Fonte: ANSA
Un controverso scrittore e
vignettista satirico giordano, Nahed Hattar, un ateo di origini
cristiane, è stato assassinato con tre colpi di arma da fuoco davanti a un tribunale del centro di Amman, dove doveva comparire per
avere pubblicato una vignetta considerata blasfema per l'Islam. Lo
scrive la britannica SkyNews. Il killer sarebbe stato
immediatamente arrestato, secondo la stampa locale. Hattar era stato
fermato il mese scorso, con l'accusa di avere condiviso su Facebook
una vignetta considerata offensiva per i musulmani. Dopo essere
stato interrogato, lo scrittore era rimasto in carcere con l'accusa
di "razzismo e settarismo", secondo l'agenzia ufficiale
giordana Petra.
Il pm di Amman,
Abdullah Abul-Ghanam, lo aveva inoltre incriminato per "insulto
alla religione", essendo proibito di "pubblicare materiale,
immagini o disegni con l'intenzione di colpire i sentimenti religiosi
e la fede". Hattar, considerato un sostenitore del presidente
siriano Bashar al-Assad, aveva postato sul social una vignetta,
intitolata "il Dio di Daesh", in cui si vede un combattente
dell'Isis seduto accanto a due donne che chiede a Dio di servirgli da
bere. La vignetta è un duro attacco contro i jihadisti
dell'Isis, accusati di volere un paradiso con Dio al loro servizio.
Un jihadista si trova a letto con due donne in una lussuosa tenda, e
Dio si affaccia dall'esterno, chiedendogli: "Buona giornata, Abu
Saleh, hai bisogno di qualcosa?". Il jihadista risponde: "Sì, Signore, mi porti un altro bicchiere di vino e chieda a Jibril
(l'arcangelo Gabriele) di portarmi noccioline. Dopo, mi mandi un
servitore eterno per pulire il pavimento e sparecchiare insieme a
lei". E poi aggiunge: "Non dimentichi di mettere una porta
davanti alla tenda, così la prossima volta bussa prima di entrare,
sua beatitudine". Secondo la traduzione in inglese di Anwar
el-Iraqi, l'analista per gli affari arabi del Clarion Project, nella
vignetta intitolata 'In Paradiso...' Hattar per ragioni di satira
modifica la parola 'Subnallah', cioè 'Gloria ad Allah' in
'Subhanekh' cioè 'Sua Beatitudine', una formula che può suonare
blasfema.
Hattar, viste le
reazioni innescate, aveva spiegato su Facebook che non intendeva
offendere i musulmani, ma semplicemente far capire come l'Isis "vede
Dio e il Paradiso".
Nessun commento:
Posta un commento