Fonte:
TGcom24
Cavalli,
muli e gli altri equini sullo stesso piano giuridico di cani e gatti,
vietando la macellazione e il consumo della carne. E' con questo
scopo che è partita la raccolta firme per la proposta di legge
avanzata da Michela
Brambilla
e alcune associazioni a tutela degli equidi. "E' tempo di
rinnovare un patto antico, - spiega l'onorevole Brambilla. - L'uomo,
mostrando il peggio di sé, ha tradito l'amico che gli offriva se
stesso in battaglia, per il duro lavoro dei campi, come mezzo di
trasporto.
Oggi il cavallo continua a essere sfruttato in mille modi:
nei circhi, negli ippodromi ufficiali, nelle corse clandestine, sui
sampietrini dei centri urbani, nei palii. E l'Italia vanta il triste
primato di maggiore consumatore di carne equina in Europa: circa un
chilo di carne all'anno pro capite". "Con
la nostra proposta – continua Michela Brambilla – si scioglie
definitivamente l'ambiguità che finora ha caratterizzato lo status
degli equidi nel nostro Paese: a volte animale d'affezione, per lo
più animale da reddito con tutti gli annessi e connessi legati a
questa scomoda situazione. Ma le
cose devono cambiare:
il cavallo, l'asino, il bardotto, il mulo sono animali che danno
e ricevono affetto
e come tali devono essere trattati. A ciò provvedono le norme che
abbiamo delineato, non solo mettendo gli
equini sullo stesso piano giuridico dei cani e dei gatti
e vietandone la macellazione e il
consumo della carne, ma complessivamente rivedendo le norme che
regolano le condizioni di vita di animali alleati dell’uomo da
migliaia di anni".
Il
testo, del quale Michela Brambilla è la prima firmataria, prevede
innanzitutto il riconoscimento dello status di "animali di
affezione" a tutti gli equidi. Con il divieto
di macellazione,
viene
proibito anche l'uso in spettacoli contrari alla loro natura e in
esperimenti scientifici.
Vengono poi fissati criteri per la
custodia e la cura degli equini,
per evitare la detenzione in condizioni non adeguate. E' istituito un
registro
anagrafico degli
equini presso le Asl che dia garanzia di tracciabilità e
riconducibilità all'effettivo proprietario o possessore. Sono
regolate le modalità di addestramento. Si aboliscono
le aste di equini
di proprietà delle Forze armate e di altri enti pubblici, che
potranno essere affidati ad associazioni. Per gli
equini anziani o malati
sono previste convenzioni con strutture private. Si definiscono
inoltre nuovi standard per i box (che devono avere dimensioni
adeguate) e per la gestione dei cavalli (che hanno diritto di passare
almeno due ore al giorno in un recinto erboso), abolisce i servizi di
trasporto a trazione equina (come
le botticelle),
tutela le mandrie di cavalli selvaggi o rinselvatichiti. Sono infine
introdotte sanzioni per chi viola la legge e il rafforzamento
dell’istituto della confisca.
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