A volte mi rammarico del fatto che, pur
trovandomi in un paradiso tropicale con una fauna stupenda, non
riesca a trovare il tempo, la voglia o l'occasione di andare nella
foresta o nella boscaglia a cercare animaletti da fotografare.
Qualche cosa ho fatto, in tal senso, nei primi anni in cui venivo in
Madagascar, ma ultimamente, da quando faccio vita di coppia con Tina,
mi sono lasciato prendere dal solito tran tran quotidiano, né più
né meno di quello che mi succede in Italia. Fare la spesa, cucinare,
lavare i piatti, cercare una connessione internet che funzioni, sono
tutte cose che mi portano via del tempo e se sono impegnato a fare
tali cose, non vado in giro nelle foreste o nelle boscaglie. A tutto
questo si aggiunga la paura frenante di Tina ad inoltrarsi in luoghi
lontani dalla città, a causa della presenza, reale o immaginaria,
dei malaso, i banditi. Eppure, dieci anni fa, Tina non era così
paurosa. E' cambiata lei o effettivamente la criminalità è
aumentata in Madagascar? Io non ci tengo a sperimentarlo di persona e
se Tina dice che con il calare delle tenebre, che in quelle
latitudini si verifica immancabilmente alle sei di sera, dobbiamo
chiuderci dentro casa a chiave, io le do retta, senza obiettare.
Per
fortuna, in base al proverbio che se la montagna non va a Maometto,
quest'ultimo va alla montagna, a volte capita che sia la natura,
ovvero alcuni suoi splendidi rappresentanti, a venirmi a trovare. E'
il caso di un bel coleottero che è andato a posarsi sulle lenzuola
stese ad asciugare nel cortile dell'hotel Vahombe di Tulear.
Dall'aspetto si direbbe un carabide, ma siccome i carabi sono
coleotteri camminatori, mi riesce difficile credere che
quell'esemplare sia arrivato lì volando. Del resto, ci sono anche le
eccezioni.
Tanto per fare un esempio delle meraviglie che, in questo
caso sul piano entomologico, si possono vedere in Madagascar, ecco
una foto raffigurante un Trachelophorus giraffa e si capisce perché
lo abbiano chiamato così. Si trova allo stato libero nel parco di
Ranomafana e in quello di Andasibe Mantadia, ma è molto più facile
trovarlo sulle bancarelle di fossili, bigiotteria, artigianato e
minerali a riprova del fatto che l'uomo è un distruttore per natura,
un superpredatore che prima o poi dovrà affrontare una giusta Nemesi
per i disastri che sta combinando. Se per la pesca, almeno nei mari
occidentali, c'è un periodo di riposo imposto per legge, per la
raccolta di piccoli insetti tropicali non c'è limite e i raccoglitori, che poi
li venderanno a chi mette questi piccoli gioielli dentro sfere di
resina trasparente, andranno in cerca di tali meraviglie fino alla
loro totale estinzione. Così succederà che dovranno cambiare mestiere,
fino a quando la corda si spezzerà e la natura presenterà il conto.
Salatissimo.
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