Fonte: L'antidiplomatico
Il regime israeliano ha raggiunto un
accordo con il social network Facebook per bloccare e cancellare
tutti i contenuti ritenuti anti israeliani. Secondo quanto pubblicato dal
quotidiano britannico The Independent, che cita fonti israeliane, i
dirigenti di Facebook e delle autorità israeliane stanno elaborando
una legge che costringe ad eliminare da questo social tutti i tipi di
contenuti considerati anti-israeliani. Il quotidiano britannico ha riferito
che il più recente incontro tra funzionari israeliani e dirigenti di
Facebook comprendeva anche il
ministro degli affari legali del regime israeliano, Ayelet Shaked,
noto per le sue controverse posizioni e gli appelli per a commettere
un genocidio contro i palestinesi.
Fonti palestinesi riferiscono che già
prima che tale normativa entri in vigore, sono stati segnalati casi
dove Facebook ha rimosso contenuti critici al regime di Tel Aviv. Finora non si sa quando le nuove norme
entreranno in vigore, ma gli attivisti palestinesi avvertono che
questa misura limita fortemente la libertà di espressione del popolo
palestinese. Inoltre, ritengono anche che questa
normativa miri a censurare tutti i tipi di critica al regime
israeliano e non lasci che attivisti e cittadini utilizzino la
piattaforma di Facebook per mostrare al mondo le pratiche brutali e
la repressione che il regime di Tel Aviv attua contro i palestinesi. Non è la prima volta che il regime
israeliano sta cercando di forzare i social network per limitare la
libertà di parola: lo scorso dicembre si è saputo che i
rappresentanti di YouTube e Google si sono incontrati ed hanno
accettato di censurare il materiale critico contro il regime di Tel
Aviv.
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