martedì 27 settembre 2016

La genialità del prete contadino




Non mi sono ancora ripresa dalla notizia del gatto usato per creare una borsa, che poco fa mi imbatto in quest'altra: a Riparbella, in provincia di Pisa, hanno avuto la brillante idea di appendere dei poveri conigli alla facciata di una chiesa per spaventare i piccioni. Come potete vedere dalle foto (prese da quotidiani locali, ai quali va il mio sentito grazie) i corpi dei poveri animali dondolano a testa in giù, appesi per la zampe... Uno spettacolo quanto mai macabro e, soprattutto, privo di alcun senso logico, almeno per me! Da quando i piccioni sono spaventati dai conigli? Chi è il genio zoologo che è giunto a tale conclusione e chi il genio ideatore della localizzazione funambolica di questi piccoli animali, colpevoli solo di essere già morti, impagliati e quindi usati come "spaventa...piccioni"? Tra l'altro, beffa tra le beffe, sembra che gli autori del fatto non possano neanche essere puniti se realmente gli animali, nel momento in cui sono stati appesi, erano impagliati. E ci mancava pure che
li appendessero da vivi!



Così mentre da tantissimi mesi, ormai, alcune delle più importanti associazioni, che si battono per la difesa dei conigli, si sono unite insieme per sostenere un'iniziativa contro l'abbandono di questi piccoli amici e stanno facendo di tutto per il loro riconoscimento quali animali d'affezione, nell'ambito dell'iniziativa Coraggio Coniglio, da un'altra parte del Paese qualcun altro, invece, crede che si possano usare dei cadaveri a proprio piacimento. I volontari delle associazioni si autotassano, corrono qua e là, fanno mercatini per finanziarsi, insomma cercano in qualsiasi modo possibile di salvare il salvabile, mettendosi in gioco e donando il loro tempo  libero, pur di aiutare gli animali in difficoltà. Poi apri un giornale o un social e vedi queste immagini, che hanno un forte impatto diseducativo e rafforzano la convinzione, in chi purtroppo già ne è pieno, che l'antropocentrismo sia un diritto umano. Io personalmente spero che questa storia non finisca qui e che chi ha sbagliato venga punito. Forse non penalmente, ma che almeno venga riconosciuto che una vita è vita, non importa se ha due orecchie lunghe o corte, se ha un pon pon o una coda o delle piume, perché la vita merita rispetto e basta!

Il nostro essere umani ci impone di prenderci cura di chi dipende da noi. Finché non capiremo questo ogni ulteriore discorso risulterà sempre troppo vano...


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