venerdì 18 marzo 2022

Tempi di guerra e tempi di pace sono cose diverse

Picindolor: A Taranto un gruppo di persone ha accolto a sassate e insulti una fregata della Marina Militare di passaggio nel Mar Piccolo. Direi che il clima è sempre più disteso.

Beniamino G: Quando lo riprendiamo ‘sto stato e mandiamo tutti quelli del governo criminale ai lavori forzati, è sempre ora!

Ame 8: Hanno fatto bene, la guerra la vogliono i politici, gli uomini di potere, non siamo più nel 15-18, siamo nel 2022 e si può dire NO anche se porti una divisa. Molti di loro sono più guerrafondai di quei cessi seduti nella poltrona.

Vezio Buiano: Non dovrebbero insultare i marinai, che non hanno colpe in sé, ma il governo e i politici, che hanno creato questa situazione. Così è troppo facile!



Chonny19: Da quando hanno abolito la leva, i giovani non hanno più ideali: cocchi di mamma cresciuti tra coccole e video Games e queste sono le conseguenze. Rispetto e dignità…zero.

Alberto: Non ci rappresentano più, si sono delegittimati divenendo solo rappresentazione di un potere malato e nelle mani della finanza.

Giuseppe Maresca: Ai tempi del militare ero di base a Taranto, quante volte siamo passati di lì, sempre trovato la folla che ci salutava, noi schierati sul ponte di volo. Sempre peggio, questo Paese sta morendo.

Lukas: Grazie a questo Governicchio, grazie a ignoranti assoluti pericolosi quali of maio, grazie ai giornalisti di propaganda (vere puttane da due soldi) e grazie alla Verità, che la gente oggi invece sa benissimo, il nostro esercito/marina/aeronautica si becca quello che è: il giusto!

12 commenti:

  1. ... che dire ? Dai frutti li riconoscerete ...
    Saluti
    Piero zeneixe

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  2. Perché il soldato non ha colpa?è lui che fa la guerra, può dire di no.

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    1. Esatto , condivido , come il poliziotto o il carabiniere che manganella i manifestanti e si nasconde dietro " obbedivo agli ordini "

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    2. chiunque che fa il militare di professione , entra in una divisa. se spari in quella divisa non spari all' uomo che s' dentro , spari in quella disa e di chi c'e' dentro non me ne fregherebbe un bel nulla. pateva anche scegliere di fare il panettiere o li contadino .

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    3. Una quarantina d'anni fa (anni di Piombo) mi colpì uno slogan dei Radicali: "Sparano alla divisa. E dentro c'è un uomo!".

      Un concetto diametralmente opposto al tuo.


      E se aveste ragione tutti e due?

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  3. Guardando con occhio il più possibile distaccato alle sorti dei viventi sottovetro e sotto inganno, vien fatto di pensare che i nostri carcerieri soffrano di una forma di pazzia conclamata, che si aggiunge a strati di efferata crudeltà, ovvero totale indifferenza verso le sofferenze inflitte, che forse è la più atroce delle crudeltà. Ergo i nostri persecutori non hanno possibilità di ravvedimento, come non la abbiamo noi, che pervicacemente insistiamo a farci coinvolgere in questo orrendo gioco. Anche noi siamo pazzi, apparteniamo ad un altro tipo di pazzia. Non meno pericolosa. Non meno foriera di disgrazie. E di sventure.

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  4. Che palle...mi tocca ripetere la stessa cosa di 50 anni fa:
    chi esegue gli ordini è meno colpevole di chi gli ordini li
    impartisce tenendo il culo al sicuro nei Palazzi?...
    Chi non capisce questo può andarsene aff...o ! Punto.

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    1. Mi riallaccio al titolo da me scelto.

      In tempi di pace, il ricatto a cui un dipendente può essere sottoposto non va oltre la minaccia del licenziamento.

      Ma in tempi di guerra, il ricatto potrebbe andare oltre il licenziamento e il sottoposto essere minacciato di fucilazione.

      Se il dipendente si arruola di sua volontà, il problema non si pone, perché obbedirà sempre e comunque a qualsiasi ordine, ma se vi è costretto con la leva obbligatoria, potrebbe trovarsi in contrasto con la sua coscienza, rifiutare gli ordini e venire fucilato.

      Un meccanismo implacabile. Inesorabile.

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    2. Salve
      Sei rimasto un po' indietro. Non fucilano più nemmeno i traditori colti sul fatto.
      Il "nessuno tocchi Caino" ha ammorbato tutto.
      Quando la nave dove ero imbarcato è stata designata per andare il golfo Persico nel 1991, alcuni componenti dell'equipaggio hanno chiesto lo sbarco; tutti sono stati accontentati e prontamente sostituiti da altri.
      Saluti
      Piero zeneixe

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  5. Salve
    Ho rivisto il filmato relativo a questa nave e la nave non sta uscendo in mare aperto ma, bensì, sta rientrando in porto.
    In zona c'è il desueto Garibaldi ...
    Un saluto
    Piero zeneixe

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    1. La domanda corollario che mi frulla in testa, perché mi riguarda sul piano etnico, è come mai i pugliesi riescono a tirare sassi a un mezzo militare, mentre i friulani non ci sono mai riusciti?

      Eppure, di caserme e servitù militari ne abbiamo a iosa!

      Sarà l'abitudine storica alla sottomissione?

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