mercoledì 4 maggio 2016

La liberazione del cavallo dalla schiavitù


Fonte: TGcom24

Cavalli, muli e gli altri equini sullo stesso piano giuridico di cani e gatti, vietando la macellazione e il consumo della carne. E' con questo scopo che è partita la raccolta firme per la proposta di legge avanzata da Michela Brambilla e alcune associazioni a tutela degli equidi. "E' tempo di rinnovare un patto antico, - spiega l'onorevole Brambilla. - L'uomo, mostrando il peggio di sé, ha tradito l'amico che gli offriva se stesso in battaglia, per il duro lavoro dei campi, come mezzo di trasporto. 

 
Oggi il cavallo continua a essere sfruttato in mille modi: nei circhi, negli ippodromi ufficiali, nelle corse clandestine, sui sampietrini dei centri urbani, nei palii. E l'Italia vanta il triste primato di maggiore consumatore di carne equina in Europa: circa un chilo di carne all'anno pro capite". "Con la nostra proposta – continua Michela Brambilla – si scioglie definitivamente l'ambiguità che finora ha caratterizzato lo status degli equidi nel nostro Paese: a volte animale d'affezione, per lo più animale da reddito con tutti gli annessi e connessi legati a questa scomoda situazione. Ma le cose devono cambiare: il cavallo, l'asino, il bardotto, il mulo sono animali che danno e ricevono affetto e come tali devono essere trattati. A ciò provvedono le norme che abbiamo delineato, non solo mettendo gli equini sullo stesso piano giuridico dei cani e dei gatti e vietandone la macellazione e il consumo della carne, ma complessivamente rivedendo le norme che regolano le condizioni di vita di animali alleati dell’uomo da migliaia di anni".
 
Il testo, del quale Michela Brambilla è la prima firmataria, prevede innanzitutto il riconoscimento dello status di "animali di affezione" a tutti gli equidi. Con il divieto di macellazione, viene proibito anche l'uso in spettacoli contrari alla loro natura e in esperimenti scientifici. Vengono poi fissati criteri per la custodia e la cura degli equini, per evitare la detenzione in condizioni non adeguate. E' istituito un registro anagrafico degli equini presso le Asl che dia garanzia di tracciabilità e riconducibilità all'effettivo proprietario o possessore. Sono regolate le modalità di addestramento. Si aboliscono le aste di equini di proprietà delle Forze armate e di altri enti pubblici, che potranno essere affidati ad associazioni. Per gli equini anziani o malati sono previste convenzioni con strutture private. Si definiscono inoltre nuovi standard per i box (che devono avere dimensioni adeguate) e per la gestione dei cavalli (che hanno diritto di passare almeno due ore al giorno in un recinto erboso), abolisce i servizi di trasporto a trazione equina (come le botticelle), tutela le mandrie di cavalli selvaggi o rinselvatichiti. Sono infine introdotte sanzioni per chi viola la legge e il rafforzamento dell’istituto della confisca.

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