altamente energetico l' aver assistito ( da neutrale ) alla corsa dei ceri di Gubbio e al palio di Siena ; lì ho riscontrato la vera italianità, che tanto mi manca ora ,da avermi fatto diventare un semi eremita per il dolore di non riconoscermi più in questo popolo che tanto ho amato.

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    1. Amara confessione nostalgica, ma al Palio di Siena - è bene ricordare - i cavalli non si divertono.

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  4. guerre simulate ??

    Flase Flag in vista per coinvolgere la NATO?
    Esiste il pericolo significativo che l’Ucraina, il Regno Unito o gli Stati Uniti lancino un attacco sotto falsa bandiera in Ucraina.

    La gente ha iniziato a prendere atto della paura direzionale che viene da vari funzionari “occidentali”.

    The Sirius Report @thesiriusreport – 23:36 UTC · 12 marzo 2022

    Preparare la scena per una falsa bandiera?Presidente polacco:
    se Putin utilizza armi di distruzione di massa in Ucraina, la NATO dovrà pensare seriamente a cosa fare.

    Devi avere un QI inferiore a 100 per non vedere cosa sta succedendo.

    Lo storico ed esperto di Russia Gilbert Doctorow punta nella stessa direzione :

    Attenzione: è “molto probabile” che gli Stati Uniti stiano ora per effettuare un’operazione ‘falsa bandiera’ in Ucraina in cui accuseranno i russi di utilizzare armi chimiche.


    Alcuni lavoratori dell’aeroporto civile Galileo Galilei di Pisa ci hanno informato di un fatto gravissimo: dal Cargo Village sito presso l’Aeroporto civile partono voli “umanitari”, che dovrebbero essere riempiti di vettovaglie, viveri, medicinali e quant’altro utile per le popolazioni ucraine tormentate da settimane da bombardamenti e combattimenti. Ma non è così!
    Quando si sono presentati sotto l’aereo, i lavoratori addetti al carico si sono trovati di fronte casse piene di armi di vario tipo, munizioni ed esplosivi.
    Una amara e terribile sorpresa, che conferma il clima di guerra nel quale ci sta trascinando il governo Draghi.
    Di fronte a questo fatto gravissimo, i lavoratori si sono rifiutati di caricare il cargo: questi aerei atterrano prima nelle basi USA/NATO in Polonia, poi i carichi sono inviati in Ucraina, dove infine sono bombardati dall’esercito russo, determinando la morte di altri lavoratori, impiegati nelle basi interessate agli attacchi.


    da : https://www.maurizioblondet.it/biden-ha-annunciato-la-fornitura-di-nuove-armi-allucraina-false-flag-in-vista/

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  5. Stavo pensando in questi giorni proprio a ciò: al fatto che l'umano ha sempre bisogno di odiare.
    Ho in mente da giorni infatti un articolo che voglio scrivere, poi lo mando a Roberto e se vorrà lo pubblicherà, comunque Piero ha anticipato alcuni pensieri che avevo già in testa.....non credo sia contatto telepatico, ma semplice constatazione dei fatti sotto gli occhi, dato che né io nè il mio concittadino abbiamo gli occhi foderati di salame.
    Un saluto a Piero e complimenti per il video.

    Zenzero

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  6. Sì vabbè, però parappe'parappo', kippl kippl, ma..... L'uomo è una bestia, come giustamente sentenzio' Giorgio Bracardi, uno dei massimi filosofi contemporanei. Provare per.... Ridere.fino alle lacrime. Digitate frates.

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  7. Nel commento precedente non ho risposto all' anonimo e al suo " divide et impera".

    Stiamo attenti a non cadere nell' ovvio delle frasi fatte , il divide et impera deve avere dei distinguo.
    Qui si tratta di vedere solo la questione sotto l' aspetto sociale ; il contrario del divide et impera cos'è? Il pensiero unico? Non ne abbiamo avuto abbastanza negli ultimi decenni ( e ancora di più 2 anni ) del pensiero unico?

    Qui si tratta del contrario , di affermare in qualche modo la propria individualità ( anche di gruppo che si riconosce in certi valori , simboli , bandiere ) , quello che stanno cercando di toglierci togliendoci le pulsioni naturali , un po' come preferire di vedere un porno invece che fare l' amore con una persona.
    Io diffido di chi reprime le proprie le pulsioni , lo ritengo socialmente MOLTO pericoloso ; il calcio , come altre manifestazioni di massa , fino alla fine degli anni 90 ha avuto una funzione sociale ( depurata dagli idioti e intrallazzatori vari che ci sono sempre in tutte le epoche storiche )
    Il calcio è morto quando è entrata la tecnologia , quando per entrare devi passare davanti a una telecamera o farti scansionare in un tornello dove vieni immediatamente individuato , è morto con l' invasione della TV che lo ha fatto diventare uno strumento utile a se stessa , con lo spalmamento delle partite ( un tempo giocavano tutti alla domenica allo stesso orario) , con la VAR , con l' aver reso disumano o transumano uno sport che fa dell' agonismo , degli errori , e delle pulsioni ( mi piace questo termine in senso positivo ) la sua bellezza.

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    1. ... non solo il calcio è stato rovinato dalle TV, prendi, ad esempio, la pallavolo che con l'eliminazione del cambio palla senza punto, i quattro tocchi, il poter giocare anche col piede (in certi momenti) è diventata una buffonata inguardabile.
      Tornando al calcio, la tessera del tifoso è stata l'inizio della schedatura ... anche io, come te, non rinnego nulla dei miei trascorsi da tifoso e, sempre, come te, fuggo da chi vuole eliminare le pulsioni.
      I miei figli hanno avuto armi giocattolo, hanno fatto a botte con i coetanei, hanno fatto le loro "belinate".
      Esattamente come me e quelli come noi ...
      Né i miei genitori prima, né io e mia moglie dopo, abbiamo mai preso le loro parti.
      Come facemmo noi, erano e sono faccende che devono risolversi tra loro.
      Serve a diventare adulto
      Saluti
      Piero zeneixe

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