mercoledì 11 maggio 2022

Un mercoledì da gruccioni


Il capanno era a circa cinque metri dall’albero che il giorno prima veniva usato come posatoio da una coppia di gruccioni, ma da un’altra finestrella riuscivo a tenere d’occhio la fototrappola, su treppiede, messa davanti a tre fori nella parete sabbiosa del fiume, a cui sempre il giorno prima avevo visto che i gruccioni si aggrappavano per scavare la tana. Risultato: sull’albero si è posato per tre secondi un solo esemplare, senza darmi il tempo di inquadrarlo e di mettere a fuoco, mentre ai tre fori nella sabbia nessun gruccione ha avuto il coraggio di avvicinarsi. L’ingombrante presenza del capanno e il treppiede con la fototrappola rappresentavano elementi di disturbo tali da non permetter loro di avvicinarsi tranquillamente. Tuttavia, non è sempre così, e il capanno a volte non dà agli animali selvatici alcun fastidio. 



Posto che andrebbe lasciato molti giorni, onde vincere la loro naturale diffidenza, stamattina si è verificato il miracolo di una garzetta che mi è passata a tre metri di distanza. E’ arrivata silenziosamente da dietro e per caso l’ho vista, mentre mi zampettava vicino, intenta a smuovere il fondo ricoperto di alghe, per farne venire fuori piccole prede. L’ho ripresa solo da dietro, mentre si allontanava dal capanno, e solo perché avevo il teleobiettivo già puntato in quella direzione. Questo avveniva dopo che alle 9.35 una macchina con tre donne a bordo si è fermata vicino a dove avevo parcheggiato la mia. Quando ho visto che piantavano l’ombrellone, ho capito che non se ne sarebbero andate tanto presto. Ma come! Un mercoledì? Di solito, il Tagliamento viene utilizzato come spiaggia il sabato e la domenica. Io ero arrivato alle 8.30 e me ne sono andato alle 11 e mezza. Tre orette.



Il fatto che la garzetta sia passata vicino al capanno, dopo che le donne si erano installate, a circa un centinaio di metri, sta a significare che, se l’essere umano sta fermo, dopo un po’ viene accettato come facente parte del paesaggio, ma se deambula gli animali sono costretti ad aumentare la distanza di sicurezza tra loro e noi. Tanto è vero che, per una quindicina di minuti dopo l’arrivo delle bagnanti, i gruccioni sembravano svaniti nel nulla, ma poi, piano piano, hanno ricominciato a farsi vedere e sentire.


Alle 11.30, come detto, pur sapendo che la fototrappola anche stavolta aveva fatto cilecca, per mancanza di soggetti da fotografare, ho preso armi e bagagli e me ne sono tornato verso la macchina. Per far ciò, dovevo attraversare il fiume dove l’acqua era più bassa, ma stavolta avevo gli stivali, a differenza di ieri che avevo gli scarponi. Passando vicino alle tre amiche, distese in costume da bagno sulle sedie a sdraio, una mi chiede, con accento veneto:


- Scusi, sono curiosa, ma lei cosa faceva dentro la capanna, cacciava o faceva foto?

- Mi vede armato di fucile?

- Magari dentro le borse…

Capendo che stava parlando di macchine fotografiche, le rispondo:

- Ne ho due.


E proseguo spiegandole che avevo fatto un centinaio di foto (in realtà, meno) e che il mio obiettivo erano quei variopinti uccelli africani che vengono a nidificare in Italia e che non potevano non aver visto volteggiare sopra le loro teste. Le due amiche, che non prendevano parte alla conversazione, le sentivo ogni tanto esprimere apprezzamento per ciò che stavano imparando. E allora, ho ripetuto il nome degli uccelli variopinti: gruccioni, che nessuna di loro aveva mai sentito nominare. E poi, la garzetta, quel piccolo, elegante airone bianco che molti scambiano per un gabbiano.

- Buona continuazione, concludo io, quando mi era parso che la conversazione dovesse finire.

- Buona giornata, conclude lei. 

Il tutto avveniva a debita distanza, secondo le nuove consuetudini antipandemiche, con modi affabili e cortesi. Faceva già caldo e la mia macchina era il classico forno. 

11 commenti:

  1. Bellissime foto. E bell'articolo
    Un saluto
    Piero zeneixe

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio Piero, sei sempre molto gentile, ma secondo il parere dell'esperto, un nostro utente del blog di nome Francesco, in realtà sono piuttosto scadenti.


      Mi ha dato dei consigli tecnici, che cercherò di seguire.


      Due foto, la prima e quella del cavalletto, sono sfocate, ma le ho pubblicate deliberatamente perché in sintonia con il testo.

      Elimina
  2. In agosto dello scorso anno mi sono fatto una decina di giorni di vacanza fra Montignoso e Cinquale , nella riviera apuana.
    Non distante dalla casetta che avevo affittato e su indicazione del simpatico proprietario c' era una vasta area naturalistica con laghetti e zone protette.
    Più volte , nei giorni che sono stato lì , ho fatto lunghe passeggiate col mio cane lungo tutto l' anello perimetrale, a volte anche arrivando al mare , che distava 5 km.
    Mi è capitato più volte di vedere appassionati di birdwatching appostati in varie postazioni , li vedevo all' andata e al ritorno , dopo 1 o anche 2 ore erano ancora lì.
    Che dire , complimenti per la pazienza , siete da ammirare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bevo raramente il caffè (ai cardiopatici è sconsigliato), ma quella mattina mi ero fatto un caffellatte, con latte di soia, ovviamente.

      La caffeina, unita all'eccitazione di riuscire a fare la foto.....del secolo, mi hanno tenuto occupato per tutte le tre ore in cui sono stato dentro il capanno.

      Sbirciavo su tutti i lati, continuamente, onde tenere sotto controllo sia la zona sassosa, alle mie spalle, sia quella cespugliosa, dove andavano a posarsi i gruccioni.

      Solo in un'occasione ho visto una coppia di limicoli, ma erano lontani e probabilmente si trattava degli imprendibili corrieri piccoli.

      Elimina
  3. Scusi Freeanimals ma mi ha richiamato alla mente quell'italiano che si fa chiamare "genly perv" e va proprio lungo i torrenti con le bagnanti che lo guardano
    Comunque quegli uccelli li sono delle mie parti
    qui ce ne stanno una quantità industriale fischiano di continuo rompono le palle xche oltre che a fischiare alcuni di loro picchiano contro gli alberi credo siano dei picchi sembrano dei tamburelli
    Interrompono il silenzio dellea foresta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dire "foresta silenziosa" è un ossimoro.

      Comunque sì, quelli che...tamburellano sono della famiglia dei picchi, e il loro tamburellare ha due significati: la costruzione del nido all'interno dell'albero e l'avviso ai propri conspecifici che quel territorio è già occupato.

      Esattamente come il canto degli altri uccelli, che serve a far sapere ai membri della propria specie di girare alla larga.

      A un appassionato ornitologo, sentir dire che gli uccelli "rompono le palle", fa nascere un sorriso di compatimento.

      Non è il mio caso, giacché anche se lei è indifferente alla bellezza dell'avifauna, l'apprezzo per altri motivi.

      Elimina
  4. Mica i canti sono tutti uguali
    A volte sono talmente soavi che manco li senti
    Altre volte sono disperati e ripetitivi (aquila)
    Altre volte troppo alti
    A volte come i picchi e'l'acustica del luogo che li frega
    rimbomba tutto
    ci sta l'eco ecc ecc

    RispondiElimina
  5. Esempio quello bianco che credo sia l'airone ha un verso brutto da cornacchia sembra che ti mandi a quel paese
    E'inavvicinabile anche in volo devia la traiettoria
    ma li dipende forse dal fatto che ha paura dei Khmer
    I khmer girano di notte con le torce da speleologo illuminano a giorno
    hanno una potenza fuori legge
    Sul fiume vederli girare di notte sui loro barchini e*uno spettacolo
    Questa gente sarà povera ma vive in posta da Ufo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Citazione:

      "ha un verso brutto da cornacchia"



      Confermo. Ho sentito l'altro ieri per la prima volta il verso della garzetta ed era proprio sgraziato, a differenza delle sue eleganti movenze.




      Citazione:

      "anche in volo devia la traiettoria"


      Confermo anche questo. Per due volte ho visto l'airone cenerino fare inversione a U, volando basso, nel momento in cui si era accorto della presenza della foto trappola.

      Elimina
    2. Si però questi posti non fanno testo perché'questi posti sono una Sciagura per gli animali
      Qui i Khmer sono tremendi mangiano tutto
      peggio di loro ci sono solo i vietnamiti ancora più selvaggi
      Girano tutta notte tutto il giorno non li senti arrivare anch' io devo stare attento
      A volte mi giro e mi ritrovo una barca piena di marocchini che mi guardano nuotare

      Elimina
    3. Tutto il mondo è una sciagura per gli animali e lo sarà finché esisterà la specie Homo sapiens.

      Elimina