martedì 10 maggio 2022

In esplorazione, in un nuovo tratto del fiume


Ho aspettato che il tempo volgesse al bello, e oggi sono andato al Tagliamento, stando però attento a non impantanarmi con la macchina. Gli schizzi di fango li avevo messi in conto, e infatti, prima di far salire i prossimi clienti, dovrò darle una ripulita. Dunque, è la seconda volta che vado lì, la prima essendo stata pochi giorni fa, insieme a mia figlia. Ma stavolta, arrivato in fondo allo sterrato, ho svoltato a destra, parcheggiando più lontano dal luogo dove Orsetta aveva lasciato la sua macchina. Il fiume l’ho raggiunto in men che non si dica, con i cespugli di pioppo in pieno sviluppo, su cui ho visto due crisomelidi, in due posti diversi. Ero lì per i gruccioni, e quei bellissimi coleotteri li ho lasciati perdere. Sulla riva del corso d’acqua, le onnipresenti garzette, qualche cormorano in volo, un paio di germani reali maschi, cornacchie a volontà, ma prima del letto fluviale, nella boscaglia, capinere, rigogoli, usignoli, tortore, luì piccoli e strillozzi, questi ultimi nelle zone più aperte. Mentre gli acquatici si allontanavano vedendomi arrivare, i silvicoli continuavano imperterriti nei loro canti territoriali, non costituendo, per essi, alcun pericolo. Ma io ero lì per i gruccioni, che all’inizio non si erano appalesati. Ma poi, ecco il loro caratteristico canto, emesso sia in volo, sia da posati. Spostatomi di un centinaio di metri più a nord, ecco uno stormo di una mezza dozzina di Merops apiaster. Se ci sono gli adulti, ci sono anche i nidi, ho pensato. E infatti! Li ho raggiunti alla fine, i nidi, alcuni appena abbozzati, ma altri operativi, con forse qualche adulto in cova, giacché non vi scorgevo il fondo. Ho dovuto attraversare la bassa corrente del fiume, inzuppando calzini e scarponi, ma ne valeva la pena. Tornerò, ma prima devo procurarmi un treppiede, con vite universale, perché quello che ho va bene solo per il teleobiettivo, e io, davanti all’imboccatura dei nidi, voglio posizionare la fototrappola.


7 commenti:

  1. Salve
    Devo ancora vedere il filmato ma già lo scritto mi ha appagato
    Un saluto
    Piero zeneixe

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  2. Mi scusi Freeanimals
    Se la scoccio ma e*da tempo che glielo volevo dire
    ma non può visitare qualche altro fiume ? Glielo dico xche 'a me sto tagliamento fa venire sempre in mente pasolini ( quell' infame) e le sue "prodezze"
    Sono posti rovinati da quel depravato
    Io dopo aver visto 10 minuti di * salo le 100 giornate di sodoma " volevo fare qualche rastrellamento in parlamento
    Li mortacci vostra e della vostra repubblica delle banane
    Rendevano omaggio a sto pervertito pedofilo Omosessuale adescatore di minorenni roba da matti

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    1. E' un'ottima domanda, invece!

      Non lo dico per campanilismo, ma il Tagliamento è un fiume speciale, e non ce n'è uno simile in tutto il mondo, poiché è un fiume alpino a carattere torrentizio.

      Il che lo rende importante dal punto di vista della biodiversità.

      Certo, ci sono altre zone che hanno una forte presenza di avifauna, come per esempio l'Isola della Cona, in provincia di Gorizia o, più lontano, il delta del Po, in provincia di Rovigo, ma in entrambi i casi è troppo lontano per me. Al Tagliamento ci arrivo in 10 minuti.

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  3. SE QUESTO E' IL TAGLIAMENTO A MAGGIO SIAMO ALLA FINE.

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    1. Ma no, è sempre così.

      E' la sua particolarità di "fiume alpino a carattere torrentizio".


      Tuttavia, anche al Tagliamento si è sentita la siccità. Tanto è vero che le sanguinerole che si trovavano alla base del pilone dell'alta tensione, sono tutte morte, mangiate dagli ardeidi, tranne quelle che sono riuscito a salvare.

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  4. "La rana in Spagna gracida in campagna....." tormentone da My Fair Lady, film musical anni 60, una pizza. Anche in Spagna l'acqua sta finendo, un'altra annata così, dicono gli esperti, e sarà il deserto. Non solo virus, non solo vaccini, non solo guerre. Gli avvisi di sfratto si fanno sempre più pressanti. Oggi pomeriggio, percorrevo in scooter(di nacosto ai medici), lo stradone che porta alla scuola elementare. Dovevo ritirare il nipotino. Ormai viaggio sul piede dei 40,massimo 50 orari. Se vai così piano ti ammazzano,li hai tutti alle mele del sedere, che ti spronano, ti spingono, inclui i vettovagliatori ciclisti, quelli con pedalata assistita. È l'ora di scendere.

    Onore a Roberto, per la competenza, la passione, la tenacia, la premura per le vestigia, o quasi, del mondo animale selvatico. Molti animali, ormai, si sono o si stanno inurbando. Non mi sembra un bel segnale.

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    1. Animali sinantropi, cioè quelli che scelgono di vivere in città insieme agli uomini, sono sempre esistiti, a cominciare dal ratto, diventato nostro "alter ego".

      La convivenza non è mai stata facile (vedi i cinghiali di Roma).

      Già è tanto se la gente tollera quelli che hanno lo status di domestici.

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