domenica 15 maggio 2022

Una domenica di horsewatching


Alle sette e mezza è arrivata la prima macchina, ma per fortuna se ne sono andati, i due bipedi e il loro cane, in direzione opposta a quella dove mi trovavo con il capanno. Alle otto è arrivata la prima lepre, e per sfortuna avevo il teleobiettivo puntato in un’altra direzione, sporgente attraverso un’altra finestrella. E’ scesa sulla riva, ha bevuto, è subito risalita e se n’è andata lontano dalla mia postazione. Allora, ho pensato che non valeva la pena spostare il treppiede, ché tanto la lepre non sarebbe tornata indietro, ma alle otto e un minuto, ecco che arriva un’altra lepre, provenendo dalla stessa direzione, ma senza scendere a bere e seguendo le tracce della prima. 



I gruccioni, come al solito, sempre diffidenti. Mai ‘na gioia, con loro! Maggiore fortuna ho avuto con la garzetta, sempre la stessa dei giorni scorsi, che, evidentemente, è abitudinaria. Veniva da nord, non mi ha colto di sorpresa, perché l’ho vista da lontano, e ho fatto in tempo a posizionare il treppiede, scattandole alcune foto. Stessa tecnica di pesca: con una zampa muove il fondo ricoperto di alghe, osservando attentamente e stando pronta a fiocinare qualsiasi cosa di commestibile dovesse saltar fuori dalla melma. E’ venuta avanti così, badando a pescare, finché un certo punto è volata via senza un motivo apparente, o forse perché disturbata da altri bipedi arrivati per prendere il sole. 



La domenica, in quel tratto di fiume, non è la giornata migliore per fare foto agli uccelli, poiché come se non bastasse la presenza ingombrante del capanno, che già di per sé provoca diffidenza nella fauna selvatica, ci sono anche i villeggianti armati di sedie a sdraio, teli da mare e panieri con le vivande, che si posizionano secondo criteri prossemici, cioè il più lontano possibile gli uni dagli altri. Nessuno ha fatto caso al mio capanno, rimasto in loco dalle sei e mezza fino alle dieci e mezza, quattro orette, stavolta. Il sole cominciava a picchiare e c’erano dei tafani che si posavano dalla parte esterna del telo. Nel cielo, aerei impegnati a rilasciare le solite scie chimiche, qualche cormorano in volo e ballerine bianche sfuggenti e imprendibili. 



Niente gabbiani, oggi, ma lunghe telefonate con un utente del blog, Francesco, esperto fotografo che mi dava consigli on line, poiché all’inizio, appena predisposto il teleobiettivo, mi sono accorto che la macchina non scattava foto. Sul display compariva una finestrella che perentoriamente m’invitava ad intervenire sul diaframma, e mentre io trafficavo per far sparire la finestrella, dovevo anche tenere avvicinato all’orecchio il cellulare attraverso cui Francesco mi dava disposizioni sul da farsi. Alla fine, considerato che, tra una telefonata e l’altra, lui, a casa, consultava il libretto d’istruzioni della Nikon, è successo che per ogni scatto ottenevo due foto identiche, una in JPG e una in Raw (NEF). La differenza è che quelle in JPG, leggere da caricare, non sono modificabili, mentre con le Raw si può lavorare in ambito di fotoshop. Non è il mio caso, ma per Francesco è ordinaria amministrazione. C’è tutto un mondo, dietro ogni foto, un mondo per me inesplorato. Insomma, l’importante è che i risultati alla fine ci siano e, soprattutto, che le foto siano di vostro gradimento. Che ne dite di questa, con la garzetta in posizione plastica, mentre sta per catturare una preda?

13 commenti:

  1. ... molto bella la foto della garzetta; rende proprio l'idea del movimento.
    Un saluto
    Piero zeneixe

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    1. ... segnalo la sua molestia sessuale :-)))
      Un saluto
      Piero zeneixe

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  3. Senza offesa ma per me il cervello del Freeanimals e' un mondo inesplorato
    se ama così tanto gli animali xche non fa volontariato in una qualche associazione per salvaguardare gli animali selvatici
    Vederla lì 'in un capanno rischiando di passare per un guardone per vedere una lepre e 2 uccellini comuni e' troppo limitativo
    Non dico di fare la vita di "
    YoungBlood youtube" un australiano che fa una vita da sogno o
    " finnsnow youtube" o
    "jump in plce youtube" ecc ecc
    ma spingersi oltre il Tagliamento sarebbe cosa buona e giusta
    E'anche vero che i Greci dicevano che per trovare la felicità bisogna trovare quello a cui si e'piu portati
    La propria vocazione
    con la parola EUDAIMONIA i greci volevano intendere lche la felicità lo scopo della vita li si ottengono trovando il lavoro che vi piace l*attività che vi piace
    C:e*chi fa il pizzaiolo ma e'portato per fare l*artista o chi fa l'operaio e invece e*portato per fare il musico

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    1. Zeiss Ikon era il nome della marca della macchina fotografica a obiettivo fisso che mio padre mi faceva usare quando avevo otto anni.

      I miei soggetti erano coniglietti, porcellini d'India, cuccioli, cagnolini e gli uccellini che comprava da un uccellatore nostro vicino di casa, compresi crocieri, upupe e ciuffolotti.


      Poi, verso gli undici anni, munitomi, come tutti gli altri compagni di scuola, di una canna di bambù e di una lenza, i soggetti delle mie fotografie divennero scardole, sanguinerole, persici sole.

      Si chiama "imprinting", oppure, se preferisce "ritorno all'infanzia".


      Sto chiudendo il ciclo della mia vita.

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  4. La giunonica ragazza di cui alla foto numero tre, ostenta un bikini maliziosetto, posto si intravede sotto la mutanda la spacca del burroso naticone. Anche i più motivati naturalisti, non possono fare a meno di buttarci l'occhio. Quoto anche io questa foto, per ne fonte di memories, ricordi.... Provo stizza per quei due bietoloni che si fanno strascicare da dei poveri cavalli, per giunta sull'acciottolato. Ma che cacchio di sport è? Provai una volta da giovane, mai più fatto, mi sembra un passatempo cretino spacciato per sport.

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    1. Salve
      Come dissi nel mio secondo video ho praticato escursionismo a cavallo per anni nello splendido scenario della Garfagnana. Addirittura un anno ho passato la mia licenza estiva in una pensione vicino al maneggio dei miei amici Mauro e Alessio. Ero tutt'uno con loro e con i cavalli.
      Un'esperienza che mi ha arricchito e dato davvero tanto.
      Non vi è proprio nulla di cretino, questo non esclude che qualche cretino possa provare questo sport ma, in quanto tale (, cretino/a) smette dopo un paio di uscite.
      Un saluto
      Piero zeneixe

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    2. Citazione Mauro:

      "per giunta sull'acciottolato"



      E' la prima cosa che ho pensato anch'io: si fa fatica a camminare sui sassi, con qualsiasi tipo di calzatura. Figuriamoci un cavallo ferrato!




      Citazione Piero:

      "smette dopo un paio di uscite"


      Io ho smesso dopo un paio di uscite perché non trovavo giusto gravare del mio peso delle povere bestie schiave che l'unica cosa che volevano era rientrare in stalla.

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    3. ... in questa mia esperienza questo non si è mai verificato.
      Addirittura i cavalli si comportavano con noi tre come cani affettuosi e, quando in certi luoghi incantevoli, partivano al galoppo dopo che gli avevamo parlato nell'orecchio, erano gli animali più felici del mondo.
      Liberissimo di non crederci ma era, oggettivamente, così.
      È stata una fruttuosissima "per terapy".
      Poi, sicuramente, in altri posti i gestori di saranno comportati male ma non dove ero io
      Un saluto
      Piero zeneixe

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    4. Citazione:

      "Liberissimo di non crederci"



      Ci credo, ci credo!


      Penso che dipenda dall'ora del giorno. Se i clienti escono con i cavalli al mattino, gli animali sono ben contenti, ma se escono la sera, dopo che per tutto il giorno hanno scorrazzato in giro gente, sono stanchi.

      A me è capitato il tardo pomeriggio ed è stata una sgradevole sensazione.

      I cavalli si fermavano ogni momento e giravano la testa indietro come per vedere da lontano la loro amata stalla.


      Mai più, mi sono detto, quella volta.

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    5. ... nel maneggio dove sono stato, i cavalli uscivano solo di pomeriggio. Anche nei festivi.
      In inverno, addirittura solo il fine settimana.
      Un saluto
      Piero zeneixe

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  5. Azzz ho sollevato un vespaio col mio commento sui cavalieri fluviali, e sulla equitazione in generale. Non era mia intenzione offendere nessuno, anche se non ho mai sentito dire di un cavallo che proponesse o pretendesse di esser cavalcato da un umano, sempre il contrario. Inoltre quei due bietoloni della foto sono quasi più grandi e pesanti delle loro cavalcature........

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    1. Erano un uomo e una donna e sono passati lentamente sotto gli occhi dei primi bagnanti.


      Riguardo allo scambio di battute tra me e Piero, non c'è problema. Ha ragione anche lui perché a stare sempre chiusi in stalla, dopo un po' si stufano e sono ben contenti di uscire a sgranchirsi le zampe.

      A me capitarono cavalli stanchi, che guardavano indietro e comunque ero già predisposto a sentirmi a disagio gravandoli del mio inutile peso.

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