Fonte: Jeda News
Il popolo
italiano è vessato e continuamente preso in giro, ma nonostante ciò
non reagisce né reagirà mai. Questo, la politica lo sa e ne
approfitta. Ecco perché non ci
sarà mai la rivoluzione in Italia. Per fare la
rivoluzione ci vogliono degli elementi imprescindibili: onestà
intellettuale e gente genuina, rinuncia
all’individualismo, defezione
completa dai partiti politici e dal vecchio sistema, una fame
insopportabile e diffusissima, volontà
di combattere lo stato criminale con gli stessi metodi usati
dalla polizia per combattere il crimine. Se lo stato è
criminale, come tale va trattato e chi fa la rivoluzione dovrà ben
distinguersi dall’esser criminali. In quanto in Italia tra ciarlatani, truffatori, falsi paladini della giustizia,
ecc. ecc. non si sa più a chi e a cosa affidarsi, va da se che in
questo clima nessuna rivoluzione è o sarà possibile!
Qui non cambierà mai
nulla anche perché c’è:
- la mancanza di
una vera coscienza di classe per opporsi agli attacchi del potere;
- la mancanza di
una vera cultura rivoluzionaria in grado di mettere a fuoco istanze e
obiettivi concreti;
- il carattere
spesso poco organizzato e improvvisato delle manifestazioni.
- l'intrinseca inefficacia e debolezza di queste manifestazioni: le vere
rivoluzioni della storia sono sempre state illuminate e guidate dagli
intellettuali capaci di rivoluzionare il pensiero e il sistema.
Oggi la vera
rivoluzione di cui abbiamo bisogno non è tanto e solo quella di
rivoluzionare un vecchio sistema, ma
soprattutto quello di sconfiggere la corruzione.
E’ altresì vero che un pensiero innovativo e rivoluzionario in
grado di abolire alla base il sistema si porterebbe via anche la
corruzione. Ma per realizzare una rivoluzione di tal genere c’è
bisogno della genuinità degli elementi militanti. Nessuna
rivoluzione è possibile se non si ha questa genuinità salda e ferma
degli elementi. Gli
elementi militanti dovranno avere i seguenti valori imprescindibili:
genuinità, coerenza e coraggio. Sono illusi
coloro che credono che la rete serva o possa servire da sola per
realizzare la rivoluzione.
Le grandi rivoluzioni della storia si sono sempre realizzate lungo i
canali più concreti del collettivismo. Nascondersi dietro un mouse
non servirà a realizzare nessuna rivoluzione.
Col fine di adoperarsi
a realizzare la rivoluzione è imprescindibile guardarsi in faccia
l’uno con l’altro militante reciprocamente. Nessuno speri che possa
realizzarsi una rivoluzione al telefono: pura fantasmagoria! Il
rivoluzionario militante è colui che ha scelto di andare contro il
pensiero unico voluto dal sistema e dilagante tra i militanti del
sistema. Va da sé che chi è rivoluzionario si oppone ed è
alternativo a questo pensiero unico. Inutile
nascondere o dimenticare che il numero dei militanti partecipanti
alla rivoluzione è di fondamentale importanza. Gruppi minoritari non
vanno da nessuna parte. La rivoluzione ha bisogno di un movimento di
massa.
E’ urgente abbattere
e combattere la “cultura” trash.
siiiiiih....in italia ? massa bu bu quante corna CIAi lassù? Io sono arrivata alla conclusione che la castagna dal fuoco i krumiri kapò se la devono togliere individualmente...io lotto solo per Me ora...ho una Vita sola e non posso perdere tempo a lottare per i morti che non se ne sono neanche accorti, ma puzzano ! Chi vuole "cristo", se lo freghi...E Noi Quattro Gatti Vegani Animalisti,
RispondiEliminaci tocca miagolare fra di noi 7 milioni su 60, l'11,66666666666%. Il conto l'ho fatto con la calcolatrice, ovviamente ah ah ah
Tremate, tremate gli Atei Animalisti Vegani Lao Tzuiani all'erta stan !
Monia
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